Molteplici opzioni di cura per l’idrosadenite suppurativa in gravidanza


Importante che sia i pazienti sia i dermatologi sappiano che esistono diverse opzioni per la gestione dell’idrosadenite suppurativa durante la gravidanza

idrosadenite suppurativa recalcitrante

Secondo quanto riferito al congresso 2024 dell’American Academy of Dermatology (AAD), è importante che sia i pazienti che i dermatologi sappiano che esistono diverse opzioni per la gestione dell’idrosadenite suppurativa durante la gravidanza.

«L’idrosadenite suppurativa colpisce in modo sproporzionato le donne in età riproduttiva e molte di loro potrebbero trovarsi in fasi della loro vita in cui stanno pianificando attivamente la famiglia» ha fatto presente Katrina Lee, professoressa assistente clinica di dermatologia presso la Keck School of Medicine della University of Southern California. «Come dermatologi è fondamentale seguire da vicino queste pazienti, intensificare la terapia secondo necessità e lavorare a fianco dei nostri colleghi ostetrici per affrontare eventuali fattori di rischio modificabili».

«Per trattare efficacemente queste pazienti è importante conoscere esattamente quale sia l’impatto della malattia sulla gravidanza e sulle madri, in particolare della forma non controllata che può essere un fattore di rischio indipendente per la gravidanza e gli esiti materni avversi» ha aggiunto.

Secondo uno studio, le donne con idrosadenite avevano meno probabilità di avere un parto vivo (OR aggiustato = 0,42) e tassi più elevati di aborto volontario (aOR = 2,51) rispetto alla popolazione generale. In un altro studio queste pazienti hanno mostrato un rischio più elevato di diabete gestazionale (OR = 1,43) e ipertensione gestazionale (OR = 1,38) rispetto a controlli.

La gravità della malattia può cambiare durante la gestazione
Tuttavia è importante valutare anche, al contrario, quale sia l’impatto della gravidanza sulla malattia, che durante la gestazione sembra avere un decorso misto. «Gli studi suggeriscono che la maggior parte delle pazienti non ha nessun sollievo o addirittura una potenziale esacerbazione della condizione cutanea durante questo periodo» ha osservato Lee.

Secondo una revisione sistematica e una metanalisi, solo il 24% delle donne ha riportato un miglioramento della gravità dell’idrosadenite durante la gestazione, mentre il 56% non ha riferito cambiamenti e il 20% ha lamentato un peggioramento, dimostrando che molte pazienti potrebbero aver bisogno di un trattamento per controllare la sintomatologia.

Diverse opzioni per controllare la malattia in gravidanza
Pur essendo disponibili diverse opzioni terapeutiche per le gestanti affette da idrosadenite, i medici devono assicurarsi che il farmaco rientri almeno nella categoria B della FDA per la gravidanza, ovvero che non ci sono evidenze che il farmaco rappresenti un rischio per le gravidanze umane, ha detto la relatrice.

Gli agenti topici di classe B efficaci per l’idrosadenite suppurativa includono clindamicina 1%, metronidazolo 0,75% ed eritromicina 2%. Tra gli antibiotici orali vi sono clindamicina, cefalexina, cefdinir, amoxicillina-clavulanato o metronidazolo. I medici possono anche utilizzare la metformina e lo zinco con rame a basso dosaggio, se il paziente desidera opzioni alternative.

Anche i biologici come adalimumab, infliximab o certolizumab possono essere una valida opzione terapeutica. L’esposizione fetale ad adalimumab e infliximab è assente durante le prime 20 settimane di gestazione, tuttavia nel terzo trimestre si verifica un aumento del trasferimento placentare, quindi i medici devono valutare i rischi e i benefici dell’esposizione fetale al farmaco in funzione della gravità della malattia.

Anche certolizumab può rappresentare un’opzione, anche se i dati in questa indicazione sono scarsi. Secukinumab e ustekinumab si sono rivelati potenziali opzioni di classe B per queste paziente in caso di fallimento o impossibilità di utilizzo degli anti-TNF, ma anche in questo caso sono supportati da dati limitati.

Soprattutto, ha sottolineato Lee, bisogna evitare di trattare le pazienti incinte con tetracicline, acitretina, isotretinoina, finasteride, spironolattone e metotrexato, dal momento che sono classificati come farmaci ad alto rischio durante la gravidanza.

«È importante che sia i pazienti che i dermatologi sappiano che esistono opzioni tra cui agenti topici, antibiotici orali, terapie metaboliche, farmaci biologici e procedure ambulatoriali che possono essere implementate per la gestione dell’idrosadenite suppurativa durante la gravidanza» ha concluso.

Referenze 

Lee K et al. F013 Caring for pregnant HS patients. Presented at: American Academy of Dermatology Annual Meeting; March 8-13, 2024; San Diego.