Artrite psoriasica: bimekizumab si conferma efficace e sicure a 1 anno


Bimekizumab ha dimostrato efficacia sostenuta e profilo di sicurezza, affermandosi come un’opzione efficace e ben tollerata fino ad un anno per l’artrite psoriasica attiva

artrite psoriasica

Bimekizumab ha dimostrato un’efficacia sostenuta e un profilo di sicurezza in linea con gli studi precedenti, affermandosi come un’opzione terapeutica efficace e ben tollerata fino ad un anno nei pazienti con artrite psoriasica attiva (PsA) e una risposta insoddisfacente/intolleranza agli anti-TNF. Queste le conclusioni di BE VITAL, uno studio di estensione in aperto pubblicato recentemente su Rheumatic & Musculoskeletal Diseases Open.

Razionale e disegno dello studio
Come è noto, la PsA viene spesso gestita con inibitori del TNF. Questo comporta delle difficoltà per i pazienti con una risposta insoddisfacente o un’intolleranza a questa classe di farmaci.

Bimekizumab è un doppio inibitore di IL-17A e IL-17F già approvato dall’Ema per il trattamento della psoriasi a placche, dell’artrite psoriasica e della spondiloartrite assiale;  recentemente, un comitato di revisione dei farmaci dell’Agenzia Europea dei Medicinali (EMA) ha raccomandato l’approvazione di bimekizumab per l’idrosadenite suppurativa (HS), portando l’anticorpo a un passo dalla quarta approvazione nell’UE.

Bimekizumab si è dimostrato efficace nel trattamento della PsA in pazienti con risposta insoddisfacente alla precedente terapia con inibitori del TNF.

Gli sperimentatori hanno condotto uno studio di estensione in aperto (OLE) (BE VITAL), arruolando i pazienti che avevano portato a termine lo studio BE COMPLETE di fase 3, di 16 settimane, in doppio cieco e controllato con placebo.

L’obiettivo è stato quello di valutare la sicurezza e l’efficacia di bimekizumab per un periodo di 52 settimane in pazienti con PsA attiva che avevano avuto una risposta insoddisfacente o un’intolleranza al trattamento con inibitori del TNF.

I partecipanti eleggibili per lo studio di estensione in aperto erano affetti da PsA da un minimo di 6 mesi e dimostravano una PsA attiva (documentata dalle conte articolari e dalla presenza di lesioni psoriasiche). Inoltre, i pazienti inclusi avevano dimostrato una risposta insoddisfacente (mancanza di efficacia dopo ≥3 mesi) o un’intolleranza ad un precedente trattamento con inibitori del TNF per la PsA o la psoriasi.

I pazienti dello studio BE COMPLETE (lo studio originario di provenienza) erano stati randomizzati, secondo uno schema 2:1, a trattamento con 160 mg di bimekizumab sottocute o con placebo ogni 4 settimane.
All’ingresso nella fase di estensione in aperto alla settimana 16, tutti i pazienti erano stati sottoposti a trattamento con 160 mg di bimekizumab ogni 4 settimane.

Su un totale di 556 pazienti selezionati per l’arruolamento nello studio BE COMPLETE originario, 400 erano stati randimizzati a trattamento con bimekizumab (n=267) e con placebo (n= 133).
Ben il 97% (n=388) dei pazienti randomizzati ad uno dei due bracci dello studio ha completato la 16a settimana di trattamento prevista dal protocollo dello studio BE COMPLETE; di questi pazienti, ben 377 sono entrati nello studio di estensione in aperto BE VITAL.

Risultati principali
Dall’analisi dei dati dello studio BE VITAL è emerso che bimekizumab ha mantenuto la sua efficacia dalla settimana 16 alla 52, mostrando un miglioramento costante degli outcome clinici e di quelli riferiti dai pazienti (PRO).
Alla settimana 52, oltre la metà dei pazienti trattati ininterrottamente con bimekizumab (51,7%) e quasi il 41% di quelli passati da trattamento con placebo a bimekizumab hanno raggiunto la risposta ACR50.
Inoltre, alla settimana 52, il 65,9% dei pazienti trattati ininterrottamente con bimekizumab e il 60,2% di quelli passati da placebo a bimekizumab hanno ottenuto una completa clearance cutanea.
Da ultimo, il 47,2% dei pazienti trattati ininterrottamente con bimekizumab e il 33,1% di quelli che sono passati da  placebo a bimekizumab hanno raggiunto lo stato di  minima attività di malattia.

I pazienti che hanno interrotto lo studio BE VITAL lo hanno fatto principalmente a causa di eventi avversi emersi a causa del trattamento (TEAE), che hanno interessato il 2,2% dei pazienti trattati ininterrottamente con bimekizumab e il 3% dei pazienti trattati con placebo/bimekizumab.

Il ritiro del consenso alla partecipazione allo studio ha interessato il 2,6% dei pazienti trattati ininterrottamente con bimekizumab e lo 0,8% di quelli trattati con placebo/bimekizumab, mentre la mancanza di efficacia ha portato all’interruzione del trattamento, rispettivamente, l’1,1% e il 2,3% dei pazienti di ciascun gruppo.

Alla settimana 52, il 62,6% dei pazienti trattati con bimekizumab ha riferito di aver sperimentato almeno 1 TEAE (tasso di incidenza corretto per l’esposizione [EAIR]: 126/100 anni-paziente [PY]), insieme al 56,2% di coloro che erano passati dal placebo a bimekizumab (EAIR: 127,7/100 PY). L’EAIR per i TEAE gravi è stato pari a 7 per 100 PY.

I TEAE più comuni comprendevano l’infezione da SARS-CoV-2 (7,2%), la candidosi orale (6,2%), la nasofaringite (5,9%) e l’infezione del tratto urinario (5,9%). Il 9,5% di tutti i pazienti che erano stati trattati con bimekizumab è andato incontro ad infezioni fungine, generalmente localizzate e di gravità lieve o moderata. Tuttavia, l’interruzione dello studio è stata riscontrata in 2 pazienti che hanno sviluppato candidosi orale.

Da ultimo, non sono stati documentati casi tubercolosi attiva, uveite o malattia infiammatoria intestinale fino alla 52esima settimana, mentre è stato registrato 1 caso di morte improvvisa.

Riassumendo
In conclusione, la doppia inibizione di IL-17A e IL-17F con bimekizumab in pazienti con PsA attiva e risposta insoddisfacente/intolleranza agli anti-TNF ha portato a miglioramenti clinicamente significativi dei risultati di efficacia rispetto al placebo alla settimana 16, che si sono mantenuti fino alla settimana 52. Bimekizumab è risultato ben tollerato e il profilo di sicurezza è risultato in linea con quello riportato in precedenza.
“Questi risultati – aggiungono i ricercatori – forniscono prove ulteriori della tollerabilità e dell’efficacia di bimekizumab in tutti i domini della malattia e nelle doverse popolazioni di pazienti con PsA”.

Bibliografia
Coates LC et al. Bimekizumab treatment in patients with active psoriatic arthritis and prior inadequate response to tumour necrosis factor inhibitors: 52-week safety and efficacy from the phase III BE COMPLETE study and its open-label extension BE VITAL. RMD Open. Published online February 22, 2024. doi:10.1136/rmdopen-2023-003855
Leggi