Il Real Madrid non si ferma più: vince la Champions League per la 15esima volta. Si tratta del 95° trofeo per il club spagnolo, la squadra più titolata al mondo, e 29° per Ancelotti
Siempre ellos. Sempre loro. Il Real Madrid e Carlo Ancelotti. La Champions League è ‘cosa loro’: degli spagnoli, che battendo 2-0 il Borussia Dortmund hanno raggiunto il 15esimo trionfo in questa competizione, di re Carlo V d’Europa, appunto al quinto successo da allenatore, il settimo se si considerano anche i due da giocatore. Una ‘coppia’ capace di mettere un altro grande tassello nella storia del calcio, e di farlo a Londra, nel tempio di Wembley davanti a 86mila spettatori, al termine di una serata che sembrava dovesse andare invece in un altro modo. Già, perché per oltre 70 minuti i tedeschi hanno dominato, sfiorando più volte il gol. I campioni del Real sono rimasti a guardare, affidandosi alle parate di Courtois per restare in partita. E poi tutto è cambiato in un attimo. Come solo i grandi sanno fare. Kroos, alla sua ultima partita con il club (ha infatti deciso di lasciare il calcio dopo gli Europei con la Germania), ha fatto l’ennesima perfetta pennellata della sua carriera per Carvajal. Poi il più atteso Vinicius ha messo il suo marchio su questa finale. Uno spettacolo.
IL FILM DELLA PARTITA
Prima del fischio di inizio invece lo show era stato di Lenny Kravitz, musica e ballerini un po’ in stile Super Bowl. Poi pronti via, e a prendersi la scena sono stati un primo, un secondo, e anche un terzo invasore di campo, che hanno evitato il cordone di sicurezza nonostante gli oltre 2.500 agenti schierati. Gioco fermo, telecamere a inquadrare rigorosamente il pubblico sugli spalti e le panchine: la regola infatti è chiara, non dare visibilità a chi la cerca con gesti del genere. Una volta ripartiti il Real Madrid ha preso in mano il gioco con il palleggio e il Borussia Dortmund è stato ben felice di lasciare il pallino agli spagnoli per poi ripartire velocissimo e andare in verticale.
Clamorosa l’occasione creata dopo venti minuti, con Adeyemi solo davanti a Courtois, ma prima il portiere con un’ottima uscita e poi Carvajal sul tentativo di diagonale hanno salvato il Real Madrid. Tre minuti e la difesa dei blancos è stata ancora ‘bucata’ centralmente dal Borussia e stavolta, sul tocco di Fullkrug, a salvare la squadra di Ancelotti è stato il palo. In entrambi i casi, però, restano grandi dubbi su possibili fuorigioco non segnalati. Si è quindi andati avanti così, con un’altra occasione per il velocista Adeyemi e poi un tiro da fuori di Sabitzer che Courtois ha deviato in angolo. Tanto Borussia Dortmund quindi e un Real Madrid ‘miracolato’ alla fine di un primo tempo ricco di emozioni e tensione, con anche tre ammoniti tra falli e proteste.
Nella ripresa ci ha provato Kroos a svegliare i suoi con una punizione calciata perfettamente verso l’incrocio, bravo il portiere Kobel ad arrivarci. Ma a parte Carvajal, pronto a lanciarsi in attacco, il resto dei compagni è rimasto pigramente sulle sue. Sparito l’uomo copertina Bellingham, impalpabile Rodrygo, inconcludente Vinicius. Insomma, il protagonista in casa Real è rimasto Courtois, ancora una volta bravo a mettere i pugni sul colpo di testa in tuffo di Fullkrug. Muro ‘blanco’. Il ‘muro giallo’ dei tifosi del Dortmund è passato invece in un attimo da cori e applausi al silenzio. Entusiasmo per l’ingresso in campo di Reus, alla sua ultima partita dopo una carriera con il Borussia, e poi tutti ammutoliti dalla scintilla che ha cambiato la partita. Ancora sull’asse Kroos-Carvajal, con il solito preciso calcio d’angolo dell’immenso centrocampista e il colpo di testa vincente del difensore. Il Dortmund è finito lì, e il Real Madrid si è accesso: ha sfiorato due volte il raddoppio in pochi minuti e poi ha messo definitivamente al tappeto il ‘suonato’ Borussia con un sinistro di Vinicius. Champions in bacheca, 95esimo trofeo per il club spagnolo, la squadra più titolata al mondo, e 29esimo per Ancelotti. Loro sono leggenda. E via alla fiesta.
Champions in bacheca, 95esimo trofeo per il club spagnolo, la squadra più titolata al mondo, e 29esimo per Ancelotti. Loro sono leggenda. E via alla fiesta.
CHAMPIONS LEAGUE, ANCELOTTI CANTA E BALLA DAVANTI A COPPA: TROPPO FELICI
“Siamo troppo felici“. Le poche parole di Carlo Ancelotti subito dopo la vittoria della Champions League con il Real Madrid. Ma d’altronde non serviva che lo dicesse. Lo avevano visto tutti. Sul campo di Wembley a cantare e ballare davanti alla Coppa in cerchio con i suoi giocatori. L’immagine della felicità. Dopo una serata che chi lo avrebbe detto sarebbe finita così… “È stata una partita difficile- ha infatti sottolineato Ancelotti- soprattutto nella prima parte. Poi abbiamo alzato il ritmo e la concentrazione, e siamo stati decisamente migliori. All’inizio eravamo stati poco attenti davanti al loro contropiede, che tra l’altro sapevamo avrebbero fatto. Ma quando si soffre poi la gioia è più grande”. Per Ancelotti accoppiata Champions-Liga: 13 trofei con il Real Madrid, adesso a un solo passo dal mito ‘blanco’ Miguel Munoz. E a proposito di numeri, sesta Champions League per Kroos, Modric, Carvajal e Nacho, che hanno così raggiunto in vetta a questa speciale classifica la leggenda Gento. “Qui ci sono giocatori straordinari, il merito è loro- ha concluso l’allenatore- Io, per quanto mi riguarda, in questa società mi trovo benissimo e faccio quello che posso”. Vince.
FONTE: AGENZIA DI STAMPA DIRE (WWW.DIRE.IT).