AVIS fornirà il proprio contributo anche al ripristino delle pensiline alle fermate dei bus scolastici e alla riqualificazione del campo sportivo di Sant’Agata sul Santerno
Un aiuto all’amministrazione comunale per installare le pensiline alle fermate dello scuolabus e supportare il parroco nei lavori di riqualificazione del campo sportivo. Sono i due nuovi progetti che AVIS Nazionale finanzierà a Sant’Agata sul Santerno, comune in provincia di Ravenna colpito, come molte altre zone del territorio, dall’alluvione dello scorso anno.
Si tratta di interventi che seguono quelli già sostenuti per l’acquisto di materiali e la ricostruzione delle sedi, oltre che di Sant’Agata sul Santerno, anche di Solarolo e Castel Bolognese e che, come gli altri, sono il frutto della raccolta fondi lanciata a poche ore dall’emergenza. Un’iniziativa promossa da AVIS Nazionale, nella quale è stata determinante anche Avis Regionale Emilia Romagna per le attività di invito alle donazioni e di raccordo con le realtà su cui concentrare gli sforzi.
Tra quelli già realizzati e i due in programma, sempre a Sant’Agata, ammonta a oltre 45mila euro la somma stanziata dalla nostra associazione per finanziare i progetti sul territorio. Come ha spiegato il presidente di Avis Provinciale Ravenna, Marco Bellenghi, «sono stati periodi estremamente complicati per tutto il ravennate e in particolare per Sant’Agata sul Santerno. Complessivamente parliamo di circa 350milioni di metri cubi di acqua, esondazioni di fiumi e conseguenti devastazioni di abitazioni, esercizi commerciali, depositi e molto altro. Nelle prime ore dell’emergenza abbiamo provato a fare il possibile, ma muoversi a piedi con oltre due metri di fango non è stata un’impresa semplice». Anche perché episodi del genere si portano dietro tante altre perdite, purtroppo umane. 27 le persone decedute, oltre 20mila quelle sfollate che hanno visto nei volontari avisini un punto di riferimento per l’approvvigionamento di beni di prima necessità. «Ancora oggi il mio ringraziamento va alle oltre 50 sedi comunali e provinciali che sono state coinvolte per gestire l’emergenza – ricorda Bellenghi non senza un pizzico di commozione – e che hanno permesso di portare generi di prima necessità a chi ne aveva più bisogno. Tutti, in realtà».
Ma quello che più ha colpito il presidente è stata la mobilitazione partita da altre località italiane come Santa Maria di Leuca, in provincia di Lecce, da dove è partita una spedizione di mobili che sono stati distribuiti tra le aree di Ravenna, Cesena e Forlì. Tutto con il coordinamento delle Avis locali, quando si dice che la solidarietà non conosce confini.
Ora il contributo di AVIS Nazionale che, con il presidente Gianpietro Briola, già aveva effettuato dei sopralluoghi per valutare i danni delle sedi di Sant’Agata sul Santerno e Solarolo, due tra le località che avevano maggiormente vissuto la devastazione. In particolare il primo è il comune più piccolo del territorio dove, praticamente, deve essere ricostruito quasi tutto, comprese banche, bar, comune e impianti sportivi. Ecco allora che il finanziamento aiuterà l’amministrazione locale nell’installazione delle pensiline modello Metropolis per le fermate degli scuolabus, con la possibilità di personalizzare entrambe le facciate laterali con il logo Avis. Inoltre, la cifra stanziata (circa 20mila euro complessivi) servirà anche a supportare il parroco che, attualmente, ha messo a disposizione di tutte le associazioni di volontariato rimaste senza sede i propri locali. Un modo per consentire di proseguire le attività sul territorio. Il sostegno concreto riguarderà il campo da gioco adiacente alla chiesa, e utilizzato da bambini e ragazzi, che ha subito notevoli danni: insieme al rifacimento del fondo con erba sintetica, contestualmente verrà ripristinata anche l’area giochi per i più piccoli dove verranno sostituite le strutture rese inutilizzabili dall’acqua.
«L’ho detto più volte, ma lo ribadisco con estrema convinzione e riconoscenza – conclude Bellenghi – se non fosse per AVIS non saremmo qui. Quelli che ogni giorno sono gli angeli del sangue, per tutti noi sono stati anche gli angeli del dono. E tutto questo sia io che l’intera popolazione dell’Emilia Romagna non lo dimenticheremo mai».