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Diabete di tipo 1: benefici da dieta vegana a basso contenuto di grassi

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Negli adulti con diabete di tipo 1 una dieta vegana a basso contenuto di grassi ha comportato un miglioramento maggiore nella sensibilità all’insulina

Negli adulti con diabete di tipo 1 una dieta vegana a basso contenuto di grassi ha comportato un miglioramento maggiore nella sensibilità all’insulina e una maggiore riduzione della dose totale giornaliera di insulina rispetto a una dieta a porzioni controllate, come rilevato da uno studio pubblicato sulla rivista Clinical Diabetes.

«Con una previsione di aumento dei tassi di diabete di tipo 1 probabilmente di oltre il 100% nei prossimi 15 anni e il costo dell’insulina che continua a restare elevato, i medici dovrebbero consigliare ai loro pazienti di provare a seguire una dieta vegana a basso contenuto di grassi non solo per aiutare a ridurre il fabbisogno di insulina, ma anche per diminuire il rischio di malattie cardiache e migliorare la salute generale» ha affermato il primo autore Hana Kahleova, direttrice della ricerca clinica per il Physicians Committee for Responsible Medicine.

Il costo medio annuo della cura del diabete di tipo 1 è aumentato di oltre il 50% tra il 2012 e il 2016, principalmente a causa dell’aumento dei costi dell’insulina e delle apparecchiature per il monitoraggio del diabete, pertanto lo sviluppo di nuovi trattamenti è una necessità urgente sia per motivi sanitari che finanziari.

In teoria, gli interventi dietetici sono poco costosi e possono essere implementati a domicilio, ma non sono stati ancora identificati gli approcci più efficaci. Le raccomandazioni dietetiche per le persone con diabete di tipo 1 in genere enfatizzano il conteggio dei carboidrati, il consumo limitato di cibi e bevande trasformati e zuccherati e un maggiore apporto di cereali integrali, frutta, verdura e legumi, dato che questi alimenti ricchi di fibre riducono il livello glicemico postprandiale.

Le persone affette da diabete di tipo 1 o di tipo 2 corrono un rischio maggiore di malattie cardiovascolari e mortalità prematura. È stato dimostrato che una dieta a base vegetale migliora il controllo glicemico e la resistenza all’insulina nelle persone con diabete di tipo 2 e migliora la funzione delle cellule beta negli adulti in sovrappeso, oltre a migliorare il peso corporeo, i lipidi plasmatici e la pressione sanguigna, tutti fattori di rischio cardiovascolare. Tuttavia, nessuno studio clinico randomizzato ha testato l’efficacia di questo approccio nutrizionale nelle persone con diabete di tipo 1, hanno premesso gli autori.

Dieta vegana vs dieta a porzioni controllate
I ricercatori hanno condotto uno studio clinico randomizzato a singolo centro che ha arruolato 58 adulti di almeno 18 anni di età con diabete di tipo 1 e un regime insulinico stabile per almeno 3 mesi. I partecipanti sono stati assegnati in modo casuale in rapporto 1:1 a seguire:

Tutti gli adulti hanno ricevuto lezioni settimanali online di educazione alimentare e supporto da dietisti registrati. La dose giornaliera totale di insulina, la sensibilità all’insulina misurata dal rapporto carboidrati/insulina, il peso corporeo e i livelli di emoglobina glicata (HbA1c) sono stati raccolti al basale e dopo 12 settimane. Tutti i partecipanti hanno indossato un dispositivo per il monitoraggio continuo del glucosio (CGM) e hanno auto-riferito i dati sull’attività fisica, mentre un membro del personale ha raccolto dati sull’assunzione alimentare.

Migliore sensibilità all’insulina con dieta a base vegetale
Hanno completato lo studio 35 pazienti, 18 dei quali nel gruppo con dieta vegana a basso contenuto di grassi e 17 nel gruppo con dieta a porzioni controllate. Quelli che hanno seguito la dieta vegana hanno ottenuto una riduzione maggiore del peso corporeo (differenza media -4,3 kg, P<0,001) e del BMI (differenza media -1,6 kg/m2, P<0,001) rispetto al gruppo di controllo.

Con la dieta vegana è stata osservata una maggiore riduzione della dose totale giornaliera di insulina (differenza media -10,7 U, P=0,046). Gli adulti in questo gruppo hanno avuto un aumento maggiore della sensibilità all’insulina rispetto al gruppo con dieta a porzioni controllate (differenza media 8,2 g di carboidrati per unità di insulina, P=0,001). Non sono invece state riscontrate differenze in termini di variazione della HbA1c e dei parametri CGM tra i due gruppi.

Le variazioni della dose totale giornaliera di insulina e della sensibilità all’insulina erano correlate alle variazioni del peso corporeo. Ogni kg di peso perso era associato a una riduzione di 2,16 U della dose giornaliera di insulina e a un aumento di 0,9 U della sensibilità all’insulina.

I cambiamenti nella sensibilità all’insulina erano correlati ai cambiamenti nell’assunzione di carboidrati e fibre. Ogni aumento di 10 g nel consumo di carboidrati e fibre era associato ad un aumento della sensibilità all’insulina rispettivamente di 0,43 e 4,23 g di carboidrati per unità di insulina.

Gli adulti che seguivano una dieta vegana presentavano anche riduzioni maggiori del colesterolo totale (differenza media -21,4 mg/dl, P=0,004) e del colesterolo HDL (differenza media -9 mg/dl, P=0,003). Non sono state osservate differenze nel colesterolo LDL o nei trigliceridi tra i due gruppi.

«Dalle nostre ricerche precedenti sapevamo che una dieta vegana a basso contenuto di grassi migliorava la sensibilità all’insulina, riduceva il peso e migliorava la salute cardiovascolare nelle persone con diabete di tipo 2, quindi speravamo di osservare miglioramenti simili anche nei pazienti con diabete di tipo 1» ha spiegato Kahleova. «Siamo stati lieti di vedere quanto una dieta vegana a basso contenuto di grassi abbia migliorato notevolmente la sensibilità all’insulina e ridotto il fabbisogno di insulina in questi pazienti».

Referenze

Kahleova H et al. Effect of a Dietary Intervention on Insulin Requirements and Glycemic Control in Type 1 Diabetes: A 12-Week Randomized Clinical Trial. Clin Diabetes 2024; cd230086.

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