I pazienti affetti da vitiligine non segmentale sono migliorati continuamente con il JAK inibitore orale upadacitinib fino a 1 anno di trattamento
I pazienti affetti da vitiligine non segmentale sono migliorati continuamente con il JAK inibitore orale upadacitinib fino a 1 anno di trattamento, senza ancora raggiungere il picco della risposta, secondo quanto comunicato al congresso 2024 dell’American Academy of Dermatology (AAD)
«Ci sono opzioni limitate per la vitiligine diffusa, motivo per cui i progressi nella ricerca su questa condizione immunitaria dermatologica sono cruciali per soddisfare i bisogni insoddisfatti dei pazienti» ha affermato Iltefat Hamzavi, professore associato clinico presso la Wayne State University, dermatologo presso l’Henry Ford Hospital e co-fondatore ed ex presidente della Global Vitiligo Foundation.
Nella seconda parte di uno studio di fase II (dalla settimana 24 alla settimana 52) i ricercatori hanno valutato l’efficacia e la sicurezza di upadacitinib orale una volta al giorno per il trattamento della vitiligine non segmentale per 52 settimane. L’analisi ha coinvolto 185 pazienti, il 68% dei quali aveva un punteggio T-VASI (Total Vitiligo Area Scoring Index) al basale di almeno 10 e il 71% dei quali aveva vitiligine attiva.
Nella fase precedente dello studio i pazienti sono stati assegnati in modo casuale a ricevere upadacitinib 6 mg (n = 49), 11 mg (n = 47), 22 mg (n = 43) o placebo (n = 46) per 24 settimane. Nell’estensione, quanti erano stati inizialmente sottoposti a upadacitinib hanno continuato i loro regimi di trattamento fino a 52 settimane, mentre quelli assegnati al placebo sono passati al farmaco attivo alle dosi di 11 mg (n = 19) o 22 mg (n = 21).
L’endpoint primario era la ripigmentazione cutanea misurata mediante il Facial Vitiligo Area Scoring Index (F-VASI) e il T-VASI.
Miglioramenti continui fino a 1 anno, ancora incrementabili
I risultati hanno mostrato che tutti i pazienti trattati con upadacitinib dalla settimana 0 alla settimana 24 hanno continuato a migliorare fino alla settimana 52, senza raggiungere il plateau della risposta. «Il trattamento richiede tempo, ma i pazienti continuano a migliorare e questo suggerisce che non siamo ancora in grado di valutare il picco della risposta» ha spiegato Hamzavi.
Più nel dettaglio, F-VASI 75 e T-VASI 50 sono stati raggiunti rispettivamente dal 36,8% e 31,6% del gruppo 6 mg, dal 63,2% e 39,5% del gruppo 11 mg, dal 37,9% e 41,4% del gruppo 22 mg, dal 36,8% e 21,1% del gruppo passato dal placebo alla dose da 11 mg e dal 28,6% e 9,5% del gruppo passato dal placebo alla dose da 22 mg.
«Le macchie più fastidiose compaiono sul viso, quindi sono particolarmente entusiasta dei dati F-VASI poiché si tratta di una misura importante del miglioramento clinico per pazienti e dermatologi» ha commentato Hamzavi.
L’analisi a 52 settimane non ha evidenziato nuovi segnali di sicurezza. I tassi di eventi avversi emergenti dal trattamento (TEAE) erano generalmente simili tra upadacitinib e placebo sia nel periodo 1 (i più comuni erano COVID-19, acne, fatigue, cefalea) che nel periodo 2. Tuttavia il numero di interruzioni del trattamento e di eventi avversi gravi correlati al trattamento sono stati più elevati nel gruppo trattato con upadacitinib 22 mg, con otto eventi, un ictus ischemico non fatale e un decesso per causa sconosciuta. L’ictus, ma non il decesso, è stato ritenuto possibilmente correlato al farmaco.
«Questo studio segna uno sviluppo positivo per il trattamento della vitiligine» ha concluso il relatore. «Questi risultati sono incoraggianti e rappresentano un importante passo avanti nel nostro lavoro volto a rispondere alla necessità di ulteriori opzioni terapeutiche».
Referenze
Passeron T et al. S026 late-breaking research: session 1. Presented at: American Academy of Dermatology Annual Meeting; March 8-13, 2024; San Diego.
Passeron T et al. 501 – Efficacy and safety of upadacitinib in a phase 2 randomized, double-blind, dose-ranging study of adults with extensive non-segmental vitiligo. British Journal of Dermatology, Volume 190, Issue Supplement_2, February 2024, Pages ii65–ii66.