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Ictus: chi ha meno di 45 anni deve stare più attento all’emicrania

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I soggetti adulti di età inferiore ai 35-45 anni possono avere un rischio maggiore di sviluppare un ictus a causa di fattori di rischio non tradizionali come l’emicrania

I soggetti adulti di età inferiore ai 35-45 anni possono avere un rischio maggiore di sviluppare un ictus a causa di fattori di rischio non tradizionali come l’emicrania rispetto a rischi tradizionali come l’ipertensione. È quanto emerge da una ricerca pubblicata su “Circulation: Cardiovascular Quality and Outcomes”.

La maggior parte degli ictus sono causati da fattori di rischio di ictus tradizionali, come ipertensione, ipercolesterolemia, diabete di tipo 2, fumo, obesità, scarsa attività fisica, abuso di alcol o malattie coronariche. Tuttavia, secondo lo studio, dati recenti hanno mostrato un aumento dell’incidenza di ictus anche tra i giovani adulti senza questi fattori di rischio.

«Volevamo capire quali fattori di rischio fossero i principali contributori al rischio di ictus tra i giovani adulti» riportano i ricercatori, guidati dall’autrice principale dello studio Michelle Leppert, docente di Neurologia presso la University of Colorado School of Medicine di Aurora.

Utilizzando un database amministrativo di richieste di risarcimento per l’assicurazione sanitaria segnalate in Colorado, i ricercatori hanno abbinato i dati di oltre 2.600 persone che avevano avuto un ictus a più di 7.800 persone che non erano state colpite per determinare quali fattori di rischio potessero più spesso portare a ictus.

I risultati principali 
L’analisi ha rilevato che i fattori non tradizionali di rischio di ictus – come emicrania, disturbi della coagulazione del sangue, insufficienza renale, malattie autoimmuni o neoplasie – erano significativamente associati allo sviluppo di ictus negli uomini e nelle donne di età compresa tra 18 e 44 anni. L’associazione tra ictus e fattori non tradizionali di rischio di ictus era più forte negli adulti di età inferiore ai 35 anni.

I risultati hanno anche mostrato che:

«Questi risultati sono significativi perché la maggior parte della nostra attenzione si è concentrata sui fattori di rischio tradizionali» affermano Leppert e colleghi. «Non dovremmo ignorare i fattori di rischio di ictus non tradizionali e concentrarci solo sui fattori di rischio tradizionali. Entrambi sono importanti per lo sviluppo dell’ictus tra i giovani».

«In effetti, quanto più i soggetti sono giovani al momento dell’ictus, tanto più è probabile che l’ictus sia dovuto a un fattore di rischio non tradizionale» aggiungono. «Abbiamo bisogno di comprendere meglio i meccanismi alla base di questi fattori di rischio non tradizionali per sviluppare interventi mirati».

I ricercatori sono rimasti sorpresi nello scoprire che i fattori di rischio non tradizionali erano altrettanto importanti quanto i fattori di rischio tradizionali nello sviluppo di ictus nei giovani di entrambi i sessi. Anche il grande contributo che l’emicrania ha avuto nello sviluppo degli ictus è stato inaspettato, sottolineano.

«Ci sono stati molti studi che hanno dimostrato l’associazione tra emicrania e ictus ma, per quanto ne sappiamo, questo studio potrebbe essere il primo a dimostrare quanto il rischio di ictus possa essere attribuibile all’emicrania» specificano Leppert e colleghi.

Il disegno dello studio
I ricercatori hanno raccolto i dati dal 2012 al 2019 dal Colorado All Payer Claims Database, che impone la presentazione di tutte le richieste di assicurazione commerciale, Medicaid e Medicare. Tra i casi di ictus selezionati dallo studio tra adulti di età compresa tra 18 e 55 anni, il 52% era tra le donne e oltre il 73% erano ictus ischemici.

I dati per i casi di ictus e le persone che hanno avuto un ictus sono stati abbinati per sesso, età, tipo di assicurazione e periodo pre-ictus. I casi sono stati definiti come un individuo ricoverato in ospedale con una diagnosi primaria di ictus ischemico, ictus emorragico o emorragia subaracnoidea.

I fattori non tradizionali di rischio di ictus sono stati definiti come fattori che raramente sono la causa di ictus negli anziani o rari per i giovani adulti e includevano: emicrania, tumore maligno, HIV, epatite, trombofilia (compresa storia di trombosi venosa profonda ed embolia polmonare), malattia autoimmune, vasculite, anemia falciforme, malattia delle valvole cardiache e insufficienza renale. I fattori di rischio ormonali, come l’uso di contraccettivi orali e la gravidanza, sono stati considerati separatamente nelle donne.

I fattori tradizionali di rischio di ictus sono stati definiti come potenziali cause consolidate di ictus considerate di routine per gli adulti di età pari o superiore a 65 anni e includevano: ipertensione, diabete di tipo 2, ipercolesterolemia, apnea notturna, arteriopatia periferica, fibrillazione atriale, malattia coronarica, abuso di alcol, abuso di sostanze, uso di tabacco, obesità e insufficienza cardiaca congestizia.

Lo studio aveva diverse limitazioni, tra cui la sua dipendenza da un database amministrativo, che poteva avere un impatto sul modo in cui venivano annotati i fattori di rischio, e perché mancava di dati sull’etnia per molti partecipanti.

I punti salienti della ricerca

Fonte:
Leppert MH, Poisson SN, Scarbro S, et al. Association of Traditional and Nontraditional Risk Factors in the Development of Strokes Among Young Adults by Sex and Age Group: A Retrospective Case-Control Study. Circ Cardiovasc Qual Outcomes. 2024 Mar 26:e010307. doi: 10.1161/CIRCOUTCOMES.123.010307. Epub ahead of print. leggi

 

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