Analisi sulle aree urbane e metropolitane al centro del programma “Sapiens – Un solo pianeta” stasera su Rai 3
Oltre la metà dei sapiens vive in aree urbane e metropolitane, ma non tutti sanno cosa veramente sia, debba o possa essere una città. I nostri antenati hanno avuto diverse ragioni per vivere gli uni accanto agli altri: maggiore sicurezza e conforto, condivisione di strumenti e tradizioni, difesa, immagazzinamento, controllo del nucleo famigliare.
Ma oggi perché si subisce ancora il fascino delle comunità cittadine? Per capirlo, sabato 22 giugno alle 21.20 su Rai 3, “Sapiens – Un solo pianeta” prende in esame Parigi. Per secoli è stata modello di riferimento per le città di tutto il mondo. Sebbene non siano conservati resti o monumenti particolarmente antichi, come è accaduto a Roma, la capitale francese resta la città di maggior fascino del pianeta, simbolo della cultura, delle arti moderne, della scienza, dell’accoglienza, della mescolanza e della ragione. Le banlieue e i flussi migratori l’hanno modificata, il traffico di oggi ha sconvolto la proverbiale efficienza della rete metropolitana, gli scompensi sociali l’hanno colpita, ma se esiste un luogo dove chiunque possa comprendere il significato della parola “città” declinato in chiave moderna, questo è senza dubbi Parigi.
“Parigi è tutto, Parigi è il mondo”, diceva Jean Gabin in un vecchio film in bianco e nero, ed è ancora oggi così: una città unica in cui convivono due anime, da una parte la città storica, quella della restaurazione e della pietra, e dall’altra quella della creatività, della trasgressione e del futuro. Un contrasto che si è evidenziato per la prima volta in occasione della grande Expo del 1889, a 100 anni dalla Rivoluzione francese, quando Parigi sceglie come simbolo il metallo della Tour Eiffel, tutt’oggi icona dell’intera Francia.
In apertura di puntata, nello spazio dedicato ai “Dialoghi di Sapiens”, Tozzi conversa con l’umanista Pietrangelo Buttafuoco sui temi della serata.