Nel corso dell’Investor Day, AstraZeneca ha presentato un piano ambizioso per diventare una delle aziende farmaceutiche a più rapida crescita entro la fine del decennio
Nel corso dell’Investor Day svoltosi a Cambridge, nel Regno Unito, AstraZeneca ha presentato un piano ambizioso per diventare una delle aziende farmaceutiche a più rapida crescita entro la fine del decennio. In quella che l’amministratore delegato Pascal Soriot ha definito “una nuova era di crescita”, l’azienda farmaceutica britannica ha dichiarato di puntare a un fatturato totale di 80 miliardi di dollari entro il 2030, ovvero il 75% in più di quanto raccolto l’anno scorso (45,8 miliardi di dollari).
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Pascal Soriot, Amministratore delegato di AstraZeneca, ha dichiarato: “Oggi AstraZeneca annuncia una nuova era di crescita. Nel 2023 abbiamo raggiunto l’ambizioso obiettivo di 45 miliardi di dollari di fatturato fissato un decennio fa. Con l’entusiasmante crescita della nostra pipeline innovativa, che ha il potenziale di trasformare milioni di vite, puntiamo ora a raggiungere gli 80 miliardi di dollari entro il 2030”.
La dichiarazione della casa farmaceutica britannica è audace sia per la portata che per la tempistica. Per raggiungere il suo obiettivo, AstraZeneca dovrebbe crescere di oltre l’8% all’anno per sette anni, rispetto all’obiettivo del 5%-7% fissato separatamente da GSK e Johnson & Johnson (che la porterebbe a 80 miliardi di dollari entro il 2030), o all’obiettivo del 5% fissato da Novartis.
Con le eccezioni dell’era delle pandemie, pochissime case farmaceutiche sono riuscite a raggiungere gli 80 miliardi di dollari di vendite solo nel settore farmaceutico.
Nella sua missione per il 2030, AstraZeneca ha dichiarato che amplierà la sua attuale presenza nei settori oncologico, biofarmaceutico e delle malattie rare. Inoltre, sta cercando di lanciare 20 nuovi farmaci entro il 2030, con alcune attività in grado di generare singolarmente un fatturato massimo di 5 miliardi di dollari. Tutto questo oltre a “investire in nuove tecnologie e piattaforme trasformative”, ha aggiunto l’azienda.
Secondo gli analisti di Jefferies, per raggiungere l’obiettivo AstraZeneca dovrà realizzare una “crescita del settore superiore alla media” a partire dal 2026, considerando che alcuni farmaci chiave sono soggetti a una scadenza brevettuale, come Farxiga, Lynparza, Tagrisso e Calquence.
Per quanto riguarda l’impronta ESG, AstraZeneca ha aggiunto che “disaccoppierà” le proprie emissioni di carbonio dall’aumento dei ricavi. Entro il 2026, l’azienda mira ad azzerare le emissioni di anidride carbonica per gli ambiti 1 e 2, mentre le emissioni dell’ambito 3 saranno dimezzate entro la fine del decennio.
Attualmente l’azienda ha 90mila dipendenti in tutto il mondo, di cui 13mila nel settore della ricerca e sviluppo. Ha cinque centri di ricerca e sviluppo negli Stati Uniti, nel Regno Unito, in Svezia e in Cina, con 178 programmi in corso di realizzazione.
AstraZeneca manterrà il suo impegno strategico nella ricerca e sviluppo, concentrandosi al contempo sulla produttività in tutta l’azienda, per ottenere una leva operativa e realizzare l’ambizione di un margine operativo di base di circa 30 punti percentuali entro il 2026. Oltre il 2026, il margine operativo di base sarà influenzato dall’evoluzione del portafoglio e l’azienda punterà almeno a una percentuale di metà degli anni ’30.
Con la continua crescita in tutte le aree terapeutiche, AstraZeneca continuerà a disaccoppiare le emissioni di carbonio dall’aumento del fatturato. L’Azienda ha già ridotto le proprie emissioni di gas serra (Ambiti 1 e 2) del 68% rispetto al 2015, mentre nello stesso periodo ha registrato una crescita del fatturato totale dell’85%. Entro il 2026 l’Azienda sarà a zero emissioni di carbonio per gli Ambiti 1 e 2 ed entro il 2030 dimezzerà le emissioni dell’Ambito 3, per arrivare a zero emissioni nette su base scientifica al più tardi nel 2045.