Lutto per Carlotta Ferlito: è morta la mamma Roberta, malata di SLA


Lutto per Carlotta Ferlito, è morta mamma Roberta, dopo anni di battaglia contro la SLA, la Sclerosi Laterale Amiotrofica

carlotta ferlito

Il vuoto che lasci è inesprimibile Mamma, e nessuno potrà mai colmarlo. Per quanto possa suonare fraintendibile, sono, siamo sollevati al pensiero che il tuo dolore sia terminato, perché non te ne meritavi nemmeno un briciolo”. Lutto per Carlotta Ferlito, è morta mamma Roberta, dopo anni di battaglia contro la SLA, la Sclerosi Laterale Amiotrofica.

CARLOTTA FERLITO, È MORTA LA MAMMA: L’ANNUNCIO SOCIAL

A dare l’annuncio è stata l’ex ginnasta sui social. “Adesso continua il nostro, il mio di dolore, come se non mi avesse già consumata abbastanza, consapevole però che la vita tanto dà e tanto toglie, quindi deve essere vissuta al 100%. Io vivrò – prosegue – ogni giorno anche per te mamma promesso”.

CARLOTTA FERLITO E IL LEGAME SPECIALE CON LA MAMMA

Nel lungo messaggio Ferlito ha fatto una promessa alla mamma: “Ti porterò sempre nelle mie avventure, nelle mie situazioni della vita che sembrano tratte dalla più assurda delle telenovele, nei miei viaggi, nei miei successi e perché no, anche nei miei fallimenti. Custodisco gelosamente le tue lezioni di vita, perché per quanto mi desse quasi fastidio, avevi sempre ragione mamma, sempre. Spero di averti reso fiera, se lasci una famiglia splendida e unita è solo merito tuo. Sarai sempre il mio angelo custode, come quello che ci siamo tatuate Spero che il buco nel petto che sento adesso possa presto trasformarsi nella tua presenza che mi accompagna in questo folle e spesso crudele viaggio che chiamiamo vita. Ti voglio bene, ciao Mamma Roby”, ha concluso.

CARLOTTA FERLITO, LA MAMMA IN HOSPICE “PER FARLA SOFFRIRE IL MENO POSSIBILE”

Qualche giorno fa, la campionessa catanese aveva raccontato su Instagram del trasferimento della mamma in hospice “una struttura che la accompagnerà cercando di farla soffrire il meno possibile. I suoi medici hanno ritenuto che questa fosse la scelta migliore per lei, dato che a casa non saremmo stati in grado di soccorrerla qualora la situazione fosse diventata più complicata di quanto non lo fosse già. Per me che ho vissuto gli ultimi due anni della sua malattia h24, è triste non svegliarmi con lei tutti i giorni, non urlarle il mio ‘Buongiorno Bambola!’ ma soprattutto sapere che non tornerà più a casa”, ha scritto Ferlito.