Chef Rubio si lamenta per la scarsa copertura mediatica dopo il pestaggio


Chef Rubio aggredito, se ne parla più all’estero che in Italia. Lui: “Nessuno nei media si è indignato”

chef rubio

Martellate in testa e mattonate sul viso. L’aggressione a Chef Rubio, all’anagrafe Gabriele Rubini, è stata così brutale che è difficile non pensare ad una spedizione punitiva in piena regola, dove forse, lo scopo finale era andare ben oltre lo spaventare la vittima. Eppure, dopo il lancio di rito della notizia, in pochi, anzi pochissimi, hanno approfondito una vicenda di cronaca che in altri contesti avrebbe riempito i format di attualità.

Noto al pubblico del piccolo schermo, per trasmissioni di successo come ‘Unti e bisunti‘ e ‘Camionisti in trattoria‘, Chef Rubio, negli ultimi anni è diventato un “attivista per i diritti umani e sostenitore della causa palestinese“. Probabilmente, proprio questa sua posizione fortemente schierata, è stato il movente del pestaggio. Ma se in Italia, il ‘caso chef Rubio’, è passato quasi in sordina, tranne in alcuni rari casi di solidarietà, all’estero l’aggressione di Rubini è stata ripresa nei tg e dalle agenzie di stampa con tanto di interviste allo chef. Sintomo questo, che probabilmente, oltre i confini nazionali, parlare di Israele e Palestina sia molto meno ‘scomodo’ che parlarne in Italia. A denunciare il poco interesse dei media italiani per la sua vicenda, è stato in primis Rubio su twitter: “Singolare come dopo 4 giorni dallo sfregio (gli ebrei sionisti marchiano le loro vittime) e tentato omicidio, nessuno nei Media si sia indignato del fatto che ci siano gruppi terroristici, legati alla colonia sionista e sostenuti dalle comunità ebraiche, liberi di nuocere”.

L’AGGRESSIONE DI CHEF RUBIO NEI MEDIA STRANIERI

A trattare dell’aggressione di Chef Rubio è stata Al Jazeera, principale emittente in lingua araba, seguita in tutto il mondo.

Sulla vicenda è intervenuto anche il canale statale turco Trt World.

La notizia anche su Quds News Network