Quadro spirometrico PRISm e Bpco: fragilità più accelerata


Un’associazione tra il quadro spirometrico PRISm (rapporto FEV1/FVC normale, ma con FEV1 basso) e il riscontro di Bpco con un’accelerazione della progressione della fragilità

Un confronto tra esperti sull'impatto del tumore polmonare e su come cambiano le terapie, con la speranza di poter allungare e migliorare la qualità della vita dei pazienti.

Uno studio pubblicato su Chest ha dimostrato l’esistenza di un’associazione tra il quadro spirometrico PRISm (rapporto FEV1/FVC normale, ma con FEV1 basso) e il riscontro di Bpco con un’accelerazione della progressione della fragilità rispetto alla spirometria nella norma (NS).

Razionale e disegno dello studio
La fragilità, caratterizzata dal declino funzionale di più sistemi fisiologici e da una maggiore vulnerabilità ai fattori di stress, sta diventando un problema sanitario emergente in tutto il mondo.
Le indagini epidemiologiche mostrano che la prevalenza della fragilità varia dal 4% al 59% negli anziani che vivono in comunità.

È ben documentato che la fragilità aumenta il rischio di molteplici outcome avversi, tra cui disabilità, cadute, malattie cardiovascolari e mortalità per tutte le cause.

Nonostante l’elevata prevalenza e la prognosi clinica sfavorevole, gli studi indicano che la fragilità è dinamica e può essere invertita dopo interventi efficaci.
Pertanto, è di grande importanza identificare i fattori di rischio della fragilità; ciò offre l’opportunità di attuare una prevenzione e un intervento mirati per la fragilità in una specifica finestra temporale.

La Bpco rappresenta una delle principali cause di mortalità a livello globale ed è altamente prevalente tra gli adulti anziani. Le caratteristiche principali della Bpco sono rappresentati dalla persistenza di alcuni sintomi respiratori (come dispnea e tosse) e dalla limitazione del flusso d’aria definita come rapporto FEV1-FVC < 0,70.

Studi precedenti hanno rilevato che la Bpco è associata a un rischio elevato di fragilità. Inoltre, alcuni lavori presenti in letteratura hanno individuato un gruppo speciale di pazienti con Bpco con compromissioni proporzionali di FEV1 e FVC, con un rapporto FEV1/FVC nella norma. Questo quadro anomalo spirometrico viene definito come spirometria conservata (PRISm).

Il nuovo studio pubblicato ha utilizzato i dati di una coorte prospettica dell’English Longitudinal Study of Ageing (ELSA), con l’obiettivo di esaminare le associazioni tra ila quadro spirometrico PRISm e la Bpco e la progressione della fragilità.

Inoltre, i ricercatori si sono proposti anche di analizzare le associazioni esistenti tra le transizioni del quadro spirometrico PRISm e la progressione della fragilità.

Disegno dello studio e risultati principali
Per analizzare le associazioni del quadro spirometrico PRISm e della Bpco con la progressione della fragilità, sono stati inclusi 5.901 pazienti. Questi sono stati classificati in tre modelli di funzionalità polmonare: risultati normali della spirometria (NS), pattern spirometrico PRISm e Bpco.

La progressione della fragilità è stata valutata mediante misurazioni ripetute dell’indice di fragilità (FI) durante il follow-up. Di questi 5.901 pazienti, 3.765 sono stati inclusi in un’analisi volta a valutare le associazioni tra le transizioni del pattern spirometrico PRISm e la progressione della fragilità.

Le transizioni del pattern spirometrico PRISm sono state valutate in base ai cambiamenti dei modelli di funzionalità polmonare dopo un intervallo di 4 anni.

Il tempo mediano di follow-up per le analisi del pattern spirometrico PRISm e della Bpco con progressione della fragilità è stato pari a 9,5 anni. Invece, il tempo mediano per le transizioni del pattern spirometrico PRISm con progressione della fragilità è stato di 5,8 anni.

Dai dati è emerso che, rispetto ai partecipanti con pattern spirometrico NS, i pazienti con pattern spirometrico PRISm e Bpco hanno mostrato una progressione accelerata dell’IF, con aumenti annuali aggiuntivi pari, rispettivamente, a 0,301 (IC95%: 0,211-0,392; P < 0,001) e a 0,172 (IC95% :0,102-0,242; P < 0,001).

Anche i pazienti che erano passati da un pattern spirometrico nella norma a un pattern PRISm hanno mostrato un’accelerazione della progressione dell’IF rispetto a quelli con spirometria NS stabile (β = 0,242; IC95%: 0,008-0,476; P = 0,042).

Non è stata riscontrata, invece, nessuna accelerazione della progressione di IF nei pazienti con profilo spirometrico PRISm che erano passati a spirometria NS (β = 0,119; IC95% : da -0,181 a 0,418; P =0,438).

Riassumendo
I risultati di questo studio di coorte hanno documentato l’esistenza di associazioni significative tra il pattern spirometrico PRISm e la Bpco con la progressione della fragilità.

Non solo: oltre alla Bpco, lo studio ha analizzato anche le associazioni del pattern spirometrico PRISm con la progressione della fragilità. Il pattern spirometrico PRISm è un fenotipo recentemente scoperto di compromissione della funzione polmonare che aumenta il rischio di molteplici outcome avversi, come sintomi respiratori, diabete, malattie cardiovascolari e mortalità per tutte le cause.

Lo studio  ha riscontrato anche che gli individui che erano passati da un pattern spirometrico NS a un pattern PRISm, da un pattern tipico di Bpco ad un pattern PRISm e quelli che presentavano un pattern PRISm stabile, hanno mostrato una progressione accelerata della FI rispetto a quelli con profilo spirometrico NS stabile.

Questi risultati suffragano dati precedenti gli effetti negativi del pattern spirometrico PRISm sulla progressione della fragilità. Al contrario, non è stata osservata alcuna progressione accelerata dell’IF nei soggetti che erano passati dal profilo spirometrico PRISm a quello NS, suggerendo grandi benefici dall’inversione del pattern spirometrico PRISm per ritardare la progressione della fragilità.

Bibliografia
He D et al. Preserved Ratio Impaired Spirometry and COPD Accelerate Frailty Progression
Evidence From a Prospective Cohort Study. CHEST 2024
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