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Le forze di Israele attaccano Rafah: decine di morti tra donne e bambini

netanyahu

Colpita un’area umanitaria di Rafah al confine con l’Egitto. Per Israele l’obiettivo era un vertice di Hamas all’interno di un compound

Nella notte un attacco da parte dell’aviazione israeliana sulla striscia di Gaza ha provocato almeno 40 morti civili, tra cui molte donne e bambini, e decine di feriti. Colpita una tendopoli a nord ovest di Rafah, in un’area umanitaria al confine con l’Egitto. La versione dell’esercito israeliano è che l’obiettivo era un compound nell’area di Tal as Sultan – vicino al quartier generale dell’ONU per i rifugiati palestinesi – in cui ci sarebbe stata una riunione importante di Hamas. L’esercito israeliano sarebbe riuscito a uccidere due comandanti di alto livello del movimento islamista-palestinese.

L’incendio avrebbe poi causato anche la morte dei civili nella tendopoli vicina. Per l’Autorità Nazionale Palestinese è “un attacco atroce, senza precedenti” e arriva solo a pochi giorni (venerdì scorso, ndr) dall’ordine della Corte internazionale di giustizia dell’Aja di fermare le operazioni militari a Rafah, nella parte più a sud dell’enclave palestinese. Un’operazione che preoccupa molto la comunità internazionale, perché proprio in quell’area è forte la presenza degli sfollati palestinesi da Gaza City. Tutto questo arriva anche alla vigilia della ripresa dei negoziati, che dovrebbe avvenire domani al Cairo. Al momento però Hamas ha fatto sapere che non si siederà al tavolo se non ci sarà uno stop definitivo dei bombardamenti.

L’IRLANDA: “UN ATTO BARBARO”

Un atto “barbaro”il ministro degli Esteri dell’Irlanda, Micheal Martin, ha definito in questi termini il bombardamento condotto da Israele su una tendopoli di persone sfollate nell’area di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. Le dichiarazioni, delle quali riferisce anche l’emittente Al Jazeera, sono state rilasciate prima dell’inizio del Consiglio Ue Affari esteri previsto oggi a Bruxelles. “Gaza è una piccola enclave, densamente popolata” ha sottolineato Martin. “Non si può bombardare una zona del genere senza causare conseguenze scioccanti per bambini innocenti e civili”. Il ministro ha concluso invitando Israele a fermare la sua offensiva militare, come ordinato venerdì dalla Corte internazionale di giustizia con sede all’Aia. Secondo l’agenzia di stampa palestinese Wafa, nel raid sulla tendopoli sono state uccise almeno 40 persone.

LA SPAGNA: “L’UE SUPPORTI LA CORTE ONU”

“Alzare la voce” non solo per “un cessate il fuoco immediato” ma anche per “supportare il diritto internazionale e l’Onu”: questo l’appello del ministro degli Esteri della Spagna, Jose Manuel Albares. Il dirigente ha tenuto una conferenza stampa stamane, insieme con gli omologhi di Norvegia e Irlanda, tutti Paesi che hanno preannunciato il riconoscimento di uno Stato di Palestina. “La gravità”, ha detto Albares in riferimento al raid, che ha colpito una tendopoli nell’area di Rafah, “è ancora maggiore perché c’è stata una decisione della Corte internazionale di giustizia, che, voglio ricordarlo ancora una volta, è vincolante e obbligatoria per tutti”. Il ministro ha aggiunto: “Credo che questa volta dobbiamo alzare la nostra voce non solo per un cessate il fuoco immediato ma anche per sostenere il diritto internazionale e l’Onu”. Secondo Albares, la Spagna chiederà oggi agli altri 26 Stati membri rappresentati al Consiglio Ue di supportare “in modo ufficiale” quanto stabilito della Corte internazionale di giustizia e adottare misure affinché la decisione del tribunale sia attuata da Israele. Secondo Tel Aviv, il raid mirava a colpire due comandanti dell’organizzazione palestinese Hamas, che sarebbero stati effettivamente uccisi.

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