Opere avventurose al centro di Art Night stasera su Rai 5


La storia dell’arte è piena di vite avventurose, non solo quelle degli artisti, ma spesso quelle delle stesse opere: se ne parla stasera su Rai 5 ad Art Night

art night raffaello fiori su tela

La storia dell’arte è piena di vite avventurose, non solo quelle degli artisti, ma spesso quelle delle stesse opere. Opere così amate da essere rubate, così simboliche da diventare strumenti politici, o così preziose da assumere involontariamente il ruolo di simbolo, opere che subiscono guerre, calamità naturali, atti vandalici. Opere che spesso assumono fama e riconoscibilità anche per le alterne fortune che sono costrette a subire. Lo racconta l’“Art Night” di Neri Marcorè, in onda mercoledì 22 maggio alle 21.15 in prima visione su Rai 5.

La Gioconda sarebbe stata così famosa se non fosse stata rubata da Vincenzo Peruggia? La Venere di Milo così simbolica se avesse conservato il braccio mancante? Sono alcuni degli interrogativi a cui cerca di rispondere “Opere avventurose” che propone anche le storie della Paolina Borghese di Canova e della Deposizione Baglioni di Raffaello, raccontate da Francesca Cappelletti, direttrice della Galleria Borghese; dello Sposalizio della Vergine, sempre di Raffaello le cui vicende da Città di Castello fino alla Pinacoteca di Brera sono descritte da Michele Campisi, segretario generale di Italia Nostra.
E non manca il David di Michelangelo, la cui storia realizzativa, già ricca di complicazioni, è solo una parte delle vicende successive: dagli atti vandalici che ha subito, al trasporto nell’attuale collocazione.

Ma ci sono anche opere ridotte ridotta in pezzi per esigenze di mercato, come dimostra l’esempio di una tela del Barocci nel duomo di Urbino, raccontata da chi l’ha poi ricomposta.

E ancora la Torre di Pisa: perché pende? Un “difetto” diventato una caratteristica unica, che l’ha resa un monumento noto in tutto il mondo. Andrea Maestrelli, presidente dell’Opera Primaziale Pisana, e l’ingegnere Nunziante Squeglia ne tracciano le avventurose vicende di costruzione e restauro.

Chi ne ha subite tante, poi, è la Basilica di Collemaggio all’Aquila, fin dalla sua costruzione nel 1288 luogo simbolo della città. Tra terremoti e “sbaroccamenti”, è l’esempio di un’opera che ha cambiato “abito” molte volte e per motivi diversi. La racconta Alessandra Vittorini, Soprintendente che ha guidato il restauro dopo il sisma del 2007.

E ci sono opere la cui vita va di pari passo con la grande Storia, come accaduto all’affresco “L’Italia tra le arti e le scienze” di Mario Sironi nell’Aula Magna dell’Università La Sapienza: coperto prima, censurato in un’epoca in cui il nostro Paese faceva i conti con la fine di una dittatura, solo di recente è stato restaurato per riportarlo allo stato originale. Ne parla Eliana Billi che ha curato il restauro.