Summit per la pace in Ucraina: a Lucerna il piano in 3 punti di Zelensky


Cosa prevede la proposta che il capo di Stato ucraino Zelensky mette oggi sul tavolo a Lucerna, in Svizzera, al summit per la pace, tra presenze (e assenze) di peso

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“Un piano d’azione”, approvato all’unanimità, centrato su sicurezza nucleare, export di prodotti alimentari e rilascio dei prigionieri, da sottoporre poi alla Russia: questa la proposta che dovrebbe essere messa sul tavolo oggi in Svizzera dal capo di Stato dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky.
La cornice è la conferenza in corso da ieri nel resort di Bürgenstock, sul lago di Lucerna.
Secondo Zelensky, la prospettiva del “piano” è quella di “una vera fine della guerra“.

Come ricorda oggi il quotidiano Kyiv Independent, una delle richieste di base del governo dell’Ucraina è il ritiro delle truppe di Mosca da tutto il territorio nazionale, in particolare dalle quattro regioni dell’est e del sud che ancora venerdì il presidente Vladimir Putin ha rivendicato come parte integrante della Russia.

Durante la prima giornata della conferenza, Zelensky ha detto che al centro dei lavori ci saranno sicurezza nucleare, export di prodotti alimentari e rilascio di prigionieri e persone deportate, minori compresi. “Ci concentreremo su questi punti iniziali della formula di pace”, ha evidenziato il presidente, “e lavorando su di essi potremo raggiungere un accordo e creare un piano di azione”.

Secondo Kyiv Independent, “nonostante l’ottimismo di Zelensky la partecipazione” in riva al lago di Lucerna è stata “inferiore alle attese”. Assente la Russia, non invitata, e anche la Cina, che ha invocato ancora venerdì negoziati diretti tra le parti. Attesa per stamane a Bürgenstock il primo ministro italiano Giorgia Meloni, fino a ieri ospite del vertice del G7 a Borgo Egnazia, in Puglia. Nazioni Unite, Organizzazione per la cooperazione e la sicurezza in Europa (Ocse), Santa Sede e Patriarcato ecumenico di Costantinopoli partecipano alla conferenza in qualità di osservatori. Presente il capo di Stato dell’Argentina, Javier Milei, non quello brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva. Per gli Stati Uniti non c’è Joe Biden, ma la sua vice Kamala Harris.

FONTE: AGENZIA DI STAMPA DIRE (WWW.DIRE.IT).