Mutui casa, la Banca centrale europea taglia i tassi di 25 punti base


La Banca centrale europea taglia i tassi di 25 punti base, stop al rialzo dei mutui-casa. Giorgetti: “Era ora”. Ecco a chi conviene e quanto

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Una boccata di ossigeno per chi si ritrovava ormai rate del mutuo insostenibili. Una ventata di ottimismo per chi invece un pensierino per comprarsi casa lo ha fatto, ma non si è ancora deciso. Sta di fatto che l’attesa decisione Bce segna un cambio di passo per il mercato finanziario, immobiliare e per le vite di tante famiglie dell’Eurozona. Per la prima volta dopo 9 rialzi consecutivi, per inseguire l’inflazione- che è oramai ferma da 9 mesi- Christine Lagarde, presidente della Banca centrale europea, ha finalmente annunciato il taglio del costo del denaro di 25 punti base (0,25). Il tasso di rifinanziamento principale scende quindi al 4,25 per cento, il tasso di rifinanziamento marginale al 4,50 per cento e il tasso di deposito al 3,75 per cento. Si tratta del primo taglio da marzo 2016, sia per il tasso sulle operazioni di rifinanziamento principale che per il tasso di rifinanziamento marginale, mentre per il tasso sui depositi si tratta della prima riduzione da settembre 2019.

IL MINISTRO GIORGETTI: “ERA ORA, SIA SOLO IL PRIMO PASSO”

Una contrazione tanto attesa che viene salutata con favore dalle associazioni di consumatori, dal mondo delle imprese e delle istituzioni. Anche il ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, si unisce al coro. “Finalmente la Bce ha tagliato i tassi- dichiara infatti- Una decisione attesa, opportuna, coerente con la situazione attuale e, guardando gli ottimi dati di riduzione dell’inflazione in Italia, ben al di sotto della media dell’area euro…anche doverosa”. Per il ministro insomma “Era ora– chiosa- Auspichiamo che questo sia solo il primo passo in questa direzione”.

COSA CAMBIA PER CHI HA MUTUI-CASA

È infatti un primo ma importante passo, come segnala il ministro, un segnale di inversione del trend degli ultimi anni, legato all’andamento dell’inflazione. I vantaggi potranno concretizzarsi per le famiglie, visto che cambieranno le condizioni di indebitamento per i mutui, i prestiti per il consumo, le rate del leasing e dei prestiti per l’auto e gli elettrodomestici, infine i rendimenti dei titoli di Stato e delle obbligazione societarie.

In particolare, per spiegare gli effetti della sforbiciata dell’Eurotower sui mutui per la casa, che hanno subito una vera e propria impennata negli ultimi due anni, Mutui.it, prima di tutto chiarisce chi può veramente beneficiarne. Ovvero “potrebbero essere, paradossalmente, coloro che un mutuo non lo hanno ancora, ma intendono contrarne uno a tasso fisso nel prossimo futuro”.  In questo caso infatti i tassi potrebbero abbassarsi “in previsione di un andamento dei mercati che potrebbe migliorare in seguito alla maggiore liquidità in circolazione”. Diversamente, chi è già titolare di un mutuo, se questo è a tasso fisso, non avrà alcun beneficio perché l’Eurirs – ovvero il tasso di riferimento per questo tipo di finanziamenti – è immune dai cambiamenti dei tassi Bce. Stessa cosa per chi detiene un mutuo a tasso variabile che ha come riferimento l’Euribor, ovvero il tasso interbancario stabilito quotidianamente che “misura” il costo del denaro non per la Bce, ma per i prestiti tra banca e banca.

ADUSBEF-FEDERCONSUMATORI: RISPARMI FINO A 28 EURO AL MESE PER MUTUI AL 3,75%
Potrà invece avere dei risparmi chi ha già sottoscritto un mutuo per la casa a tasso variabile indicizzato al tasso di Francoforte. Adusbef – Federconsumatori stima per questa categoria fino a 28 euro mensili, 336 euro annui, per un mutuo al 3,75%- che si riduce dello 0,25% passando a 3,50%- da 200.000 euro a 30 anni. Il calo della rata è più contenuto invece per un mutuo a 100.000 euro a 10 anni, stimato in 11 euro mensili (132 annui) Ma secondo l’associazione di consumatori, questi “fortunati” saranno solo il 2% del totale dei sottoscrittori di mutui.

Infine, da facile.it si evidenzia quale sia il punto di partenza: in meno di due anni, chi ha sottoscritto un mutuo medio di 126.000 euro in 25 anni (LTV 70%) si è infatti visto aumentare la rata di oltre il 60%. E anche se ora è ormai all’orizzonte un “significativo calo della rata”, si fa presente che per avere dei vantaggi palpabili, sarà necessario pazientare ancora un po’. E guarda anche agli Euribor, per cui, analizzando l’andamento dei Futures su di essi, “emerge un quadro interessante: la rata media, arrivata a maggio 2024 a 747 euro, potrebbe scendere complessivamente di circa 37 euro entro la fine dell’anno e di 55 euro entro giugno 2025, raggiungendo così i 692 euro tra 12 mesi”.

L’auspicio quindi da più parti è che si continui su questa strada del ribasso, anche se la presidente Bce al momento non ha anticipato date dei successivi tagli, lasciando intendere che non ci sarà un percorso definitivo di riduzione del costo del denaro, a causa dell’incertezza del contesto internazionale.