Seno cadente: parla il professore di chirurgia plastica e ricostruttiva dell’Università Tor Vergata di Roma, Benedetto Longo
Esiste il lifting del seno. È la buona notizia per moltissime donne che magari dopo una gravidanza, dopo l’allattamento o un forte cambiamento di peso, non si ritrovano in pace con il nuovo decolletè. È soprattutto il seno grande e voluminoso a soffrire di più di questi cambiamenti, perdendo volume e scendendo, ma non è detto che chi allatta di più abbia più probabilità di avere un seno cadente: gli studi non lo confermano.
Il seno svuotato e cadente viene definito “ptosico e a seconda della gravità si interviene con la protesi nei casi di ptosi lieve e se si desidera un aumento di volume, mentre se la ptosi è più importante è indicata la mastopessi con o senza la protesi”. A spiegarlo alla Dire è il professore di chirurgia plastica e ricostruttiva dell’Università Tor Vergata di Roma, Benedetto Longo.
COSA FARE IN CASO DI SENO SVUOTATO
“Per la ptosi più importante la mastopessi è risolutiva e se il tessuto ghiandolare è sufficiente e il volume va bene alla paziente si può evitare la protesi. L’intervento lascia la classica cicatrice a ‘T invertita’ di cui la parte più evidente è quella verticale cioè quella tra il solco sottomammario e l’areola, anche se la visibilità- chiarisce il chirurgo- è nella cicatrizzazione che è tutta soggettiva e geneticamente determinata. Dopo l’intervento, già dopo 4-5 giorni, è possibile fare la doccia ed è importante idratare le cicatrici e tutto il seno con delle semplici creme idratanti”.
Aumentare il volume e ridare freschezza e tono al seno è possibile anche senza protesi, ricorrendo al proprio grasso. “Il lipofilling– spiega ancora il plastico a proposito di questa tecnica- può essere associato alla mastopessi per integrare il volume del seno, certamente un contenuto non paragonabile a quello della protesi. Va bene nel caso in cui si voglia dare una leggero aggiunta di volume del seno con un vantaggio che garantisce risultati estetici anche nelle aree donatrici. Del tessuto adiposo inserito ne attecchisce un 50%, il resto si perde, ma quel che resta resta per sempre”.
NO, LE CREME MIRACOLOSE PER IL SENO NON FUNZIONANO
Sulle cause dobbiamo va ricordato che “la ghiandola va incontro a cambiamenti fisiologici che richiedono una correzione degli inestetismi, ma non possiamo dire che chi allatta di più- ad esempio – è più a rischio di ptosi. Questo è quanto confermano gli studi in letteratura scientifica. Non è un fattore solo legato al tempo e può venire anche dopo soli 3 mesi di allattamento“, precisa il plastico. “Anche un forte dimagrimento determina la ptosi e più il seno è grande e più è soggetto a questi cambiamenti“.
Un capitolo a parte quello delle creme miracolose e degli slogan pubblicitari per aumenti di seno senza bisturi che tirano sui social: “Non si può pensare che una crema risolva una ptosi mammaria”, ribadisce Longo.