In un oscillare tra presente e passato, tra flashback e considerazioni attuali, l’autore Renato Cappelli dà voce alla generazione degli anni ’60
In un continuo dialogo suggestivo tra un passato nostalgico e un presente dinamico e globalista, Giorgio, protagonista del romanzo, ricorda, in modo brillante e spesso ironico, gli scenari storici, economici e culturali di una Romagna degli anni Sessanta-Settanta. In questo oscillare tra presente e passato, tra flashback e considerazioni attuali, l’autore dà voce all’“ultima generazione”, in quanto ultima ereditiera di un processo di transizione globale che ha portato alle stravolgenti novità del terzo millennio. L’ultima generazione in bianco e nero permette di vivere e rivivere le emozioni di una realtà provinciale e tradizionale, alla quale l’autore si rivolge con grande nostalgia ed affetto, offrendo allo stesso tempo interessanti riflessioni sulle innovazioni che hanno cambiato la nostra quotidianità, con l’obiettivo di mantenere viva la connessione tra il mondo di ieri e quello di oggi, affinché le nuove generazioni possano scoprire e integrare senza mai dimenticare.