Crisi in Medio Oriente: la Cina chiede lo Stato di Palestina con i confini del 1967


La Cina chiede lo Stato di Palestina con i confini del 1967 e una conferenza di pace. La proposta del presidente è arrivata durante il forum sino-arabo in corso a Pechino

israele e palestina jenin

“La Cina sostiene fermamente la creazione di uno Stato di Palestina indipendente e sovrano, con i confini del 1967 e con capitale Gerusalemme Est, la sua piena adesione alle Nazioni Unite e una ampia conferenza di pace”. Lo ha dichiarato il presidente della Cina, Xi Jinping, rivolgendosi ai delegati della Lega Araba e ai capi di Stato e di governo dei Paesi arabi, per la decima conferenza sino-araba, in corso a Pechino. “Non c’è via verso la pace e la stabilità in Medio Oriente senza un approccio globale alla causa palestinese” ha detto Xi, ribadendo che “la guerra non può continuare indefinitamente, la giustizia non può essere assente per sempre e la soluzione dei due Stati non può essere arbitrariamente compromessa”. Il presidente ha continuato: “La Cina sostiene l’adesione della Palestina alle Nazioni Unite e sostiene una conferenza di pace internazionale più ampia, più autoritaria e più efficace”.

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Rivolgendosi ai leader arabi, tra cui i presidenti di Egitto, Emirati Arabi Uniti e Tunisia – rispettivamente Abdelfattah Al-Sisi, Sheikh Mohamed bin Zayed Al Nahyan e Kais Saied – il capo di Stato cinese ha voluto partire dalla guerra nella Striscia di Gaza per affrontare poi tutti gli altri temi. Xi ha quindi annunciato lo stanziamento di 64 milioni di euro per rispondere alla crisi umanitaria nella Striscia, e altri tre milioni di euro all’Agenzia delle Nazioni Unite per i profughi palestinesi (Unrwa). Nel suo incontro bilaterale con Xi Jinping, l’omologo emiratino Mohamed bin Zayed ha fatto nuovamente appello al cessate il fuoco immediato a Gaza. Il forum avviene mentre il Parlamento israeliano sta lavorando a una proposta di legge per inserire l’Unrwa nella lista dei movimenti terroristi, mentre prosegue l’offensiva su Rafah, città a sud della Striscia densamente popolata, che non ha risparmiato i campi per le famiglie sfollate. Secondo il ministero della Sanità di Gaza, nelle ultime 24 ore 53 persone sono state uccise e altre 357 ferite.