In Svizzera è il giorno del summit globale di pace voluto da Zelensky


Oggi e domani la conferenza di pace dedicata all’Ucraina nel resort di Bürgenstock, sul lago di Lucerna, in Svizzera, voluta da Zelensky. Russia e Cina grandi assenti

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Sicurezza nucleare, export della produzione alimentare sui mercati globali e rilascio di prigionieri di guerra e minori allontanati: questi i punti oggi e domani al centro di una conferenza dedicata all’Ucraina nel resort di Bürgenstock, sul lago di Lucerna, in Svizzera.
L’appuntamento è stato denominato “summit globale di pace” dal presidente Volodymyr Zelensky. I tre punti in evidenza sono parte di un piano in dieci proposte articolato dal capo dello Stato già nel 2022. A supportare la ricerca di una piattaforma comune saranno delegazioni e rappresentanze di decine di Paesi, oltre 90 secondo alcune fonti. Assente però la Russia, non invitata alla conferenza, così come la Cina, considerata sensibile alle ragioni di Mosca nel conflitto che si è aggravato nel 2022.

Per gli Stati Uniti a partecipare sarà la vice-presidente Kamala Harris. Già oggi presente invece per l’Italia Antonio Tajani, vice-primo ministro e titolare degli Esteri. “Come dimostrano le discussioni al summit in Puglia sotto la guida del presidente del Consiglio Giorgia Meloni”, ha detto ieri il dirigente facendo riferimento al vertice a Borgo Egnazia, “il nostro Paese ha messo al centro della propria presidenza del G7 l’Ucraina e la sua ricostruzione”. Tajani ha aggiunto: “Insieme ai nostri partner sosteniamo la libertà, la sovranità, l’indipendenza e l’integrità territoriale dell’Ucraina, all’interno dei suoi confini internazionalmente riconosciuti”.

La richiesta di un ritiro delle forze militari della Russia dall’est del Paese figura nel piano di Zelensky elaborato nel 2022. Al contrario, ancora ieri il presidente Vladimir Putin ha chiesto che le truppe di Kiev lascino “completamente” le regioni di Donetsk, Lugansk, Zaporizhzhia e Kherson, promettendo in cambio un cessate il fuoco immediato e l’avvio di una trattativa di pace.

La prospettiva della Cina è stata invece ribadita al Consiglio di sicurezza dell’Onu, come si legge anche sul quotidiano Kyiv Independent. Secondo Geng Shuang, vice-rappresentante di Pechino alle Nazioni Unite, Russia e Ucraina dovrebbero cominciare subito un negoziato.
Le armi possono porre fine a una guerra ma non sono in grado di portare a una pace durevole” ha detto il diplomatico. “La Cina invita le parti a dimostrare volontà politica, a riunirsi e ad avviare negoziati di pace il prima possibile per raggiungere un cessate il fuoco e fermare le azioni militari”.