Propone quattro inchieste questa settimana “Report”, il programma di giornalismo investigativo condotto da Sigfrido Ranucci, in onda stasera su Rai 3
Propone quattro inchieste questa settimana “Report”, il programma di giornalismo investigativo condotto da Sigfrido Ranucci, in onda domenica 23 giugno alle 20.55 su Rai3 e RaiPlay.
Apre “Il portantino editore”, inchiesta realizzata da Luca Bertazzoni con la collaborazione di Marzia Amico, sulla storia e gli affari di Antonio Angelucci, il parlamentare più ricco e assenteista di Montecitorio, ma anche il ras della sanità privata del Lazio convenzionata con il Servizio sanitario nazionale. Editore dei quotidiani “Il Tempo”, “Libero” e “Il Giornale”, Angelucci ha manifestato interesse per l’acquisizione dell’agenzia di stampa Agi. “Report” analizza i conti del suo gruppo nelle attività sanitarie e editoriali: le primiestanno dando guadagni mentre il settore editoriale risulta in perdita. L’inchiesta racconta anche la storia del San Raffaele di Rocca di Papa, struttura cui nel 2020 è stato tolto l’accredito regionale a seguito dello sviluppo di un importante focolaio di Covid all’interno della clinica. Il nuovo presidente della Regione Lazio Francesco Rocca, ex presidente del Cda della Fondazione San Raffaele, ha nuovamente accreditato la struttura e in un anno di governo ha aumentato di 19 milioni e mezzo di euro rispetto al budget ordinario gli stanziamenti in favore delle cliniche di Angelucci.
Segue “Nessun dorma” di Walter Molino e Andrea Tornago: un’inchiesta con documenti ed interviste esclusive che esplora le radici della ‘ndrangheta che è arrivata ad infestare anche i marmi dell’Arena di Verona. A montare e smontare palchi e scenografie è stata per anni una rete di imprese che, secondo la Procura antimafia di Venezia, con un giro di fatture gonfiate arricchiva le cosche Grande Aracri di Cutro e Arena-Nicoscia di Isola Capo Rizzuto, tra le più potenti ‘ndrine calabresi. Chi si è arricchito, e chi doveva controllare? C’è un livello politico interessato a questo sistema?
La puntata prosegue con “Fuori pista” , un’inchiesta di Claudia Di Pasquale realizzata in collaborazione con Giulia Sabella e Norma Ferrara, che accende i fari sulla Fondazione Milano-Cortina 2026.
Lo scorso 21 maggio la Guardia di Finanza ha perquisito la sede della Fondazione che si occupa dell’organizzazione delle Olimpiadi invernali del 2026. Il focus delle indagini è la gestione opaca dell’ente, a partire dall’affidamento dei servizi digitali fino alle assunzioni. Ma qual è la vera natura giuridica della fondazione? E’ un ente di diritto privato come loro rivendicano di essere o è un organismo di diritto pubblico? Su questo assunto si gioca il futuro dell’organizzazione delle Olimpiadi. L’Italia se l’è aggiudicate con la promessa di organizzare dei Giochi sostenibili dal punto di vista economico e ambientale. La promessa era quella di fare una Valutazione strategica nazionale di tutte le opere, non è stata fatta neanche quella. Mentre l’impianto più discusso, la nuova pista da bob di Cortina, ad oggi non ha ancora trovato chi è disposto a pagare le spese di gestione e manutenzione, che potrebbero arrivare a un milione e 400 mila euro l’anno. Insomma, a meno di due anni dalle Olimpiadi i punti interrogativi sono ancora tanti.
Chiude “Patto di sangue” di Antonella Cignarale, realizzato in collaborazione con Paola Gottardi e Raffaella Notariale
Con il progetto della Farmacia dei servizi sono state ampliate le prestazioni effettuabili in farmacia, sia in regime privato sia in convenzione con il Servizio sanitario nazionale. Le fasi di sperimentazione realizzate dal 2018 a oggi sono state messe in piedi con un finanziamento pubblico di 111,9 milioni. Per il sottosegretario alla Salute Gemmato la farmacia potrebbe diventare un centro diagnostico per patologie semplici, per il ministro Schillaci potrebbe garantire una maggiore sanità di prossimità ai cittadini, assicurando qualità e garanzia. Gli interessi in gioco sono tanti, così come le opposizioni tra i professionisti del settore; ma intanto oggi un’analisi in farmacia che valore ha?