Lartotecnica, azienda sanitaria veronese, ha donato ausili sanitari alla comunità “Benposta-Venezuela – LA NACION DES MUCHACHOS”
L’impresa veronese Sanitaria Lartotecnica, con sede a San Martino Buon Albergo, ha recentemente compiuto un significativo gesto di solidarietà donando in beneficenza ausili sanitari alla comunità “Benposta-Venezuela – LA NACION DES MUCHACHOS” del Venezuela.
Incaricata di gestire la Città dei Ragazzi di Benposta a Ourense, l’Associazione cura l’eredità di una piccola città in cui i più piccoli erano i protagonisti, con proprie leggi, una propria moneta (“a coroa”) e una gerarchia in cui tutti sono a capo di un movimento altruistico per il cambiamento.
Tra gli aiuti inviati da Lartotecnica, figurano cinque carrozzine, letti ortopedici a una manovella e numerosi deambulatori.
Questa donazione è resa possibile grazie alla collaborazione con un cittadino italiano che, senza associazioni alle spalle, organizza annualmente un container di aiuti per il Venezuela in modo indipendente.
Gli aiuti umanitari raggiungeranno Maracaibo tra la fine di giugno e metà luglio.
Matteo De Fusto, amministratore delegato di Lartotecnica, spiega che “crediamo che un’azienda, oltre a togliere risorse al territorio in cui si trova, debba restituire qualcosa alla comunità: lo abbiamo fatto in passato e continueremo a farlo, perché la nostra formula è quella di supportare chi ne ha bisogno.”
Con sede a San Martino Buon Albergo, in provincia di Verona, l’azienda conta attualmente 55 dipendenti, sei sedi e ha registrato un fatturato di 4,2 milioni di euro nel 2023, con una previsione di 5 milioni per il 2024, in occasione del quindicesimo anno di attività.
Oltre alle donazioni – che negli hanno portato Lartotecnica a supportare il Cerris di Verona, la Onlus Rete Guinea Bissau e la motorizzazione di una carrozzina high-tech per Francesco, un ragazzo affetto da tetraparesi spastica – l’obiettivo è sensibilizzare la popolazione sulle difficoltà di movimento per i disabili.
L’AD De Fusto spiega che “come ulteriore sviluppo della nostra attività di beneficenza, vorrei creare un’associazione sul territorio che affronti il tema delle barriere architettoniche, una problematica molto significativa per chi la vive e di cui si parla troppo poco.
Questa associazione mira non solo a sensibilizzare l’opinione pubblica sulle difficoltà quotidiane affrontate dalle persone con disabilità, ma si impegnerà anche concretamente a collaborare con le istituzioni locali per promuovere l’adozione di soluzioni pratiche e innovative tramite incontri e campagne informative per ripensare gli spazi pubblici e privati, rendendoli fruibili e sicuri.
L’obiettivo finale sarà quindi quello di abbattere le barriere architettoniche, non solo fisiche ma anche culturali, promuovendo una società più equa e rispettosa delle necessità di ogni persona”.