Diabete di tipo 2: stessa efficacia con insulina efsitora alfa settimanale


Diabete di tipo 2: l’insulina efsitora alfa a somministrazione settimanale non è inferiore alle insuline basali giornaliere nel ridurre i livelli di emoglobina glicata

cellule beta finerenone sistemi di monitoraggio del glucosio

Negli adulti con diabete di tipo 2 l’insulina efsitora alfa a somministrazione settimanale si è dimostrata non inferiore alle insuline basali giornaliere nel ridurre i livelli di emoglobina glicata, secondo i risultati degli degli studi clinici di fase III QWINT-2 e QWINT-4 comunicati da Eli Lilly, che sta sviluppando il farmaco.

Efsitora alfa (efsitora) è un’insulina basale da somministrare una volta alla settimana, una proteina di fusione che combina una nuova variante a catena singola dell’insulina con un dominio Fc IgG2 umano. Grazie al suo basso rapporto picco-valle, ha il potenziale per fornire livelli di glucosio più stabili per tutta la settimana. Efsitora è in fase III di sviluppo per gli adulti con diabete di tipo 1 e 2.

Efsitora è la risposta di Lilly all’insulina icodec di Novo, anch’essa somministrata come iniezione una volta alla settimana e di cui è stata recentemente raccomandata l’approvazione in Europa. I consulenti della Food and Drug Administration si riuniranno la prossima settimana per discutere la richiesta di approvazione di Novo negli Stati Uniti.

Lilly attende i risultati degli studi QWINT-1, QWINT-3 e QWINT-5 nel corso dell’anno. I dati completi di QWINT-2 e QWINT-4 saranno presentati al meeting annuale dell’Associazione Europea per lo Studio del Diabete (EASD).

Insulina efsitora vs degludec in pazienti con diabete di tipo 2
QWINT-2 è uno studio clinico controllato, randomizzato, in aperto, treat-to-target, con disegno parallelo, che ha confrontato l’efficacia e la sicurezza di efsitora come insulina basale una volta alla settimana rispetto a insulina degludec per 52 settimane in pazienti adulti naïve all’insulina con diabete di tipo 2.

Un totale di 928 partecipanti negli Stati Uniti, Brasile, Canada, Cina, Repubblica Ceca, Germania, Grecia, Giappone, Corea, Messico e Porto Rico sono stati randomizzati a ricevere efsitora una volta alla settimana o insulina degludec una volta al giorno somministrata per via sottocutanea. L’endpoint primario era dimostrare la non inferiorità di efsitora rispetto a degludec nella riduzione dei livelli di emoglobina glicata (HbA1c) alla settimana 52. Sono inoltre state valutate l’efficacia e la sicurezza nei pazienti che utilizzano o meno i farmaci GLP-1 agonisti.

Insulina efsitora non inferiore a degludec, con maggiore time in range
Lo studio ha raggiunto il suo endpoint primario alla settimana 52. Riguardo alla stima di efficacia, efsitora ha ridotto la HbA1c dell’1,34% rispetto all’1,26% con insulina degludec, corrispondente a livelli di HbA1c rispettivamente del 6,87% e del 6,95%.

In un endpoint secondario chiave, efsitora si è rivelata non inferiore a degludec nella variazione della HbA1c tra quanti utilizzavano o meno un GLP-1 agonista. Inoltre, i partecipanti che assumevano efsitora hanno trascorso 45 minuti in più nel range corretto di emoglobina glicata e 37 minuti in più nel range ristretto senza un aumento del tempo trascorso in ipoglicemia (glicemia <54 mg/dl) rispetto a insulina degludec.

Insulina efsitora non inferiore a glargine in pazienti con diabete di tipo 2
QWINT-4 è uno studio clinico controllato, randomizzato, in aperto, treat-to-target, con disegno parallelo, che ha confrontato l’efficacia e la sicurezza di efsitora come insulina basale settimanale con insulina glargine per 26 settimane negli adulti con diabete di tipo 2 trattati in precedenza con insulina basale e almeno due iniezioni al giorno di insulina prandiale.

In totale 730 partecipanti negli Stati Uniti, Argentina, Germania, India, Italia, Messico, Porto Rico e Spagna sono stati randomizzati a ricevere efsitora una volta alla settimana o insulina glargine una volta al giorno, entrambe somministrate per via sottocutanea insieme a insulina lispro. L’endpoint obiettivo primario era dimostrare la non inferiorità di efsitora rispetto a insulina glargine nel ridurre la HbA1c alla settimana 26.

Lo studio ha raggiunto il suo endpoint primario alla settimana 26. Riguardo alla stima dell’efficacia, sia efsitora che insulina glargine hanno ridotto la HbA1c dell’1,07%, corrispondente a livelli di HbA1c rispettivamente del 7,12% e del 7,11%.

In termini di sicurezza, in entrambi gli studi efsitora si è rivelata sicura e ben tollerata, con tassi combinati stimati di eventi ipoglicemici gravi o clinicamente significativi (glicemia <54 mg/dl) per anno-paziente di esposizione pari a 0,58 con efsitora rispetto a 0,45 con insulina degludec (QWINT-2) e 6,6 con efsitora in confronto a 5,9 con insulina glargine (QWINT-4).

Altri studi di fase III prossimi alla conclusione
L’insulina efsitora alfa è in fase di valutazione in cinque studi di fase III che fanno parte del programma QWINT. I prossimi risultati riguarderanno i trial:
QWINT-1, che ha arruolato partecipanti con diabete di tipo 2 naïve all’insulina, assegnati in modo casuale a efsitora o insulina glargine una volta alla settimana per 52 settimane.
QWINT-3, che coinvolge pazienti adulti con diabete di tipo 2 che avevano ricevuto in precedenza insulina basale e sono passati a efsitora o a insulina degludec per 78 settimane.
QWINT-5, che ha coinvolto adulti con diabete di tipo 1 per confrontare efsitora con insulina degludec.

Gli endpoint chiave di tutti gli studi includono la variazione della HbA1c, il time in range e l’ipoglicemia dal basale alla fine dello studio.