L’uso di antibiotici nelle prime fasi della vita è stato collegato a un aumento del rischio di sviluppare la dermatite atopica da adulti
L’uso di antibiotici nelle prime fasi della vita è stato collegato a un aumento del rischio di sviluppare la dermatite atopica, probabilmente a causa della distruzione del microbioma intestinale, hanno rilevato i dati della coorte di nascita canadese CHILD pubblicati sul Journal of Allergy and Clinical Immunology.
«Le diagnosi pediatriche di dermatite atopica sono in aumento e spesso indicano una più ampia disregolazione all’interno dei processi immunologici e della barriera cutanea» hanno scritto l’autore senior Padmaja Subbarao, dell’Hospital for Sick Children di Toronto, e colleghi. «In effetti, come caratteristica chiave della marcia allergica, la presentazione della dermatite atopica nei primi anni di vita è normalmente seguita dallo sviluppo sequenziale di ulteriori diagnosi allergiche, in particolare allergie alimentari, asma e rinite allergica».
«L’infanzia è un periodo di intenso sviluppo per un certo numero di sistemi biologici all’interno dell’organismo, che coincide con importanti cambiamenti del microbioma man mano che matura» hanno aggiunto. «Le perturbazioni del microbiota nelle prime fasi della vita sono spesso associate a conseguenze sulla salute a lungo termine che si estendono oltre le prime fasi della vita».
Analisi su una coorte di nascita canadese
In precedenza il team di ricerca aveva scoperto che le infezioni del tratto respiratorio inferiore che richiedono l’utilizzo dell’assistenza sanitaria verificatesi prima dei 18 mesi di età erano associate a un aumento del rischio di malattie allergiche, inclusa la dermatite atopica, all’età di 5 anni.
In questo studio sono stati utilizzati i dati della coorte di nascita longitudinale CHILD, che ha monitorato i bambini fino a 5 anni di età e oltre. Sono state arruolati un totale di 3.621 donne incinte provenienti da quattro città canadesi insieme a neonati idonei (n=3.455) che non presentavano anomalie congenite ed erano nati a un minimo di 34 settimane di gestazione.
Al momento del reclutamento sono stati somministrati diversi questionari relativi alle esposizioni ambientali e alla salute generale, prenatale, a 3, 6, 12, 18, 24 e 30 mesi e a 3, 4 e 5 anni. All’età di 1, 3 e 5 anni, i genitori hanno completato i questionari convalidati nell’International Study of Asthma and Allergies in Childhood.
Sono stati raccolti campioni di feci dal sottogruppo di neonati con un’anamnesi completa di antibiotici e da quelli con una valutazione clinica per dermatite atopica all’età di 5 anni per capire se le caratteristiche microbiche sensibili all’esposizione agli antibiotici possono influenzare lo sviluppo successivo di dermatite atopica.
Il rischio aumenta al crescere dell’esposizione agli antibiotici
L’uso di antibiotici sistemici durante il primo anno di vita è stato associato a un aumento del rischio di dermatite atopica (OR aggiustato, aOR, 1,81, P<0,001), con il rischio che diventava non significativo quando gli antibiotici venivano utilizzati dopo 1 anno.
Inoltre, un numero maggiore di cicli di antibiotici corrispondeva a un aumento del rischio di dermatite atopica in modo simile a un effetto dose-risposta (un ciclo: aOR 1,67, due o più cicli: aOR 2,16).
Gli antibiotici nell’infanzia alterano l’equilibrio del microbiota
Confrontando l’abbondanza delle specie batteriche a 1 anno è emerso che 18 specie su 72 testate erano significativamente alterate nei soggetti con dermatite atopica e che 15 erano alterate dall’esposizione agli antibiotici.
Di queste, quattro specie sovrapposte erano significativamente alterate nei pazienti con esposizione agli antibiotici durante il primo anno di vita e con dermatite atopica a 5 anni: Bifidobacterium bifidum (abbondanza relativa media 5,03%), Bifidobacterium longum (abbondanza relativa media 14,87%), Eubacterium rectale (abbondanza relativa media 1,17%) e Tyzzerella nexilis (abbondanza relativa media 0,20%).
Da notare che i Bifidobacterium sono fondamentali per scomporre il latte nei neonati allattati al seno. «In particolare, l’acetato fecale prodotto dal Bifidobacterium è considerato un biomarker per l’attività bifidogenica, la salute del microbiota nei primi anni di vita e il rischio di atopia e respiro sibilante, mentre il butirrato può essere un marker per una sana maturazione del microbiota intestinale man mano che i bambini crescono e la loro dieta si diversifica» hanno commentato gli autori. «Mentre il microbiota intestinale cambia nel tempo, i batteri colonizzatori precoci come il Bifidobacterium diminuiscono e forniscono i substrati di acetato e lattato per l’alimentazione incrociata di batteri produttori di butirrato, rappresentativi di un microbiota butirrogenico più adulto che può essere importante per una sana maturazione del sistema immunitario».
«Anche se potrebbe non esserci un legame definitivo tra l’uso di antibiotici e la dermatite atopica, si dovrebbe sempre usare cautela» ha osservato Peck Ong del Children’s Hospital di Los Angeles. «Penso che un altro messaggio fornito da questo studio sia che durante la fase iniziale dell’infanzia i pediatri dovrebbero essere più attenti nell’uso degli antibiotici. Se non sono necessari consigliamo di astenersi dall’usarli, perché ci sono evidenze che potrebbero aumentare l’atopia o le condizioni allergiche».
«È ormai risaputo che lo sviluppo della dermatite atopica o dell’eczema è il primo passo verso l’insorgere di condizioni allergiche, quindi ritengo che se riusciamo a prevenire il primo passo, forse possiamo prevenire altri problemi come l’allergia alimentare, l’asma e la rinite allergica» ha aggiunto. «Avendo la possibilità di osservare il microbioma delle feci all’età di un anno, potremmo essere in grado di prevedere se si tratta di un bambino ad alto rischio di sviluppare eczema e di intervenire adeguatamente».
Referenze
Hoskinson C et al. Antibiotics within first year are linked to infant gut microbiome disruption and elevated atopic dermatitis risk. J Allergy Clin Immunol. 2024 Apr 24:S0091-6749(24)00409-3.