I giochi sono fatti: i testi della prima prova della Maturità 2024 sono ormai arrivati nelle scuole sotto forma di plico telematico
I giochi sono fatti: il 19 giugno si parte e le tracce della Maturità 2024 sono ormai arrivate nelle scuole sotto forma di plico telematico. Ma anche gli studenti hanno le idee chiare sul toto-tracce. Per quanto riguarda gli autori di prosa è quasi un plebiscito quello per la coppia D’Annunzio-Pirandello, con Ungaretti, Svevo e Pascoli come possibili rincalzi. Per la poesia è Ungaretti a fare il vuoto dietro sé, anche se Montale recupera qualche posizione.
Matteotti, Oppenheimer e Lenin restano in testa alle preferenze per la sezione “anniversari”. Tra le ricorrenze storiche spicca la Prima Guerra Mondiale ma si fa strada anche lo sbarco in Normandia. Intelligenza Artificiale, confitto israelo-palestinese e violenza di genere sono, invece, in cima alla lista delle questioni di attualità favorite. Ad aggiornare il “borsino” dei temi da esame, quando ormai mancano pochissimi giorni al fischio d’inizio, è il tradizionale toto-tracce della vigilia di Skuola.net, elaborato grazie al contributo di 1.500 maturandi.
Le prime proposte che scopriranno gli studenti il giorno del primo scritto sono quelle di “analisi del testo”. E qui, almeno nella testa delle ragazze e dei ragazzi, c’è spazio per una ristrettissima rosa di nomi. Se il Ministero dovesse puntare su un autore dell’Ottocento – ricordiamo che si può spaziare tra opere prodotte dall’Unità d’Italia in poi – il pronostico è quasi obbligatorio: 4 su 10, dato in ulteriore crescita rispetto alle rilevazioni dei mesi scorsi, mettono le loro fiches su Gabriele D’annunzio. Ma, in fondo, ogni anno è così. Bisogna solo vedere se, dopo decenni di assenza e di insistenze, i maturandi verranno finalmente accontentati.
Una dinamica simile si riscontra al cospetto degli autori del Novecento. Il candidato principe dei maturandi è Luigi Pirandello, opzionato da oltre un terzo (34%). E, anche qui, le attese sono altissime ad ogni maturità ma, poi, non se ne fa mai nulla: l’ultima volta che uscì fu nel 2003. Sarà la volta buona? Poche ore e lo si scoprirà.
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In caso contrario, come alternative, per l’800 sarebbero graditi: Giovanni Verga (lo indica quasi 1 su 3), che però è stato proposto nel 2022, oppure Alessandro Manzoni (votato dal 18%) lui invece, sì, mai capitato in tempi recenti. Mentre per il ‘900 i diplomandi festeggerebbero se capitassero Italo Svevo (selezionato dal 22% del campione), uscito l’ultima volta nel lontano 2009, o Italo Calvino (così per il 17%), capitato in sorte ai maturandi nel 2015, forse troppo poco tempo fa.
ANALISI DEL TESTO
Passando alla poesia, sempre per la tipologia “analisi del testo”, gli studenti richiamano in ballo un grande classico della prima prova di maturità: Giuseppe Ungaretti, pronosticato da 1 su 4 – con quotazioni, anche qui, in aumento rispetto ai precedenti toto-tracce – e proposto in rapida sequenza nel 2006, nel 2011 e nel 2019. Seguendo questo andamento i tempi potrebbero essere maturi per una nuova apparizione. Lo stesso di può dire per il poeta in seconda posizione: Eugenio Montale, “adottato” dal 14% dei maturandi e con il quale si sono già confrontati i loro colleghi del 2004, del 2008 e del 2012. Altrimenti, vengono visti bene anche Giovanni Pascoli (12%), che però è uscito nel 2022, e Giacomo Leopardi (11%), che essendo morto prima dell’Unità d’Italia non rientra perfettamente nel novero degli autori papabili per l’analisi del testo.
Ma, allo stesso tempo, la maggior parte dei maturandi è consapevole che l’incognita è dietro l’angolo. Che assume la forma del famigerato autore “sconosciuto”: per 1 su 2 è quasi fatale che accadrà. Più basse, al contrario, le chance assegnate all’autore al “femminile”: solo 1 su 4 ritiene probabile il debutto di una donna nell’analisi del testo di Maturità.
IL TESTO ARGOMENTATIVO
Molti diplomandi, però, spesso tralasciano la letteratura per cimentarsi con tipologie di tema meno legate ai programmi scolastici. Come il “testo argomentativo”, le cui tracce – nel plico di maturità sono ben tre – non di rado contengono riferimenti ad anniversari e ricorrenze storiche. Se ciò dovesse accadere, gli studenti raggiunti dal sondaggio di Skuola.net scommettono sempre più in blocco sul centenario del delitto Matteotti: ad oggi ci crede oltre 1 su 3, un mese fa erano 1 su 4.
Sul secondo gradino del podio, ma staccatissimi, vengono piazzati i 110 anni dallo scoppio della Prima Guerra Mondiale, votati dal (12%). Al terzo posto, invece, si staglia un tema in precedenza pressoché ignorato: gli 80 anni dello sbarco in Normandia (6 giugno 1944), che sale al 10% dei consensi, forse spinto dalle recentissime celebrazioni. Subito sotto, tra il 6% e il 9% abbiamo: i 20 anni dalla nascita di Facebook, i 35 anni dalla caduta del Muro di Berlino, i 75 dalla fondazione della Nato, i 70 anni della tv italiana.
E se la data simbolo fosse strettamente legata a un personaggio? In questo caso le ragazze e i ragazzi ribadiscono quanto detto nei mesi passati: il favorito della vigilia, per il 30% dei diretti interessati, continua a essere il fisico Robert Oppenheimer – di cui ricorrono i 120 anni dalla nascita – probabilmente lanciato dal biopic da premio Oscar sulla sua figura ma che porta con sé un argomento di indubbia attualità, quale è il dibattito sulla bomba atomica.
Stabile pure una possibile traccia sul centenario della morte di Lenin: ci crede 1 su 5. A dividersi la terza posizione – con circa il 10% dei consensi – sono i 150 anni dalla nascita di Guglielmo Marconi e i 100 anni dalla morte di Franz Kafka.
IL TEMA DI ATTUALITÀ
Il tema di attualità è un’altra tipologia molto gettonata in sede d’esame. Laddove si registrano le ennesime conferme. La sfida è fra un terzetto diviso da una manciata di voti: prima è la traccia su “Intelligenza artificiale e nuove frontiere digitali” (24%), seconda è quella sul “Conflitto tra Israele e Palestina” (21%), terza è la doppia questione della “Violenza sulle donne” e della “Parità di genere” (18%). Ai piedi del podio, ma in calo, la “Guerra in Ucraina” (9%).