Acne: troppe prescrizioni di antibiotici nonostante le linee guida


Antibiotici a lungo termine ancora troppo prescritti dai dermatologi ai pazienti con acne nonostante le linee guida

acne vulgaris

Nonostante i dermatologi siano consapevoli delle raccomandazioni delle linee guida volte a limitare l’uso di antibiotici a lungo termine a meno di 3 mesi, diversi fattori che ostacolano la capacità e la volontà dei medici di seguirle dovrebbero essere considerati nell’implementazione dei futuri programmi di gestione degli antibiotici per la dermatologia clinica. Sono le conclusioni di uno studio pubblicato sulla rivista JAMA Dermatology.

«Questo studio ha cercato di capire le ragioni per cui i dermatologi prescrivono ancora un buon numero di antibiotici a lungo termine per il trattamento dell’acne», ha spiegato l’autore senior Howa Yeung, assistente professore di dermatologia alla Emory University di Atlanta.

Utilizzando sondaggi online e interviste video semi-strutturate con 30 dermatologi, medici in malattie infettive con esperienza nella gestione antimicrobica, specializzandi in dermatologia e operatori sanitari non medici, i ricercatori hanno valutato le conoscenze e gli atteggiamenti degli intervistati riguardo all’uso di antibiotici a lungo termine nell’acne.

Diverse barriere all’uso raccomandato degli antibiotici
Dall’indagine è risultato che sulle prescrizioni influiscono principalmente:

  • La percezione di una carenza di evidenze che giustifichino dei cambiamenti nella pratica
  • Difficoltà con iPLEDGE, la Risk Evaluation and Mitigation Strategy (REMS) per la gestione dei rischi teratogeni associati all’isotretinoina
  • Disagio nel discutere di contraccezione
  • Difficoltà nel gestire le richieste e la soddisfazione dei pazienti
  • Mancanza di strumenti efficaci per monitorare i progressi nella gestione degli antibiotici

«È sorprendente che ci siano così tante barriere che rendono difficile per i dermatologi attenersi alle linee guida, anche se vorrebbero farlo» ha affermato Yeung, che è anche coautore delle linee guida aggiornate sulla gestione dell’acne dell’American Academy of Dermatology (AAD), pubblicate di recente. «Un dermatologo che vuole sospendere la somministrazione di antibiotici sistemici entro 3 mesi potrebbe non sapere come farlo, oppure un numero elevato di appuntamenti potrebbe impedire follow-up tempestivi».

Uno dei motivi principali per cui i dermatologi fanno fatica a limitare l’uso di antibiotici a lungo termine è che ci sono pochissime alternative che sembrano funzionare altrettanto bene, ha commentato David Margolis, professore di epidemiologia e dermatologia presso l’Università della Pennsylvania, Filadelfia, non coinvolto nello studio. Le alternative sono per lo più topiche e non sono ugualmente efficaci nelle forme moderate e gravi della malattia.

È necessario aumentare gli sforzi per convincere i medici
Gli specialisti in malattie infettive intervistati considerano estremamente importante limitare l’uso di antibiotici a lungo termine, mentre diversi dermatologi hanno sostenuto che altri specialisti sottovalutano l’impatto dell’acne sulla vita delle persone, hanno scritto gli autori.

Anche se le linee guida non sono state pensate per raccomandare scelte drastiche, secondo Yeung è fondamentale avere come obiettivo la riduzione graduale degli antibiotici dopo circa 3-4 mesi di terapia. «Alcune persone credono che non abbia senso interrompere l’antibiotico, se funziona. Dobbiamo produrre evidenze e dimostrare che ridurre l’uso di antibiotici orali è importante per i nostri pazienti, non solo per un problema teorico di resistenza agli anti-infettivi».

Inoltre, alcuni medici temevano che limitare gli antibiotici potesse ridurre la soddisfazione dei pazienti, stimolando il cambio del medico, anche se in un sondaggio condotto su pazienti con acne pubblicato nel 2019 il 76,9% si è dichiarato “molto o estremamente propenso” a utilizzare trattamenti senza antibiotici.

Tuttavia un’ulteriore educazione passiva non sembra essere la risposta al problema, dato che la maggior parte degli intervistati era più che consapevole dell’importanza della gestione degli antibiotici, ha fatto presente Yeung. «Ci vorrà uno sforzo concertato da parte delle nostre società nazionali per trovare risorse e soluzioni affinché i singoli dermatologi possano superare alcune di queste barriere. Potrebbero spaziare dalla formazione sulla comunicazione e sul processo decisionale condiviso all’implementazione di sistemi che forniscano feedback personalizzati per supportare la gestione degli antibiotici».

Referenze

Festok RA et al. Barriers and Facilitators Affecting Long-Term Antibiotic Prescriptions for Acne Treatment. JAMA Dermatol. 2024 Apr 3:e240203. 

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