Arterite a cellule giganti: AbbVie ha comunicato i risultati positivi di SELECT-GCA, uno studio di Fase 3, su upadacitinb
Con un comunicato stampa, AbbVie ha annunciato oggi i risultati positivi di SELECT-GCA, uno studio di Fase 3, multicentrico, randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo, che ha dimostrato che upadacitinib (15 mg, una volta al giorno), in combinazione con un regime di riduzione graduale (tapering) dell’impiego di steroidi della durata di 26 settimane, ha raggiunto l’endpoint primario della remissione sostenuta dalla 12a alla 52a settimana in pazienti adulti con arterite a cellule giganti (GCA).
(NdR: Per remissione sostenuta si intende l’assenza di segni e sintomi di GCA dalla settimana 12 alla settimana 52 e l’aderenza al tapering steroideo definito dal protocollo nel corso del periodo di studio).
I risultati completi di questo studio verranno resi noti nei prossimi meeting scientifici di area reumatologica nel corso di quest’anno.
Lo studio SELECT-GCA
Disegno del trial
SELECT-GCA è uno studio di fase 3, multicentrico, randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo, progettato per valutare la sicurezza e l’efficacia di upadacitinib in 428 pazienti con GCA.
Lo studio si compone di due fasi. Nella prima fase dello studio, riportata nel comunicato stampa, i ricercatori hanno valutato l’efficacia di upadacitinib in combinazione con un regime di tapering corticosteroideo di 26 settimane rispetto al placebo in combinazione con un regime di tapering corticosteroideo di 52 settimane. Inoltre, lo studio ha valutato la sicurezza e la tollerabilità di upadacitinib in questi pazienti.
Nella seconda fase dello studio, verrà valutata la sicurezza e l’efficacia della continuazione o della sospensione di upadacitinib nel mantenimento della remissione nei partecipanti che hanno raggiunto una remissione sostenuta nella prima fase dello studio.
Risultati principali
Dallo studio è emerso il 46% dei pazienti con arterite a cellule giganti (GCA) trattati con upadacitinib (15 mg) con un regime di tapering steroideo di 26 settimane, ha raggiunto una remissione sostenuta dalla settimana 12 alla settimana 52, rispetto al 29% dei pazienti che sono stati trattati con placebo con un regime di tapering steroideo di 52 settimane1 (p= 0,0019).
Non solo: nel corso del trial sono stati raggiunti anche alcuni endpoint secondari chiave.
Nello specifico:
– una percentuale maggiore di pazienti trattati con upadacitinib 15 mg in combinazione con un regime di tapering steroideo di 26 settimane ha raggiunto la remissione completa sostenuta dalla settimana 12 alla settimana 52 rispetto ai pazienti trattati con placebo in combinazione con un regime di tapering steroideo di 52 settimane (37% contro 16%; p<0.0001)
(NdR: per remissione completa sostenuta si intende l’assenza di segni e sintomi di GCA dalla settimana 12 alla settimana 52, l’aderenza al tapering steroideo definito dal protocollo e la normalizzazione della velocità di eritrosedimentazione (VES) e della proteina C-reattiva ad alta sensibilità (hsCRP) dalla settimana 12 alla settimana 52)
– una percentuale inferiore di pazienti ha sperimentato almeno una riacutizzazione della malattia fino alla settimana 52 nel gruppo upadacitinib 15 mg rispetto al gruppo placebo (34% contro 56%; p=0,0014)
I risultati dello studio hanno anche mostrato che upadacitinib 7,5 mg non ha raggiunto l’endpoint primario o nessuno degli endpoint secondari.
Passando ai dati di sicurezza, durante il periodo di 52 settimane controllato con placebo, il profilo di safety di upadacitinib 15 mg è stato generalmente in linea con quello osservato nelle indicazioni approvate. Upadacitinib 15 mg è risultato generalmente ben tollerato, senza nuovi segnali di sicurezza identificati in questa popolazione di pazienti con GCA.
Il commento ai primi dati del trial
Soddisfazione per questi dati riportati è stata espressa da Daniel Blockmans, M.D., Ph.D., Dipartimento di Medicina Interna Generale, University Hospitals Gasthuisberg, Belgio, professore di medicina, KU Leuven, Belgio, e ricercatore principale dello studio SELECT-GCA.
Blockmans ha dichiarato: “Sulla base di questi risultati, upadacitinib ha il potenziale per diventare la prima opzione di trattamento orale per i pazienti affetti da GCA, una malattia con infiammazione delle grandi arterie che colpisce principalmente le persone anziane e che ha un solo trattamento approvato fino ad oggi, comunemente utilizzato con gli steroidi”.
“Molti pazienti affetti da GCA continuano a soffrire dei sintomi potenzialmente debilitanti di questa malattia, con limitate opzioni terapeutiche a loro disposizione – ha dichiarato Kori Wallace, M.D., Ph.D., vicepresidente, responsabile globale dello sviluppo clinico immunologico di AbbVie. “Questi risultati dimostrano il nostro impegno incessante nel migliorare la vita delle persone affette da malattie immunomediate, sviluppando nuovi trattamenti laddove esistono ancora esigenze mediche significative”.
Cosa è l’arterite a cellule giganti
L’arterite a cellule giganti (GCA), nota anche come arterite temporale, è una malattia autoimmune delle arterie di medio e di grande calibro, caratterizzata da un’infiammazione granulomatosa della parete vasale a tre strati, che colpisce le arterie temporali e altre arterie craniche, nonché l’aorta e altre grandi arterie.
La GCA può causare cefalea, dolore alla mascella e alterazioni o perdita della vista, anche improvvisa e permanente. È la vasculite più comune che colpisce gli adulti nei Paesi occidentali.
Le donne caucasiche di età superiore ai 50 anni – più comunemente tra i 70 e gli 80 anni – sono a maggior rischio di sviluppare l’arterite a cellule giganti. Sebbene le donne abbiano maggiori probabilità degli uomini di sviluppare la GCA, la ricerca suggerisce che gli uomini hanno più probabilità di presentare manifestazioni oculari con la loro malattia.
Informazioni su upadacitinib
Upadacitinib è un Jak inibitore attualmente imborsato nel nostro Paese nel trattamento dell’artrite reumatoide, della spondilite anchilosante, dell’artrite psoriasica, della dermatite atopica negli adulti e della colite ulcerosa.
Attualmente, è in fase di studio clinico di Fase 3 per l’alopecia areata, l’arterite a cellule giganti, l’hidradenitis suppurativa, l’arterite di Takayasu, il lupus eritematoso sistemico e la vitiligine.