Il documentario “Il frastuono e il silenzio” in anteprima al Biografilm Festival


Il frastuono e il silenzio di Giampaolo Penco sulla controversa figura di Toni Negri, sarà proiettato come evento speciale al Biografilm Festival

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Sarà presentato in anteprima internazionale, il 16 giugno alle ore 17:00 presso la Sala Scorsese del Cinema Lumière di Bologna nell’ambito del Biografilm Festival, Il frastuono e il silenzio, il nuovo documentario di Giampaolo Penco sulla controversa figura di Toni Negri, scomparso sei mesi fa. Saranno presenti in sala, oltre al regista, Sandro Mezzadra, Professore di Filosofia Politica Università di Bologna e Alisa Del Re, studiosa senior dell’Ateneo patavino.

Prodotto da Videoest, con il contributo di MiC Direzione generale Cinema e Audiovisivo e il Fondo per l’Audiovisivo del Friuli Venezia Giuliail documentario raccoglie le ultime testimonianze dirette del protagonista.

Scritto dallo stesso Giampaolo Penco, (Memoria dei fluidi: Giuseppe Penone scultoreVittorio Vidali ?C io non sono quello che fuiBobi Bazlen ?C con uno zaino pieno di libriIl frastuono e il silenzio è la storia di Toni Negri, filosofo, politologo, attivista, ex docente universitario. Il suo nome è stato al centro della storia politica negli anni ’70 e ’80, monopolizzando l’attenzione dei media per poi sparire quasi totalmente anche dalla memoria culturale del nostro paese. In Italia la sua figura è stata relegata al ruolo di “cattivo maestro”, con l’accusa e le relative condanne quale responsabile della degenerazione in violenza della protesta e dei movimenti di decine di migliaia di giovani. Ma è stato davvero così?

Il film si apre con il frastuono dell’esposizione mediatica, che il caso Toni Negri ha avuto negli anni Settanta e Ottanta; titoli di giornali, di telegiornali e frasi estratte dagli articoli su di lui. Segue il silenzio della casa parigina dove viveva Toni alla soglia dei 90 anni, impossibilitato a uscire per via del Covid e di una pesante situazione medica.

Il documentario è articolato in blocchi narrativi che corrispondono ai principali snodi della vita di Toni Negri. Ripercorrere tutta la sua esistenza, mostra e ricostruisce l’ambiente e le vicende che lo hanno coinvolto attraverso le testimonianze di coloro che lo hanno conosciuto, e hanno condiviso con lui parte del suo percorso politico che ha caratterizzato le vicende di quel tumultuoso periodo storico.

Unitamente all’utilizzo di foto e immagini di repertorio, il film si avvale tra le altre delle testimonianze di: Anna e Nina Negri (figlie di Toni), Judith Revel (filosofa e compagna di Toni), Marco Boato (politico), Sergio Bologna (uno dei fondatori di Potere Operaio, poi docente), Alisa Del Re (ex Potere Operaio, poi professoressa associata in Scienza Politica presso l’Università di Padova), Marcello Baraghini (attivista ed editore italiano), Pier Aldo Rovatti (filosofo), i fotografi di quegli anni Tano D’Amico e Uliano Lucas.

Il punto di vista principale nel lavoro di Giampaolo Penco è la ricerca di uno sguardo da entomologo, curioso di comprendere chi è Toni Negri al di là di tutte le personificazioni che di lui sono state fatte, e quelle che lui stesso ha costruito. Il film, che sicuramente non è un’agiografia, segue un uomo anziano che riflette sulla propria vita, sui suoi ideali e su quelli di una generazione, che non è stata capace di trovare unità, e si è spesa in una serie di divisioni, sottodivisioni, deviazioni, il deragliamento degli anni di piombo, che ha impedito il raggiungimento degli ideali che si prefiggeva.

Il regista in merito al film ha dichiarato: Io non ho mai avuto una tessera di partito, e mai mi sono sentito affiliato a dei movimenti politici, però gli anni Settanta e Ottanta li ho vissuti. Faccio parte della generazione dei testimoni diretti, e penso che sia un dovere raccontare la storia nelle sue contraddizioni, nelle sue parti scomode, come il rapporto fra movimenti di protesta e strategia terrorista, proprio perché non rimangano indigeste e possano essere metabolizzate. Lo scopo è anche fornire una chiave per leggere gli anni successivi, quando la storia ha progressivamente spazzato via ogni forma di pensiero divergente e sta forzando per affermare un pensiero univoco.

Prodotto da Videoest con il contributo di MiC Direzione generale Cinema e Audiovisivo Fondo per l’Audiovisivo del Friuli Venezia Giulia e sarà al Biografilm Festival il 16 giugno.