Fondi Covid: Santanchè rinviata a giudizio per truffa


Guai per il ministro del Turismo Daniela Santanché: chiesto il rinvio a giudizio per la presunta truffa sui fondi Covid. Richiesta di processo anche per il compagno Dimitri Kunz e le società Visibilia

daniela santanchè

La procura di Milano ha depositato la richiesta di rinvio a giudizio per Daniela Santanché. L’ipotesi di reato per il ministro del Turismo è quella di truffa ai danni dell’Inps, accusa che riguarda anche il suo compagno Dimitri Kunz D’Asburgo e il manager esterno Paolo Giuseppe Concordia.

L’inchiesta si riferisce alle presunte irregolarità nella fruizione della cassa integrazione in deroga Covid 19: 126 mila euro di contributi per 20 mila e 117 ore di cassa non dovuta a favore di società del gruppo Visibilia, dal maggio del 2020 al febbraio del 2022.

Indagate anche le due società Visibilia Editore e Visibilia Concessionaria. La notizia è stata diffusa ufficialmente da un nota firmata dal procuratore capo di Milano, Marcello Viola.

Le opposizioni stanno chiedendo a gran voce le dimissioni del ministro. “Fratelli d’Italia è quel partito che esprime una ministra con una richiesta di rinvio a giudizio per truffa all’INPS sui fondi Covid, e contemporaneamente candida un no-vax appena sotto Giorgia Meloni. Ci aspettiamo che la Presidente del Consiglio abbia un minimo di rispetto per le istituzioni e chieda le dimissioni di Daniela Santanché”, afferma la segretaria del Pd Elly Schlein. “La richiesta di rinvio a giudizio della Procura per Daniela Santanchè sull’ipotesi di reato di truffa ai danni dell’Inps, in merito alla gestione della Cassa Covid nelle sue aziende, è l’epilogo scontato di una vicenda da subito opaca e disdicevole. Ribadiamo un concetto: le vicende giudiziarie non ci interessano. La ministra del Turismo doveva dimettersi lo scorso luglio, quando raccontò una sequela di frottole davanti all’aula del Senato. Ora non ci sono più alibi: Meloni la inviti subito a lasciare il suo incarico. Non si può tenere il paese con questo fardello addosso, ne va del decoro delle nostre istituzioni”. Così in una nota i senatori M5s in commissione Industria e Turismo Sabrina Licheri, Gisella Naturale e Luigi Nave.

FONTE: Agenzia di stampa Dire (www.dire.it).