Perdita di peso con semaglutide: risultati anche a dosi basse


Nel trattamento della perdita di peso con semaglutide, uno studio real world ha scoperto che dosi più basse erano efficaci quanto quelle più elevate

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Nel trattamento della perdita di peso con semaglutide, uno studio real world presentato allo European Congress on Obesity (ECO) 2024 ha scoperto che dosi più basse erano efficaci quanto quelle più elevate e che concentrarsi sui cambiamenti dello stile di vita insieme a una lenta riduzione del dosaggio favorisce il mantenimento del peso perso.

I GLP-1 agonisti si sono dimostrati molto efficaci nell’aiutare le persone a perdere peso, grazie all’effetto di riduzione dell’appetito e di aumento della sensazione di sazietà dopo il pasto, tuttavia possono causare effetti collaterali come diarrea, nausea, vomito, vertigini e cefalea, oltre al fatto che molti pazienti riprendono rapidamente gran parte del peso perso dopo l’interruzione della terapia.

Ricerche recenti hanno indicato che sessioni di coaching nutrizionale, esercizio fisico e supporto per affrontare i problemi legati all’alimentazione emotiva, in aggiunta ai farmaci per la perdita di peso, rendono meno probabile per i pazienti riacquistare peso, così come una lenta sospensione della terapia farmacologica.

Personalizzazione e riduzione graduale della dose di semaglutide
I ricercatori di Embla, una clinica digitale per la perdita di peso con sede a Copenaghen in Danimarca e a Londra nel Regno Unito, guidati da Henrik Gudbergsen, ricercatore capo e direttore medico di Embla, hanno valutato la possibilità di personalizzare il dosaggio di semaglutide per ridurre al minimo gli effetti collaterali, pur ottenendo una perdita di peso. Inoltre volevano capire se i pazienti che avevano ridotto gradualmente la dose di semaglutide avessero riacquistato peso dopo averla l’interruzione.

Lo studio di coorte di real world ha coinvolto 2.246 soggetti in Danimarca (79% donne, età media 49 anni, BMI medio 33,2, peso corporeo medio 97 kg) che hanno seguito un programma digitale di gestione del peso gestito tramite l’app Embla. Questo prevedeva consigli di un nutrizionista su un’alimentazione sana, aumento dell’attività fisica e superamento delle barriere psicologiche alla perdita di peso, accesso a medici, infermieri e psicologi tramite l’app e il trattamento con semaglutide.

Lo schema posologico standard, che prevede una dose iniziale bassa di semaglutide (0,25 mg una volta a settimana) che viene aumentata ogni quattro settimane per 16 settimane fino a raggiungere un dosaggio massimo di 2 mg (formulazione ipoglicemizzante da 0,25 mg in penna preriempita) o 2,4 mg (formulazione per la perdita di peso), è stato personalizzato per ciascun paziente allo scopo di ridurre al minimo gli effetti collaterali.

I partecipanti hanno quindi ricevuto la dose efficace più bassa, che è stata aumentata solo se non vi erano più progressi, mentre è rimasta costante se veniva mantenuta una riduzione settimanale del peso superiore allo 0,5% del peso corporeo con effetti collaterali e fame a livelli gestibili. La dose massima media di semaglutide era di 0,77 mg.

Dosaggi più bassi ancora efficaci ma meglio tollerati
Dopo 26, 64 e 76 settimane partecipavano ancora al programma rispettivamente 1.392, 359 e 185 pazienti. La perdita di peso media è stata del 14,8% alla settimana 64 e del 14,9% alla settimana 76. Durante il programma i pazienti hanno utilizzato circa un terzo della quantità di semaglutide indicata per il trattamento standard (36,1% della dose cumulativa suggerita alla settimana 64 e 34,3% alla settimana 76).

Tutti i 68 soggetti con peso riportato alla settimana 64 hanno perso oltre il 5% del loro peso corporeo basale e 58 di questi (85,3%) ne hanno perso oltre il 10%, con un calo ponderale simile indipendentemente dal BMI iniziale o dalla quantità totale di semaglutide assunta.

Gli effetti collaterali includevano nausea, vomito e mal di stomaco, ma erano lievi e transitori. «L’uso di dosi più basse di semaglutide è più economico per i pazienti, comporta meno effetti collaterali e aiuta a preservare le scorte del farmaco, che sono ancora limitate» ha affermato Gudbergsen.

Più facile mantenere il peso perso con una riduzione graduale della dose
Un totale di 353 pazienti (83% donne, età media 49 anni, BMI mediano 31,5, peso corporeo medio 92 kg) ha ridotto gradualmente la dose del farmaco una volta raggiunto il peso target, fino a ridurlo a zero in una media di nove settimane, continuando a ricevere coaching su dieta ed esercizio fisico. In questo lasso di tempo la perdita di peso media è stata del 2,1%.

Gli 85 dei 240 pazienti che hanno ridotto gradualmente semaglutide a zero e dei quali erano disponibili i dati a 26 settimane dopo l’interruzione della terapia non hanno riacquistato peso, che è invece rimasto stabile (perdita di peso media dell’1,5% dopo aver sospeso completamente il farmaco).

Nei 46 pazienti su 240 che hanno ripreso il trattamento con semaglutide dopo averlo interrotto l’aumento di peso medio dalla sospensione alla ripresa del farmaco è stato dell’1,3%.

«I partecipanti che hanno ridotto gradualmente la dose di semaglutide hanno mantenuto un peso corporeo stabile per le prime 26 settimane. La combinazione del supporto ai cambiamenti nello stile di vita e della riduzione graduale della terapia sembra consentire di evitare di riprendere peso dopo aver interrotto il trattamento» hanno concluso gli autori.

«Quando si smette di assumere il farmaco torna l’appetito e un’interruzione improvvisa potrebbe rendere difficile resistere al desiderio di cibo. Invece, con una riduzione graduale insieme a un aumento della consapevolezza e della comprensione di uno stile di vita sano, fame e sazietà saranno più gestibili, rendendo più facile per le persone mantenere un peso sano» hanno aggiunto. «Inoltre una dose massima più bassa crea una maggiore necessità di impegnarsi a fondo nel cambiare lo stile di vita durante tutto il programma, il che dovrebbe aiutare a perdere peso e a mantenerlo sotto controllo».

Referenze

Seier S et al. Treat to target in obesity management: real-world evidence from an
internet-based weight management programme (TRIM). Abstract:780 presented at the European Congress on Obesity (ECO 2024).

Seier S et al. Tapering semaglutide to the most effective dose: real-world
evidence from a digital weight management programme (TAILGATE). Abstract:164 presented at the European Congress on Obesity (ECO 2024).