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De Luca senza freni su Meloni: “Ripubblicherò gli appunti di Berlusconi”

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Il governatore della Campania De Luca senza freni sull’incontro di Caivano con Meloni presente: “Doveva essere a Brescia, è deriva democratica nel Paese”

Avrò il piacere di ripubblicare quell’appunto di Silvio Berlusconi dedicato all’onorevole Meloni. Mi pare una sintesi appropriata”, annuncia il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca parlando con i cronisti a margine del meeting Grandi Ospedali nell’ospedale Cardarelli di Napoli.

IL FOGLIO DI BERLUSCONI

Il governatore della Campania riporta le lancette ben più indietro del 16 febbraio 2024, giorno del “lavora tu, stronza”. Palazzo Madama, 14 ottobre 2022. Si vota per l’elezione del Presidente del Senato. Silvio Berlusconi è profondamente irritato con Giorgia Meloni per la scelta di Ignazio La Russa, che sarà seconda carica dello Stato senza i voti di Forza Italia. Su un foglio in carta intestata ‘Villa San Martino’, il Cavaliere scrive: “Giorgia Meloni. Un comportamento 1. supponente 2. prepotente 3. arrogante 4. offensivo. Nessuna disponibilità al cambiamento. È una con cui non si può andare d’accordo“.

“DEDICHERO’ PENSIERI APPROFONDITI NELLA DIRETTA DI VENERDI’”

De Luca, ricordando quell’episodio, assicura che dedicherà “pensieri più approfonditi all’onorevole Meloni venerdì prossimo” quando, come di consueto, sarà protagonista di una diretta sui suoi profili social. “Faremo tutti gli approfondimenti – assicura il governatore campano – partendo dall’oltraggio vero che non è stato colto dall’opinione pubblica in Italia: l’oltraggio commesso dalla Meloni contro 550 sindaci”. Il riferimento è alla manifestazione avvenuta il 16 febbraio, a Roma, con i primi cittadini della Campania e del Sud, contro l’autonomia differenziata e per lo sblocco dei fondi sviluppo e coesione. Proprio in quell’occasione, De Luca, in un furionda, definì Meloni “stronza”, appellativo utilizzato dalla stessa presidente del Consiglio ieri a Caivano.

“L’UNICO INSULTO E’ QUELLO DELLA MELONI CONTRO 550 SINDACI A ROMA”

De Luca sostiene che i sindaci scesi in piazza siano stati “intimiditi, controllati all’uscita dell’autostrada a Roma, sui pullman che erano diretti a piazza Santi Apostoli, spintonati, bloccati, offesi, oltraggiati dalla Meloni con un comunicato ufficiale. L’unico insulto che c’è stato nella vita politica di questo Paese è quel comunicato della Meloni che offendeva 550 sindaci che erano a Roma per protestare contro il blocco delle risorse e che combattevano per aprire i cantieri e creare lavoro. Ma l’opinione pubblica nel nostro Paese è interessata più al cabaret, alle parole, ai fuorionda, alle scemenze, che delle questioni sostanziali”.

“DERIVA DEMOCRATICA NEL NOSTRO PAESE”

Dopo quanto accaduto il 16 febbraio, secondo De Luca, “è cominciata una deriva democratica nel nostro Paese. Non si è mai visto un governo che oltraggia 550 sindaci, che chiude le porte dei ministeri, che se ne scappa e si rifiuta di ricevere anche una delegazione. Quello è l’insulto vero di cui non ha parlato nessuno e di cui io parlerò fra qualche giorno, ricostruendo tutte le vicende, se non altro per far maturare una coscienza democratica e per svegliare un Paese che mi sembra un po’ narcotizzato, che non ha capito ancora bene la deriva verso cui si avvia l’Italia”.

“DOVEVA ESSERE A BRESCIA NON A CAIVANO”

“Ieri mi sarei aspettato innanzitutto una visita (di Giorgia Meloni,ndr) a Brescia, in una data simbolo per il nostro Paese – aggiunge – I campetti di Caivano si possono inaugurare in qualunque momento. Quell’anniversario no. Sarebbe stato doveroso innanzitutto andare a Brescia a rendere omaggio ai caduti, a riconfermare l’impegno contro il neofascismo che ha tormentato l’Italia per decenni”.

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