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Immagini shock dalla Spagna sulla macellazione dei cavalli che arrivano sulle tavole italiane

cavalli

Animal Equality diffonde la video-inchiesta e denuncia le torture subite dai cavalli prima e dopo la loro macellazione, prima di arrivare in Italia

Uno sparo in testa e il cavallo che lo procede crolla a terra. Non gli resta che un ultimo disperato e altrettanto inutile tentativo di fuga, mentre si gira e scappa dall’area di macellazione. È una scena purtroppo all’ordine del giorno nei macelli di cavalli. L’inchiesta di Animal Equality diffonde oggi queste e tutte le immagini raccolte insieme al fotoreporter Aitor Garmendia all’interno di un mattatoio di cavalli in Spagna. Scene crudeli e cruente che mettono in chiaro come questi animali, prima e dopo la macellazione, siano sottoposti a vere e proprie violenze e torture. E tutto ciò avviene nella vicina Spagna che è il maggiore produttore di carne equina dell’Unione Europea e la esporta soprattutto in Italia, dove il consumo di carne equina è il più elevato d’Europa.

ll team investigativo di Animal Equality, organizzazione internazionale per la protezione degli animali allevati a scopo alimentare, ha realizzato l’inchiesta tra novembre 2023 e maggio 2024. Le immagini di un video testimoniano come gli equini siano messi in fila per entrare nell’area di macellazione: uno dietro l’altro sono così costretti ad assistere al massacro dei propri compagni, il che aumenta la loro angoscia e la loro paura. Quindi la scena del cavallo disperato, dopo che l’animale davanti a lui è stato macellato: si gira e lascia l’area di macellazione, dimostrando il profondo istinto di sopravvivenza che spinge questi animali a fuggire dalla morte. E ancora: Animal Equality mostra come i cavalli all’interno del macello spagnolo sono spinti verso l’area di macellazione da un operatore che li picchia con un bastone. Se non bastasse, è evidente “la sofferenza prolungata di questi animali a causa del mancato stordimento durante la macellazione- spiegano gli animalisti- Dal momento che alcuni cavalli non vengono storditi correttamente, restano pienamente coscienti mentre vengono macellati e muoiono dissanguati”.

E se la Spagna è il maggiore produttore di carne equina dell’Ue, anche l’Italia non scherza: nel Belpaese ogni anno, solo in Italia, vengono uccisi nei macelli oltre 25.000 cavalli. Migliaia di loro ogni anno sono importanti dalla stessa Spagna e compiono il viaggio della morte, diretti ai macelli italiani, rinchiusi nei camion e trasportati per lunghe distanze, “costretti a trascorrere ore in spazi sovraffollati, subendo lesioni, spesso sviluppando febbre da trasporto- denuncia l’associazione- perdita di peso, stanchezza e disidratazione”.

Animal Equality denuncia da anni gli abusi subiti dai cavalli prima e durante la macellazione, nonché il commercio clandestino di carne di cavallo proveniente dalle corse ippiche, non adatta al consumo alimentare per via dei farmaci veterinari che questi animali possono aver ricevuto in vita e che non sono adeguati al consumo umano. Ora va ancora più a fondo: “La nostra nuova inchiesta fa luce su un sistema di macellazione brutale e diffuso in tutto il mondo che ha come vittime esseri senzienti considerati da molti, in Italia e non solo, animali da compagnia- chiarisce Matteo Cupi, vicepresidente di Animal Equality Europa- Eppure, come abbiamo denunciato, anche nel nostro Paese il sistema di controlli non è sufficiente a garantire la tutela dei cavalli uccisi a scopo alimentare”.

Oltre 180 mila cittadini hanno già firmato la petizione che Animal Equality ha rivolto al Governo italiano per chiedere di vietare anche nel nostro Paese la macellazione dei cavalli. La richiesta dell’organizzazione è di riconoscere lo status di «animale d’affezione» anche agli equidi, come avvenuto nel 2020 in Grecia, dove è stata proibita la macellazione dei cavalli ed è stato vietato, come per cani e gatti, di allevarli, utilizzarli ed esportarli per la produzione di pellicce, cuoio, carne o altre sostanze.

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Dire.it ha scelto di non diffondere le immagini delle violenze subite dagli animali perché particolarmente cruente.

FONTE: AGENZIA DI STAMPA DIRE (WWW.DIRE.IT)

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