Campagna elettorale Europee, lo show di Tajani coi Ricchi e Poveri: “Questo è il made in Italy”. Su “Mamma Maria” Casellati e Barelli si scatenano
Bene, bravo, bis. Antonio Tajani può dire di aver azzeccato lo show: Claudio Lotito non si è mai addormentato. Ha resistito anche all’intervento di Alessandro Sallusti: venti minuti tra Erdogan e Putin, citando suoi vecchi articoli. Il direttore del Giornale, ahilui, è salito sul palco dopo i Ricchi e Poveri, le vere star del pomeriggio romano. Hanno cantato e fatto ballare le prime file di Forza Italia: Tajani, Casellati, Gasparri, Barelli, Lotito. “Che c’è, la sinistra fa spettacolo e noi non possiamo?”, sorride il ministro degli Esteri prima del concerto.
Al palazzetto dello sport di viale Tiziano il segretario di Forza Italia ha messo su uno spettacolo elettorale coi fiocchi: un palco rotondo al centro dove si esibiscono Serena Autieri e i Ricchi e Poveri. La storica band mette in fila i suoi successi, cantano su basi registrate: Sarà perché ti amo, Se mi innamoro, Che sarà, Mamma Maria, Voulez vous dancer. I ministri cantano, applaudono, tengono il ritmo.
In via Flaminia, come su tutta Roma, c’è il sole. In fila per entrare nel palazzetto ci sono un po’ di militanti, non molti a dire il vero. Vengono distribuite le bandiere di Forza Italia all’ingresso, dentro ci sono dei maxi striscioni che coprono intere file di sedie, meglio che lasciarle vuote.
Tajani arriva presto, cammina intorno al palco e conversa coi giornalisti. “Per me’ la coalizione ‘ideale è quella formata da popolari, conservatori e liberali”, dice ribadendo le distanze da Marine Le Pen. “Non è un fatto personale ma di contenuti e valori”. C’è aria da concerto, più che da comizio: musica, bandiere, luci. Mancano le birre. Ci sono giovani che indossano una maglietta con il volto di Tajani: il ministro degli Esteri ha salito un gradino pop, come un Che Guevara col basco.
Dal palco apre le danze Maurizio Gasparri: “Ci siamo e ci resteremo, dimostreremo la nostra forza con orgoglio”. Anche Paolo Barelli saluta la folla, non molta, tanto che ci sono sedie vuote. I capigruppo in Parlamento oggi fanno i gruppi spalla. La prima star a prendere scena e applausi è Serena Autieri. L’attrice e cantante, in questi giorni a teatro con Rugantino, canta l’inno d’Italia, Nel blu dipinto di blu, Roma non fà la stupida stasera. Poi tocca ai Ricchi e Poveri. Tajani la ringrazia con un mazzo di fiorì.
Poi tocca a loro, I Ricchi e Poveri. Sono in tour in tutta Italia, riempiono i palazzetti con tre generazioni di fan. Tajani li accoglie sul palco e li benedice: “Ogni vostro successo è un nostro successo, un successo del made in Italy, siete dei bravi ambasciatori. Ci fate fare sempre una bella figura , grazie…la politica estera non e’ fatta solo da ministri e diplomatici…”.
Diceva Tajani, conversando con i cronisti, che lui di cantare proprio non se la sente: “Io sono stonato come una campana“, confessa. “I Ricchi e Poveri sono cantanti della tradizione italiana- aggiunge- vincitori di tante competizioni, sono parte della nostra storia canora. Siamo un Paese allegro, di gente che canta, con straordinari cantanti apprezzati in tutto il mondo. Abbiamo avuto Pavarotti, abbiamo Bocelli, il Volo, abbiamo avuto Battisti, Battiato, Al Bano, i Ricchi e Poveri. Ce ne sono tantissimi, la nostra e’ una cultura cosi’, cantare rende più facile la vita”.
Casellati arriva in ritardo e fa il diavolo a quattro per sedere in prima fila accanto a Tajani, che vicino ha sua moglie. “Sarà perché ti amo la dedico a lei”, vince facile. Qualcuno prende in giro Lotito per i video in cui dorme beatamente in Parlamento. “Io non dormo- ribadisce lui- penso, medito”. Stavolta non si assopisce per davvero. Non si lascia nemmeno trasportare dalla musica, a dire il vero. Su “Mamma Maria” Casellati e Barelli si scatenano, Gasparri canta e riprende col telefonino, Alessandra Mussolini balla: in testa ha una corona di santini elettorali. C’è una pattuglia di un fan club dei Ricchi e Poveri che urla a squarciagola. I fotografi non credono ai loro occhi: è tutto oro. Che confusione, sarà perché Tajani.
FONTE: AGENZIA DI STAMPA DIRE (WWW.DIRE.IT).