Inchiesta Fanpage, interviene il presidente di Gioventù nazionale Fabio Roscani: “Servizio taglia e cuci, non siamo nazifascisti”
“Dentro Gioventù nazionale, così come in Fratelli d’Italia, non c’è spazio per razzisti, antisemiti, violenti e nostalgici dei regimi totalitari. La nostra è una realtà sana che non ha nulla a che fare con quella dipinta in un servizio di pochi minuti, confezionato con il solo scopo di infangarci”. Lo dice Fabio Roscani, presidente di Gioventù nazionale, in una intervista al Messaggero. Come commenta allora quello che viene mostrato dalla videoinchiesta? “Si tratta dell’ennesimo servizio ‘taglia e cuci’ che mostra degli atteggiamenti sicuramente sbagliati di minorenni e ventenni, ripresi a loro insaputa in un contesto di informale sguaiatezza. Atteggiamenti che, ribadisco, non abbiamo alcuna difficoltà a condannare e che non ci appartengono nella maniera più assoluta. Ma è del tutto evidente che non si possono considerare né una rivendicazione politica né tantomeno rispecchiano posizioni e programmi del nostro movimento giovanile. La sa qual è, a mio avviso, la vera notizia? Per anni hanno provato in tutti i modi a raccontare le nostre organizzazioni giovanili come violente e pericolose, per escluderle dal dibattito democratico. Ma chi era alla ricerca di picchiatori e criminali è rimasto deluso. Mi chiedo cosa emergerebbe se si documentasse con gli stessi metodi quello che succede nelle aule universitarie occupate dai collettivi di sinistra o nei centri sociali”.
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Che cosa pensate del nazifascismo? “Che cosa deve pensare del nazifascismo uno come me, nato nel 1990? Siamo lontani anni luce, storicamente, politicamente e sotto qualsiasi punto di vista, da quei regimi. Così come lo siamo da tutti i regimi del Novecento. Su questo Fratelli d’Italia e Gioventù nazionale sono chiarissimi da molto tempo: non abbiamo avuto nessun problema a votare e condividere una risoluzione del Parlamento europeo di condanna contro tutti totalitarismi del Novecento, dal nazismo al comunismo. Sono altri piuttosto a non riuscire a fare i conti con il passato e a non avere il coraggio di condannare con fermezza i regimi che gli stanno simpatici, come quelli di Stalin e del maresciallo Tito”.