Bpco: valutazione ostruzione flusso d’aria prevede dispnea e la mortalità


Bpco: due misure per valutare l’ostruzione al flusso d’aria hanno una capacità simile nel predire la dispnea e la mortalità

Un confronto tra esperti sull'impatto del tumore polmonare e su come cambiano le terapie, con la speranza di poter allungare e migliorare la qualità della vita dei pazienti.

Due misure per valutare l’ostruzione al flusso d’aria – il rapporto tra il volume espiratorio forzato nel primo secondo e la capacità vitale forzata (FEV1/FVC) e la percentuale predetta di FEV1 (ppFEV1) – hanno una capacità simile nel predire la dispnea e la mortalità per tutte le cause. Queste le conclusioni di uno studio recentemente pubblicato su the American Journal of Respiratory and Critical Care Medicine.

Razionale e disegno dello studio
Stando alle linee guida GOLD per la Bpco, il rapporto FEV1/FVC viene utilizzato per confermare l’ostruzione al flusso d’aria nella diagnosi di malattia, mentre la ppFEV1 è utilizzata per la classificazione della gravità.
Fino ad ora, invece, la valutazione della gravità dell’ostruzione delle vie aeree mediante il rapporto FEV1/FVC secondo il sistema STAR (STaging of Airflow obstruction by the FEV1/FVC Ratio) e la sua capacità di predire eventi avversi non erano stati oggetto di valutazione nella popolazione generale.

Di qui il nuovo studio, che si è proposto di mettere a confronto la classificazione STAR (FEV1/FVC) con quella GOLD (ppFEV1) per valutare la gravità della limitazione del flusso aereo in termini di dispnea da sforzo e mortalità nella popolazione generale Usa.

A tal scopo, i ricercatori hanno attinto ai dati della National Health and Nutrition Examination Survey (NHANES) 2007-2012. I partecipanti avevano un’età compresa tra i 18 e gli 80 anni, e per ciascuno di essi erano disponibili i rati relativi all’altezza e alla spirometria.

Le persone considerate nello studio, inoltre, erano state sottoposte a spirometria dinamica (NdR: esame basato su soffio forzato del paziente, anziché in condizioni di riposo)  sulla base delle linee guida dell’American Thoracic Society e dell’European Respiratory Society.

Risultati principali
L’analisi ha incluso 14.123 partecipanti (50% donne), che rappresentavano 186.930.379 individui se ponderati con la popolazione adulta degli Stati Uniti. I partecipanti avevano un’età media (SD) di 45 (17) anni e un indice di massa corporea (BMI) medio di 28,9 (6,8) kg/m2.

Considerando la coorte in toto, è emerso che 12.602 persone (89,2%) non presentavano ostruzione al flusso aereo.

Utilizzando il sistema di classificazione STAR, i ricercatori hanno riscontrato che 1.159 (8,2%), 251 (1,8%), 83 (0,6%) e 28 (0,2%) persone ricadevano, rispettivamente, negli stadi di gravità STAR da 1 a 4.
Le distribuzioni corrispondenti per gli stadi GOLD da 1 a 4 erano, invece, rispettivamente pari a 830 (5,9%), 592 (4,2%), 95 (0,7%) e 4 (<0,1%).
Nei pazienti con ostruzione al flusso d’aria (FEV1/FVC <0,7, stadi 1-4), le classificazioni STAR e GOLD hanno mostrato una correlazione moderata (Tau-B di Kendall 0,461, P <0,001).

Le maggiori ridistribuzioni si sono verificate dallo stadio GOLD 2 allo STAR 1 (59,1%) e allo STAR 3+ (12,5%), nonché dallo stadio GOLD 3+ allo STAR 2 (23,7%).
Tra gli individui che ricadevano nello stadio GOLD 1, il 93,2% è rimasto come STAR 1 mentre il 6,7% è stato riclassificato come STAR 2.

Per quanto riguarda la dispnea (per la quale erano disponibili dati per i partecipanti di età ≥40 anni) e la mortalità, il rischio aumentava con l’aumentare dello stadio STAR e GOLD.
Gli individui di età pari o superiore a 40 anni mostravano una prevalenza leggermente maggiore di ostruzione delle vie respiratorie.

Per tutti i partecipanti allo studio, lo stadio STAR 1 discriminava in modo significativo la dispnea e la mortalità da quelli senza ostruzione delle vie respiratorie, mentre la capacità di discriminazione era meno solida per lo stadio GOLD 1.

Le classificazioni STAR e GOLD presentavano una capacità discriminativa complessiva simile nel predire la dispnea e la mortalità, sia nei modelli non aggiustati che per quelli aggiustati per età, sesso e BMI.
Le percentuali di partecipanti classificati correttamente nei modelli di dispnea aggiustati sono state pari al 71% per STAR e GOLD, con statistiche C per i modelli di mortalità aggiustati pari a 0,81 per entrambi.
La predittività in base alla classificazione STAR e GOLD era sovrapponibile tra gruppi stratificati in base all’etnia e al sesso.

Tra i pazienti con ostruzione delle vie respiratorie, inoltre, le proporzioni correttamente classificate nei modelli di dispnea sono state del 63% per FEV1/FVC e FEV1pp quando questi valori erano inclusi come variabili continue, e la statistica C per i modelli di mortalità è stata pari a 0,695 per FEV1/FVC e a 0,712 per ppFEV1.

Implicazioni cliniche dello studio
“I principali risultati di questo studio basato sulla popolazione sono che la classificazione della gravità dell’ostruzione al flusso aereo secondo il sistema STAR rispetto a quello GOLD hanno mostrato una capacità di predire la dispnea e la mortalità per tutte le cause in uno “spaccato” rappresentativo della popolazione generale Usa di età compresa tra i 18 e gli 80 anni, indipendentemente dall’etnia – scrivono i ricercatori nelle conclusioni dello studio”.

Nel commentare il lavoro, i ricercatori hanno sottolineato come “…un’implicazione clinica dei risultati ottenuti è che il sistema STAR fornisce un metodo semplice per identificare e valutare la gravità dell’ostruzione al flusso d’aria utilizzando un’unica metrica, il rapporto FEV1/FVC, senza la necessità di rapportare il FEV1 ad un valore normale predetto, che potrebbe non essere rappresentativo della popolazione di riferimento”.

“Pertanto – aggiungono – questo sistema di valutazione del livello di ostruzione delle vie respiratorie potrebbe essere clinicamente utile in molti contesti, quali la Medicina Primaria e i setting di cura con risorse limitate, e potrebbe semplificare e facilitare l’impiego e l’interpretazione dei risultati della spirometria”.

L’auspicio dei ricercatori, è che il sistema STAR venga valutato in diverse popolazioni di diversi Paesi, insieme alla conduzione di studi ulteriori di approfondimento sulla Bpco prima di apportare modifiche sostanziali alle raccomandazioni di gestione di questa malattia.

Bibliografia
Backman H et al. Severity of airflow obstruction based on FEV1/FVC vs FEV1% of predicted in the general US population. Am J Respir Crit Care Med. Published online April 10, 2024. doi:10.1164/rccm.202310-1773OC
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