Studio ha mostrato dati promettenti di efficacia ottenuti con glecirasib, in pazienti con carcinoma polmonare non a piccole cellule e portatori della mutazione KRAS G12C
Uno studio di fase 2 condotto in Cina e presentato nella sessione plenaria di aprile dell’American Society of Clinical Oncology ha mostrato dati promettenti di efficacia ottenuti con glecirasib, un inibitore orale covalente altamente selettivo di KRAS G12C, nel trattamento di pazienti con carcinoma polmonare non a piccole cellule e portatori della mutazione KRAS G12C, già trattati in precedenza.
Nel dettaglio, il tasso di risposta obiettiva (ORR) ottenuto con glecirasib è risultato del 47,9% (IC al 95% 38,5%-57,3%), raggiungendo l’endpoint primario dello studio. Glecirasib ha dimostrato, inoltre, un profilo di sicurezza gestibile, con solo il 5% dei pazienti che ha interrotto il trattamento, e non sono stati segnalati decessi dovuti a eventi avversi correlati al farmaco.
Il panorama terapeutico
Questi dati acquistano particolare rilevanza nel confronto con i risultati di studi con altri inibitori di KRAS G12C nel trattamento di pazienti con tumore del polmone non a piccole cellule localmente avanzato o metastatico. I pazienti trattati con adagrasib nello studio KRYSTAL-1, per esempio, hanno mostrato un ORR del 43% e una PFS mediana di 6,5 mesi. Per quanto riguarda sotorasib, lo studio di fase II CodeBreak 100 ha mostrato un ORR del 37,1% e una PFS mediana di 6,8 mesi, mentre nello studio randomizzato di fase 3 CodeBreak 200, l’ORR è risultato del 28,1% e la PFS mediana di 5,6 mesi.
«Con glecirasib si sono ottenute una risposta globale e una sopravvivenza libera da progressione superiori rispetto al tradizionale docetaxel o alla chemioterapia in seconda linea e linee successive, e l’inibitore di KRAS G12C è associato a una migliore qualità di vita per quanto riguarda gli effetti collaterali», ha affermato l’autore principale dello studio, Yuankai Shi , Professore di Oncologia Medica presso il National Cancer Center and Cancer Hospital, the Chinese Academy of Medical Sciences e il Peking Union Medical College.
Lo studio
Lo studio presentato da Shi è un trial di fase 2 a braccio singolo, che ha coinvolto 119 pazienti con tumore del polmone non a piccole cellule avanzato o metastatico e portatori della mutazione KRAS G12C, risultati refrattari o intolleranti a trattamenti precedenti, compresi l’immunoterapia e regimi a base di platino.
L’età mediana dei partecipanti era di 62 anni, il 79% dei pazienti era di sesso maschile e l’80,7% aveva un performance status ECOG pari a 1. I pazienti avevano già effettuato da una a tre linee di terapia e 112 dei 119 (il 94,1%) erano già stati trattati con la chemioterapia a base di platino e un con l’immunoterapia con un inibitore dei checkpoint immunitari.
L’endpoint primario dello studio era l’ORR secondo il comitato di revisione indipendente, mentre gli endpoint secondari includevano l’ORR valutato dagli sperimentatori, la durata della risposta, il tasso di controllo della malattia, il tempo alla risposta, la PFS, l’OS e la sicurezza.
Tasso di controllo della malattia superiore all’86%
Dei 117 pazienti valutabili, il 3,4% ha ottenuto una risposta completa confermata, il 44,4% ha ottenuto una risposta parziale confermata e il 38,5% ha mantenuto la malattia stabile. Pertanto, il tasso di controllo della malattia ottenuto con glecirasib è risultato dell’86,3% (IC al 95% 78,7%-92%).
Il tempo mediano alla risposta è risultato di 1,4 mesi e la durata mediana della risposta non è stata raggiunta (IC al 95% 7,2-NE).
Inoltre, la PFS mediana valutata dal comitato di revisione indipendente (IRC) è risultata di 8,2 mesi (IC al 95% 5,5-13,1), con tassi di PFS a 6 e 12 mesi rispettivamente del 73,6% e 56,6%, mentre l’OS mediana è risultata di 13,6 mesi (IC al 95% [10,9-non valutabile (NE), con tassi di OS a 6 e 12 mesi rispettivamente dell’83% e 54,6%.
Profilo di sicurezza gestibile
I risultati hanno mostrato anche un profilo di sicurezza gestibile nei 119 pazienti che hanno ricevuto 800 mg di glecirasib in monoterapia una volta al giorno.
Eventi avversi correlati al trattamento di qualsiasi grado si sono manifestati nel 97,5% dei pazienti, e il 38,7% ha manifestato almeno un evento avverso correlato al trattamento di grado 3 o 4.
Non sono stati segnalati eventi avversi fatali correlati al trattamento e solo sei pazienti (5%) hanno interrotto il trattamento a causa di eventi avversi.
«Il profilo favorevole di tossicità gastrointestinale di glecirasib è degno di nota, considerando che la maggior parte dei pazienti ha manifestato solo eventi di grado 1 o 2 di nausea, vomito e diarrea», ha affermato Shi.
Glecirasib valutato anche in seconda linea
«Questi risultati supportano lo sviluppo in corso di glecirasib come potenziale opzione terapeutica per il tumore del polmone non a piccole cellule KRAS G12C-mutato», ha detto Shi.
«In Cina sono in corso studi che valutano glecirasib come terapia di seconda linea e oltre, sia nel tumore del polmone non a piccole cellule sia nell’adenocarcinoma duttale pancreatico. Tuttavia, nel trattamento in prima linea del tumore polmonare non a piccole cellule KRAS G12C-mutato sono necessari studi clinici per comprendere il ruolo di glecirasib come agente singolo o in combinazione con immunoterapia», ha concluso l’autore.
Bibliografia
Y. Shi, et al. A pivotal phase 2 single-arm study of glecirasib (JAB-21822) in patients with NSCLC harboring KRAS G12C mutation. 2024 April ASCO Plenary Series; abstract 468214.