Magi viene bloccato dalla sicurezza dopo aver protestato contro il nuovo hotspot per migranti inaugurato oggi in Albania. poi il botta e risposta con Giorgia Meloni
Si è conclusa con la protesta del segretario di +Europa, Riccardo Magi l’inaugurazione dell’hotspot di Shengjin, in Albania, a cui ha preso parte oggi la premier Giorgia Meloni. Nel video, postato dal parlamentare sui social, si vede tutta la sequenza. Al passaggio delle auto della delegazione italiana, il parlamentare ha esposto il cartello con la scritta ‘Un miliardo. Spot elettorale‘ e ha intrapreso un’azione di protesta, piazzandosi anche davanti ad alcune auto. Dopo un po’ è stato così bloccato dalla sicurezza locale. “È un parlamentare della repubblica, non può essere toccato”, hanno detto dal suo staff mentre gli addetti alla sicurezza si avvicinavano. “Non mi tocchi!“, ha gridato lo stesso Magi più volte. Le maniere sono state alquanto brusche e il parlamentare si è dimenato e ribellato. Più tardi, sui socia, pubblicherà una foto in cui si vede qualche goccia di sangue sulla camicia. “Che sarà mai? Diranno che è solo un graffietto, due gocce di sangue. Il punto è che se questo accade ad un parlamentare sotto alle telecamere della stampa immaginate cosa potrà succedere ai poveri cristi che arriveranno qui a telecamere spente”. Lo scrive su X il segretario di Più Europa Riccardo Magi, che posta una foto.
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LA PROTESTA
“Un’ora di nulla, abbiamo ascoltato i due presidenti fare le vittime, attaccare la stampa italiana. E non hanno detto nulla su come questo centro funzionerà o meglio su come non funzionerà. La domanda da fare alla presidente Meloni, e resterà senza risposta, è: È vero che da questo posto dovranno essere riportati in Italia i migranti vulnerabili di cui si scopre che sono vulnerabili in un secondo momento? È vero che da qui dovranno essere portati in Italia i migranti a cui verrà riconosciuto l’asilo?” E poi conclude: “Fatevi i conti di quanti resteranno qui. Sarà molta di più l’attività delle navi che riporteranno i migranti dall’Albania all’Italia che viceversa. Tutto quello che avete visto oggi è un enorme spot elettorale”.
“NON MI DOVETE TOCCARE”, MELONI INTERVIENE: “LEAVE HIM”
Seguono altri momenti di tensioni con la security. Strattoni. “Non mi dovete toccare!”. “Ma come vi permettete”. Un uomo della security lo tiene fermo. Arriva nel frattempo l’auto di Giorgia Meloni, che scende e chiede più volte agli uomini della security di lasciarlo andare. “Please, leave him“. E ancora: “Per favore”.
L’IRONIA DI MELONI: “ANCHE IO HO FATTO TANTE CAMPAGNE ELETTORALI”
“Se accade questo a un parlamentare davanti alle telecamere, potete immaginare cosa accadrà ai poveri cristi che saranno chiusi qui dentro”, ha detto Magi. Meloni gli risponde: “È una legislazione italiana ed europea, che abbiamo portato qui, ma lei non è il segretario di Più Europa? Non voleva Più Europa? Che Più Europa è?”, ha detto riavviandosi all’auto. “Si vergogni“, dice Magi alla premier. “Si vergogni lei”, risponde Meloni. Che ci ripensa, non sale in auto e torna da Magi (dopo aver nuovamente detto alla security “Lasciatelo stare!“) per dirgli: “Io la capisco, Magi, le sono solidale. Ho fatto un sacco di campagne elettorali senza sapere se avrei superato la soglia di sbarramento. Le sono totalmente solidale. Le do una mano volentieri”. Magi torna poi a parlare di “hotspot elettorale” e dice “un miliardo per fare l’hotspot elettorale”.
FONTE: AGENZIA DI STAMPA DIRE (WWW.DIRE.IT).