A Borgo Egnazia comincia il G7, è subito il giorno di Zelensky. I sette “grandi” avrebbero già trovato un’intesa, per un valore di 50 miliardi di dollari l’anno, garantiti da asset russi confiscati
Il primo giorno del G7 è anche quello dell’Ucraina di Volodymyr Zelensky: nel resort pugliese di Borgo Egnazia il presidente parteciperà nel pomeriggio a una sessione speciale del forum, con al centro l’ipotesi di finanziamenti miliardari a Kiev garantiti da asset russi confiscati.
Si parla già di numeri, in attesa dell’arrivo dei capi di Stato e di governo stranieri che saranno accolti in mattinata dall’ospite Giorgia Meloni. Secondo indiscrezioni filtrate da fonti francesi, non confermate a livello ufficiale, i sette “grandi” avrebbero già trovato un’intesa per un valore di 50 miliardi di dollari l’anno. A tanto ammonterebbe, a partire dalla confisca di beni sequestrati alla Russia e alla sua Banca centrale, perlopiù nel territorio dell’Unione Europea, il supporto all’Ucraina nella guerra contro Mosca. Stando alle anticipazioni, i fondi arriverebbero nella forma di prestiti da parte del governo degli Stati Uniti. All’origine delle risorse asset bloccati soprattutto in Belgio, per un valore complessivo di 300 miliardi di dollari.
Di questo Zelensky parlerà a Borgo Egnazia, durante la sessione speciale e poi anche in un bilaterale con il presidente americano Joe Biden. In Puglia si tratterrà a ogni modo solo oggi. Arriverà dall’Arabia Saudita, dove ha incontrato il principe Mohammed bin Salman. “Abbiamo anche discusso della preparazione del Global Peace Summit, dei suoi possibili esiti e delle sue applicazioni, nella prospettiva di costruire una pace vera in Ucraina” ha scritto Zelensky ieri sera sui social network.
Il riferimento è a una conferenza internazionale prevista a Lucerna, in Svizzera, sabato e domenica prossimi. Il G7 al via oggi, visto dal governo dell’Ucraina, è allora tappa di un percorso. Difficile, come conferma stamane il quotidiano ‘Kyiv Independent’: il numero dei Paesi attesi a Lucerna è diminuito da 93 a 78. Senza contare la Russia, in tempi di G7 non più G8, esclusa in partenza.