Lo speciale “Sean Connery vs James Bond”, del regista pluripremiato Gregory Monro, in onda mercoledì 19 giugno alle 22.15 su Rai 5
Sean Connery contro James Bond, James Bond contro Sean Connery: un destino ineluttabile, due esistenze in una sola. Caso raro quello di Connery, ma emblematico: quando un personaggio diventa un’icona, è difficilissimo per il pubblico identificare l’attore al di fuori di quella interpretazione. Scrollarsi di dosso quell’immagine diventa allora una necessità, ma più che una semplice immagine sembra un mostro – sia pure di immenso successo – da cui scappare. Sean Connery è certamente James Bond, ma le migliori interpretazioni e i successi, tra cui un Oscar nel 1988, li ha ottenuti al di fuori del vestito elegante e della pistola fumante dell’agente segreto britannico. A descrivere questo rapporto di amore e odio tra l’attore e il personaggio che lo ha reso celebre in tutto il mondo è “Sean Connery vs James Bond”, del regista pluripremiato Gregory Monro, in onda mercoledì 19 giugno alle 22.15 su Rai 5.
Nello Speciale, anche immagini esclusive e interviste con attori e registi come Andy Garcia, John Boorman e Rob Brown.
Sean Connery cresce in un quartiere periferico di Edimburgo, da sempre fiero delle sue origini scozzesi e del suo accento, impara da subito che il denaro si conquista con il sudore. Dopo la Marina Militare, comincia a lucidare bare fuori da Edimburgo e dorme in una bara per risparmiare i soldi del viaggio, ma capisce che non può continuare così a lungo. Alla ricerca di un lavoro più stabile, partecipa ai provini del musical “South Pacific” a Londra, ma è con il cinema che comincia a guadagnare di più. Nel film “Scotland Yard, sezioni omicidi” interpreta un criminale in fuga per Londra e, con quella parte, la sua vita cambia per sempre.
È elegante nei modi, nei vestiti e sul palco, per i produttori Broccoli e Saltzman è perfetto per interpretare James Bond, l’agente segreto britannico protagonista dei romanzi di Ian Fleming. Nel 1962 esce “Agente 007- Licenza di uccidere” e cominciano così il successo e il calvario. Non esiste più Sean Connery, per tutti è il signor Bond e lui non lo sopporta. Prosegue la saga, anche per questioni di contratto, ma cerca sempre di affiancare altre interpretazioni per “fuggire” da James Bond.
Con “La collina del disonore” del 1965 raccoglie consensi e mostra al pubblico che Sean Connery è davvero un attore, ma non basta. Connery soffre di rabbia, litiga ed entra addirittura in competizione con la prima moglie Diane Cilento perché è candidata all’Oscar prima di lui. Si cura a livello psicologico, accetta di fare un ultimo film “Agente 007- una cascata di diamanti”, ma James Bond è sempre lì a seguirlo come un’ombra. Seguono altri successi e l’Oscar nel 1988 come miglior attore non protagonista ne “Gli intoccabili” lo consacra definitivamente come attore al di fuori della saga dell’agente segreto. Muore a 90 anni, con la consapevolezza di essere per sempre James Bond, ma per tutti finalmente Sean Connery.