Disponibile in rotazione radiofonica e su tutte le piattaforme di streaming digitale “Nuvole e mare”, il nuovo singolo di Tekla
“Nuvole e mare” è un brano che suona primavera e leggerezza, assapora i primi caldi ed accenni alla salsedine. Il ritmo è vintage e funky, dalle batterie alle chitarre, si contraddistinguono principalmente per il loro andamento fortemente accentato. “Nuvole e mare” invita a vedere il lato buono delle cose anche quando intorno tutto ci fa pensare al peggio, finché sopra la testa c’è il cielo, c’è anche soluzione.
Lo story telling racconta quanto sia necessario, per riuscire a godersi ogni aspetto dell’esistenza sia essenziale, non chiudersi in sé e nelle proprie prospettive. Nuvole e mare sono per tutti elementi che scorrono e continuano ad esistere nonostante il nostro tran-tran e la nostra routine, solo quando ci fermiamo apprezziamo la bellezza della calma e del fondamentale naturale. Il lento scorrere ed il cambio di flusso, ritmo e condizioni.
La copertina è volutamente un vintage moderno, i nostri genitori e nonni conoscono bene le pubblicità anni ‘60, è da esse che ho preso ispirazione. È un’immagine provocatoria, il bicchiere di latte in spiaggia, fuori contesto totalmente. Un’esplosione a pochi km dal mare che però non preoccupa nessuno, anzi sorrisi e smartphone accesi, come se nulla fosse. Cani robot che sicuramente non causano problemi alla spiaggia e un bel free wi-fi così da poter ridurre al minimo l’aspetto sociale anche nell’unico contesto rimasto incontaminato. Per quanto la tecnologia evolva e noi siamo inequivocabilmente dipendenti da essa, il reale benessere è strettamente legato alla natura, sia dell’ambiente che delle nostre abitudini. Un tv al plasma non riprodurrà mai la bellezza dell’oceano, visto e annusato da vicino.
Spiega l’artista a proposito del brano: “Nuvole e mare è stata scritta mentre mi trovavo a Lanzarote ed avevano appena iniziato a parlare della guerra in Ucraina, ho compreso che affianco a noi, fosse iniziato uno scontro che sarebbe stato per tutti una sconfitta. Successivamente ho temuto che il conflitto potesse essere meno circoscritto, ed ho pensato alla mia metà che era oltreoceano e quanto potesse essere limitante questo fattore. Poi ho messo da parte il pessimismo ed ho pensato a quanto infondo sia necessario coltivare una visione positiva nonostante intorno ci siano scontri e disgrazie. Cercando di trovare un senso a qualcosa che non lo ha come la guerra in primis. Ritrovando gioia nelle piccole cose, essenziali, guardando fuori dalla finestra della camera guardando le nuvole rapide sparire e l’oceano farmi compagnia.”