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Fibromialgia: importante individuare subito malattie reumatiche concomitanti

Fibromialgia giovanile, nuove ipotesi sull'origine del dolore

La fibromialgia è caratterizzata da dolore diffuso, stanchezza e disturbi del sonno: importante individuare subito anche malattie reumatiche concomitanti

La fibromialgia è caratterizzata da dolore diffuso accompagnato da altri sintomi come stanchezza e disturbi del sonno. La fibromialgia è particolarmente prominente nei pazienti con malattie reumatiche e diventa di fondamentale importanza identificare la concomitanza con altre patologie per agire con interventi terapeutici adeguati e migliorare da subito lo stato del paziente. È quanto emerge dai risultati di una ricerca presentata al 6^ congresso internazionale sulle Controversie in Fibromialgia che ha visto come co-chair il prof. Piercarlo Sarzi Puttini, presidente di Aisf-Odv e Ordinario di Reumatologia presso l’Università degli Studi di Milano.

La prevalenza della fibromialgia nei pazienti con malattie reumatiche è di circa il 20-30%.
Un database nordamericano di circa 6000 pazienti ha identificato una prevalenza del 21% di fibromialgia nei pazienti con artrite reumatoide (RA), lupus eritematoso sistemico (LES) e osteoartrite.
Tassi simili sono stati descritti nella spondiloartrite (SpA), inclusa artrite psoriasica (AP) e altre malattie del tessuto connettivo.
È di grande importanza riconoscere la fibromialgia come fonte di dolore e separarla dal processo infiammatorio di una malattia reumatica concomitante per trattare adeguatamente il paziente e prevenire inutili cambiamenti di trattamento.

I database indicano un maggiore passaggio da un farmaco biologico ad un altro nei pazienti con artropatie infiammatorie e concomitante fibromialgia.
Come nella fibromialgia primaria (idiopatica, non associata ad altre potologie), la fibromialgia secondaria è maggiormente frequente nelle donne, inoltre diversi studi hanno dimostrato che l’intensità del dolore e della disabilità è maggiore nei pazienti con malattie reumatiche come artrite reumatoide e artrite psoriasica e concomitante fibromialgia.
Questo fatto può avere un profondo impatto sulla valutazione dell’attività della malattia in pazienti con malattie reumatiche infiammatorie.

Il trattamento dell’AR e della SpA si basa sul concetto “treat to target”. Negli ultimi due decenni il trattamento di queste malattie è stato rivoluzionato grazie all’introduzione di agenti biologici e agenti mirati.

La strategia punta al raggiungimento di uno stato di remissione o una bassa attività di malattia. Quando viene valutata l’artrite reumatoide, le misure comuni dell’attività della malattia sono punteggio di attività della malattia (DAS-28) o punteggio di attività della malattia semplificato (SDAI).
Entrambe le misurazioni includono il numero di articolazioni gonfie e dolenti su 28, valutazione dell’attività della malattia del paziente e una misura dell’infiammazione come la VES o CRP.
La valutazione dell’attività della malattia da parte del paziente può essere influenzata da molti fattori come lo stato oggettivo di infiammazione ma anche dall’intensità del dolore non infiammatorio, dovuto alla fibromialgia.

È stato dimostrato inequivocabilmente che la presenza di fibromialgia tra i pazienti con RA e PsA aumenta significativamente le varie misure di attività della malattia.
Il paziente con artrite reumatoide e fibromialgia può dimostrare una mancanza di articolazioni gonfie insieme a molteplici articolazioni dolenti che aumentano i livelli di DAS a tassi di attività della malattia da moderata ad alta.

Lo stesso è stato dimostrato nella PsA dove la difficoltà è ulteriormente aumentata dalla presenza di entesite che può essere confusa da punti dolenti o nella spondiloartrite assiale che viene valutata da sintomi soggettivi di mal di schiena e rigidità mattutina.
Nei pazienti con malattia infiammatoria e concomitante fibromialgia, qualsiasi cambiamento nei farmaci modificanti la malattia (DMARDS) andrebbe fatto sulla base di metodi di valutazione più oggettivi come gli ultrasuoni e non facendo affidamento solo sull’esame obiettivo e sui risultati riportati dai pazienti.

Inoltre, la presenza di fibromialgia può rappresentare un fattore nella scelta dei DMARD. Il percorso JAK/STAT sta ricevendo crescente attenzione nella modulazione delle risposte nocicettive dato il suo chiaro ruolo nelle citochine di segnalazione.

Pertanto, l’inibizione della via JAK/STAT con inibitori specifici di JAK hanno il potenziale di modulare il dolore nei pazienti con artrite reumatoide e artrite psoriasica.
In conclusione, la fibromialgia è comune tra i pazienti con malattie reumatiche; identificare il fenomeno è di grande importanza per prevenire l’interpretazione errata delle misurazioni dell’attività della malattia porta a trattamenti non necessari. Il consiglio che viene dagli autori dello studio è di condurre una corretta identificazione della fibromialgia nei pazienti reumatici per una migliore comprensione dei sintomi del paziente e un trattamento appropriato.

Ori Elkayam. Concomitant fibromyalgia in rheumatic diseases. Controversies in Fibromyalgia. Brussels, 7-8 Marzonternational Congress on.

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