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Celiachia e assunzione di magnesio: tutto quello che c’è da sapere

Ricercatori hanno sviluppato e convalidato un punteggio di cinque punti per identificare i pazienti con malattia celiaca a rischio di atrofia villosa persistente

Celiachia: il magnesio è un valido alleato per il riequilibrio della flora batterica: aiuta a combattere e prevenire eventuali tossicità provenienti sia da fattori esterni che interni

Un enzima compromesso, una flora batterica alterata, il processo digestivo che non funziona correttamente: tutto questo dà il via ad una serie di problematiche più o meno gravi, che possono diventare davvero fastidiose.

Non tutti lo sanno, ma il magnesio è un valido alleato per il riequilibrio della flora batterica: aiuta a combattere e prevenire eventuali tossicità provenienti sia da fattori esterni che interni (la nostra alimentazione). (2)

Oggi concentreremo la nostra attenzione su una patologia più che mai attuale: la celiachia. In Italia le persone che soffrono di questa affezione sono davvero tante, più di quanto tu possa immaginare, e purtroppo molte di queste ancora non lo sanno e pertanto sono vittime di percorsi lunghi e travagliati (nella maggior parte dei casi si rivelano inconcludenti).

Celiachia: l’intolleranza alle prolammine

Se ti chiedessi quale sia la fonte di carboidrati principale in ogni alimentazione, cosa mi risponderesti? Quasi sicuramente, pasta, pane e tutti i prodotti a base di cereali. Ignorando una cosa fondamentale: questi alimenti sono costituiti da proteine in una percentuale che varia dal 10% al 16%. Ciò che le contraddistingue è che a loro volta contengono una quantità immane di proline e glutamine.

Per chi non lo sapesse, con questi termini si fa riferimento a tutte quelle proteine riconosciute di qualità scarsa, a causa degli squilibri che possono portare al nostro organismo. Le prolammine (unione di proline e glutamine) tossiche, non nutrienti, nella celiachia prendono il nome di glutine.

Stiamo parlando della:

  1. ordeina (presente nell’orzo)
  2. gliadina (contenuta nel frumento)
  3. secalina (presente nella segale)
  4. avenina (contenuta nell’avena).

A differenza della pasta e del pane, il riso, il miglio e il mais non possiedono tra i propri nutrienti prolammine, ma hanno a loro volta un alto contenuto di alanina e leucina.

Tabella tossicità poliammine

Come evidenziato dalla tabella, pubblicata sul libro di Lorenzo Acerra, “Mal di Glutine”, esiste una vera e propria scala di tossicità delle varie prolammine deleterie nella celiachia. Analizzando la tematica da un punto di vista biochimico, il problema della reazione celiaca altro non è che “l’impoverimento progressivo dell’autonomia dell’apparato digestivo dei mammiferi relativamente alla capacità di idrolizzare i legami ammidici (le glutamine) quando sono adiacenti a residui di prolina”.(3)

Quando invece assumiamo il riso, il miglio o il mais, la deaminazione delle prolammine avviene correttamente grazie all’enzima che si occupa di tale processo.(4)

Peptidìa e Celiachia: i due volti della stessa medaglia

Donna che soffre a causa della celiachiaLe glutamine, proteine presenti in alcuni alimenti, si differenziano dalle altre per motivi ben specifici. Il primo è la loro composizione particolare e il secondo invece è il processo di smaltimento che rappresenta per il nostro organismo una vera e propria sfida. Questo perché viene aumentata l’attività enzimatica del pancreas che causa uno squilibrio per il nostro metabolismo.

Ossia, nella fase finale, non vengono prodotti soltanto gli aminoacidi ma anche dei frammenti indisciolti chiamati peptidi opioidi.(5) Nel momento in cui il nostro organismo non riesce a smaltire correttamente le proteine legate al consumo di pasta, cibo etc, si raggiunge la fase di iper-attivazione della transglutaminasi (ad oggi rappresenta il marker sierologico più specifico per identificare la malattia celiaca). Durante questo processo, la Tgt inizia un iter di smaltimento delle proteine glutinose, che spesso non riesce a portare a compimento e quindi vi è un vero e proprio collasso della funzionalità della Tgt.

Cosa succede a questo punto? Che il frammento non smaltito correttamente si innesca nel cromosoma umano, a meno che quest’ultimo non avvii a sua volta un processo di immunosoppressione. Qualora non vi fosse, il passo dalla peptidia alla celiachia non è così lontano: l’organismo inizia a subire una serie di sconfitte, di squilibri (dovuti al mancato smaltimento dei peptidi) e così si avvia la fase pre-celiachia. Una volta che i villi saranno atrofizzati, sarà troppo tardi per intervenire.

Perché integrare il Magnesio in casi di celiachia?

Magnesio Marino® è Gluten FreeCome abbiamo sottolineato, spesso le intolleranze alimentari vengono ricondotte all’impoverimento di un determinato bagaglio enzimatico, come nel caso del glutine. Molteplici studi evidenziano come l’utilizzo del magnesio sia un valido alleato in quanto agisce come agonista fisiologico dell’iper-attivazione dei recettori oppioidi, ristabilendo il corretto funzionamento degli enzimi relativi alla digestione.(6)

E’ importante evidenziare come livelli ridotti di ferro, vitamina B12, vitamina D, magnesio e zinco sono comuni proprio nei pazienti la cui celiachia non sia stata ancora trattata. La riduzione di tali minerali è collegata alla perdita degli enzimi necessari per l’assorbimento di questi nutrienti. Inoltre, la risoluzione dell’infiammazione relativa alla mucosa intestinale (che non riusciva a smaltire correttamente le prolammine) potrebbe non bastare ad abrogare la carenza di magnesio. Per questo, è necessaria una corretta integrazione del cloruro di magnesio marino nelle proprie abitudini quotidiane, in quanto il nostro integratore ripristina il PH, agendo direttamente sulla vitalità delle cellule e contrastando l’attività dei radicali liberi che provocano l’infiammazione.(7)

Nelle diete  (in pazienti a cui è stata riconosciuta la celiachia), spesso viene evidenziata una carenza di tale minerale e tanti altri nutrienti indispensabili per il corretto sostentamento del proprio organismo. Questo avviene perché ci si focalizza esclusivamente sull’evitare il glutine, trascurando l’importanza della qualità nutrizionale degli alimenti che si vanno a suggerire. Infatti, è stato riscontrato nei pazienti celiaci un livello maggiore sia di acidi grassi che un aumento dell’indice glicemico. Anche qui il Magnesio Marino svolge un ruolo fondamentale in quanto aiuta a prevenire tali disturbi, grazie alla sua azione immediata.

Per questo e per tanti altri motivi ancora, il Magnesio Marino è altamente indicato per chi soffre di celiachia: oltre ad essere completamente naturale, è certificato senza glutine!

Si consiglia sempre il parere del proprio medico

1 – Cit . Lorenzo Acerra, Magnesio. Come reintregrare un minerale utile per la nostra salute, Editore MacroEdizioni, 2014
2- Couzy, F., et al; Nutritional Implications of the Interaction Minerals,; Progressive Food and Nutrition Science 17; 1933:65-87
3 – Cit. Lorenzo Acerra, Mal di Glutine, ebook
4 – K. Metcha, R.Eckert, Transglutaminases. Family of Enzymes with Diverse Functions, Editore J.R. Bertino, 2005
5 – Ikegami 1975, Camus 1980, Rabsztyn 2001
6 – Durlach 1987, Benyhe 1989
7 – Roberta Caruso 1, Francesco Pallone, Elisa Stasi, Samanta Romeo, Giovanni Monteleone, Appropriate Nutrient Supplementation in Celiac Disease, PubMed.gov
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