A vecchiaia è na carogna un successo teatrale ad Andali
E’ la commissione cultura del comune di Andali che ha messo a segno, ancora un altro incontro fantastico.
La presidente Checchina Perri, continua a deliziare il piccolo centro dell’entroterra catanzarese con incontri d’impatto sociale. Un appuntamento pomeridiano sotto quelle nuvole permalose ma clementi. Alla Casa delle Associazioni (ex scuola materna) di una domenica tanto attesa.
Una farsa teatrale che ha visto protagonisti un gruppo di appassionati dilettanti (nella vita professionisti) dell’Associazione Diapason di Petronà. I quali aspirano nei loro programmi itineranti a rinnovare detti e usanze popolari. Portando in giro simpatiche esibizioni che racchiudono puro divertimento e tanta simpatia. Un’esibizione dal titolo “a vecchiaia è na carogna”, commedia in vernacolo in un unico atto quella presentata ad Andali. Di cui la sceneggiatura è curata simpaticamente dall’instancabile Giovanna Folino. Rinnova non solo scene di ordinaria vita. Perchè riesce a riportarci, con la suddivisione delle scene anche tragicomiche, nella vita quotidiana con le sue sfaccettature routinarie. Dove il lessico, dialettale, da forma a scene che identificano luoghi e usanze di un popolo che non vuole dimenticare. Anzi, vuole riportare ai giovani la cultura e le tradizioni che simpaticamente il gruppo di Petronà prepara.
La felicità delle piccole cose, raccontate come sanno fare, trapela dagli ascolti ricevuti. Nessun rumore per ascoltare le simpatiche vicende “ dei vecchietti”.
“A vecchiaia è na carogna” è una commedia che ha tenuto in religioso silenzio oltre 150 persone. Corse senza indugio ad assistere alla commedia. La trama è la storia di un gruppo di anziani. Che inconsapevolmente bevono una “ tisanella” che è fatta di erbe, ma non proprio spontanee. Coltivata a insaputa da un nipote, un giovane “lavoratore”. Ma non sembravano proprio scontenti di questo intruglio.
Poiché nelle varie riunioni di comari e compari, in cui coinvolgevano anche un carabiniere, il motivo forte era quello di bere l’intruglio. Stavano bene e per incanto tutti i dolori passavano. Erano felici!
Finalmente, cellulari spenti. Fuori, all’aperto come succedeva una volta nei piccoli paesi. Ridere fa bene e se ci mettiamo dentro anche il fattore amore, coltivando le amicizie che vanno protette, resteremo umani.