Nei pazienti con mieloma multiplo trattati con cellule CAR-T è possibile trattare nuovamente con una terapia anti-BCMA
Nei pazienti con mieloma multiplo trattati con cellule CAR-T dirette contro l’antigene di maturazione dele cellule B (BCMA) che hanno avuto una ricaduta dopo questo trattamento è possibile trattare nuovamente con una terapia anti-BCMA – cellule CAR-T o anticorpi bispecifici – ottenendo una risposta, anche se transitoria. È la conclusione di uno studio pubblicato di recente sulla rivista Blood Advances.
Gli autori hanno eseguito un’analisi retrospettiva su 68 pazienti con mieloma multiplo andati incontro a una recidiva dopo essere stati trattati con cellule CAR-T anti-BCMA. Complessivamente, 48 pazienti erano stati trattati con le CAR-T all’interno di uno studio clinico, 17 erano stati trattati con idecabtagene vicleucel (ide-cel, ora disponibile anche in Italia) dopo la sua approvazione e tre avevano ricevuto ciltacabtagene autoleucel (cilta-cel). Nel complesso, i pazienti erano stati fortemente pretrattati e avevano effettuato in precedenza una mediana di sette linee terapeutiche (range: 1-14).
Dopo aver recidivato a seguito del trattamento con le CAR-T, 58 pazienti hanno iniziato un’altra linea di terapia e hanno effettuato una mediana di due linee di terapia di salvataggio (range: 1-8).
Il tasso di risposta obiettiva (ORR) dopo la prima terapia di salvataggio è risultato del 41%. Le prime terapie di salvataggio utilizzate più comunemente sono state terapie contenenti agenti alchilanti (13 pazienti), combinazioni contenenti un anticorpo monoclonale anti-CD38 (11 pazienti), anticorpi bispecifici anti-BCMA (sei pazienti), il coniugato anticorpo-farmaco belantamab mafadotin, anch’esso avente come bersaglio il BCMA (quattro pazienti) e cellule CAR-T (un paziente). Il tempo mediano trascorso in trattamento di salvataggio di prima linea è stato di 2,2 mesi.
Dopo la recidiva a seguito del trattamento con le CAR-T, 34 pazienti sono stati sottoposti ad almeno una linea di terapia di salvataggio anti-BCMA. In questo gruppo, l’ORR è risultato complessivamente del 55%, e dell’89% nei pazienti trattati con un’altra terapia con CAR-T anti-BCMA, 60% nei pazienti trattati con anticorpi bispecifici anti-BCMA e 11% nei pazienti che hanno ricevuto belantamab mafadotin.
La durata mediana della risposta è stata di 8 mesi nel sottogruppo trattato con le CAR-T anti-BCMA come terapia di salvataggio, 4,4 mesi in quello trattato con anticorpi bispecifici e 2,8 mesi in quello trattato con belantamab mafadotin, mentre la mediana di sopravvivenza libera da progressione (PFS) è risultata rispettivamente di 8,3 mesi, 3,6 mesi e 1 mese.
Inoltre, i ricercatori hanno osservato una tendenza verso un miglioramento della sopravvivenza globale (OS) nei pazienti trattati con CAR-T anti-BCMA o anticorpi bispecifici anti-BCMA entro 6 mesi dalla recidiva. In questi pazienti l’OS mediana non è stata raggiunta, mentre è risultata di 16,5 mesi nei pazienti non trattati con CAR-T o anticorpi bispecifici anti-BCMA (P = 0,06).
«Il nostro studio mostra che vari regimi terapeutici possono essere efficaci nel suscitare risposte ematologiche dopo un trattamento con CAR-T, compresi quelli con classi di agenti a cui i pazienti erano stati ritenuti precedentemente refrattari», scrivono gli autori. Tuttavia, sottolineano, «la durata della risposta continua ad essere limitata. Per questa popolazione di pazienti continuano a essere necessarie nuove terapie dirette contro nuovi antigeni e sono necessari ulteriori studi per determinare la sequenza e le combinazioni ottimali da utilizzare assieme alla terapia con cellule CAR-T guidate da BCMA e dopo la ricaduta a seguito del trattamento con CAR-T anti-BCMA».
Bibliografia
K. Reyes, et al. Salvage therapies including retreatment with BCMA-directed approaches following BCMA CAR-T relapses for multiple myeloma. Blood Adv. Published online March 1, 2024. Leggi