Sclerosi multipla: con un anno di ocrelizumab addio recidive e lesioni cerebrali


Sclerosi multipla: dopo un anno di ocrelizumab sottocute registrata la soppressione quasi completa di recidive cliniche e lesioni cerebrali

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Al 76° congresso annuale dell’American Academy of Neurology (AAN), sono stati presentati i dati dello studio di fase III OCARINA II su ocrelizumab, studiato nella formulazione sottocutanea (s.c.) della durata di 10 minuti due volte all’anno.

I risultati hanno evidenziato una soppressione quasi completa delle recidive cliniche e delle lesioni cerebrali in soggetti con sclerosi multipla recidivante o primariamente progressiva (SMR o SMPP). Tale soppressione conferma i potenziali benefici anche di questa formulazione.

Il trattamento con ocrelizumab s.c. ha determinato una deplezione rapida e prolungata dei linfociti B ematici.

“Grazie a un intero anno di dati che dimostrano una soppressione quasi completa dell’attività infiammatoria e della progressione l’iniezione sottocutanea di ocrelizumab della durata di 10 minuti evidenzia risultati coerenti con i benefici consolidati di ocrelizumab endovena”, ha dichiarato Levi Garraway, Chief Medical Officer e Head of Global Product Development di Roche.

“Siamo impazienti di continuare a dialogare con gli enti regolatori di tutto il mondo per poter offrire un’ulteriore opzione terapeutica, con un tempo di iniezione più breve, a un maggior numero di persone affette da SM”.

Dai risultati a lungo termine aggiornati è emerso che l’iniezione s.c. di ocrelizumab (920 mg; n = 236; entrambi i bracci di trattamento [OCR s.c./s.c. e OCR e.v./s.c.]) ha prodotto una soppressione quasi completa delle ricadute (il 97,2% dei pazienti non ha manifestato alcuna recidiva durante la fase di trattamento) e delle lesioni alla risonanza magnetica (RM) fino a 48 settimane: il tasso di recidiva annualizzato (ARR) si è attestato a 0,04 e la maggior parte dei pazienti non presentava lesioni captanti gadolinio in T1 (T1 Gd+) né lesioni in T2 nuove/aumentate di volume.

Questi tipi di lesioni sono dei marcatori dell’infiammazione attiva. Inoltre, nelle misure di outcome riferite dai pazienti (Patient reported outcomes (PROs)) i pazienti (n = 52) hanno riportato un livello elevato di soddisfazione (il 92,3% si è dichiarato soddisfatto o molto soddisfatto) e di praticità (il 90,1% ha trovato la formulazione pratica o molto pratica) con l’iniezione s.c. di ocrelizumab.

“I risultati aggiornati dello studio OCARINA II sottolineano ulteriormente i benefici potenziali di ocrelizumab sottocute per i pazienti con forme sia recidivanti che progressive di SM” ha affermato Scott Newsome, D.O., autore principale, Johns Hopkins University School of Medicine.

“I pazienti trattati con ocrelizumab sottocute hanno manifestato una soppressione adeguata dei linfociti B e una soppressione quasi completa dell’attività di malattia infiammatoria. Questi risultati dimostrano le potenzialità di ocrelizumab sottocute come opzione terapeutica in grado di rispondere alle specifiche esigenze delle persone affette da SM e degli operatori sanitari”.

Altri dati hanno continuato a mostrare che il profilo di sicurezza dell’iniezione s.c. di ocrelizumab è coerente con quello consolidato dell’infusione e.v. di ocrelizumab. Non sono emersi nuovi elementi da segnalare in merito alla sicurezza di ocrelizumab s.c.

Gli eventi avversi più comuni nel gruppo ocrelizumab s.c. sono state le reazioni all’iniezione (51,5% di tutti i pazienti esposti), tra cui eritema (34,8%; arrossamento o irritazione della pelle), dolore (17,2%), gonfiore (9,4%) e prurito della pelle (5,6%).

Tutte le reazioni sono state di intensità lieve o moderata e nessuna di esse ha comportato la sospensione del trattamento. Nel complesso sono stati manifestati sette eventi avversi gravi da tre (2,6%) e quattro (3,4%) pazienti rispettivamente nel gruppo trattato con l’iniezione s.c. di ocrelizumab e nel gruppo trattato con l’infusione e.v. di ocrelizumab.

L’abstract dello studio OCARINA II è stato selezionato come “Abstract of Distinction” dall’AAN in base alla qualità dello studio e all’interesse per la comunità neurologica.

L’iniezione s.c. della durata di 10 minuti due volte all’anno potrebbe estendere l’utilizzo di ocrelizumab ai centri di trattamento con capacità infusionali limitate o senza infrastrutture per la somministrazione e.v.

I dati dello studio di fase III OCARINA II sono stati sottomessi alle autorità sanitarie di tutto il mondo dopo la loro prima presentazione durante il congresso ECTRIMS-ACTRIMS 2023. L’Agenzia europea per i medicinali (EMA) e la Food and Drug Administration (FDA) statunitense hanno entrambe accettato le sottomissioni di Roche. Il termine previsto per le rispettive decisioni cade a metà del 2024 per l’EMA e a settembre 2024 per la FDA.