Psoriasi a placche: con deucravacitinib risposte anche dopo 4 anni di cura


Nei pazienti adulti affetti da psoriasi a placche da moderata a grave, il tasso di risposta clinica si è mantenuto dopo quattro anni di trattamento continuo con deucravacitinib

Psoriasi: secondo un nuovo studio scientifico la proteina TWEAK potrebbe essere un potenziale nuovo bersaglio terapeutico

Nei pazienti adulti affetti da psoriasi a placche da moderata a grave, il tasso di risposta clinica si è mantenuto dopo quattro anni di trattamento continuo con deucravacitinib, con un profilo di sicurezza stabile, secondo i risultati dello studio di estensione a lungo termine POETYK PSO-LTE comunicati da Bristol Myers Squibb allo European Academy of Dermatology and Venereology (EADV) Spring Symposium 2024.

Dopo quattro anni di trattamento continuo con deucravacitinib, la risposta clinica di riduzione di almeno il 75% rispetto al basale nello Psoriasis Area and Severity Index (PASI 75) è stata mantenuta in più di sette pazienti su dieci. Al quarto anno non sono stati osservati nuovi segnali di sicurezza rispetto al profilo già stabilito nei trial precedenti.

La psoriasi è una malattia sistemica cronica e immunomediata che compromette sostanzialmente la salute fisica, la qualità della vita e la produttività lavorativa dei pazienti. È ampiamente diffusa a livello globale, con almeno 100 milioni di persone in tutto il mondo colpite da una qualche forma della malattia, tra cui circa 14 milioni in Europa e circa 7,5 milioni negli Stati Uniti, quasi un quarto dei quali con una condizione di grado da moderato a grave. Fino al 90% dei malati soffre di psoriasi vulgaris, o psoriasi a placche, caratterizzata da placche rotonde o ovali tipicamente ricoperte da scaglie bianco-argentee.

Nonostante la disponibilità di terapie sistemiche efficaci, molti pazienti con psoriasi a placche da moderata a grave sono sottotrattati o addirittura non trattati e sono insoddisfatti delle terapie attuali. La patologia ha un forte impatto sul benessere emotivo e spesso compromette le relazioni personali e professionali, causando una ridotta qualità della vita. È associata a molteplici comorbilità che peggiorano ulteriormente il benessere dei pazienti, tra cui artrite psoriasica, malattie cardiovascolari, sindrome metabolica, obesità, diabete, malattia infiammatoria intestinale e depressione.

Deucravacitinib è un inibitore orale, selettivo, allosterico della tirosina chinasi 2 (TYK2) che blocca la segnalazione delle interleuchine (IL)-23 e IL-12 e degli interferoni di tipo 1 (IFN), citochine chiave coinvolte nella patogenesi di molteplici malattie immunomediate. Il farmaco raggiunge un elevato grado di selettività legandosi al dominio regolatorio di TYK2, con conseguente inibizione allosterica di TYK2 e delle sue funzioni a valle, e alle dosi terapeutiche non inibisce le Janus chinasi JAK1, JAK2 o JAK3.

Efficacia costante nel tempo fino a 4 anni
L’analisi di efficacia ha incluso 513 pazienti che hanno ricevuto un trattamento continuo con deucravacitinib dal giorno 1 negli studi registrativi POETYK PSO-1 e POETYK PSO-2 e sono passati allo studio di estensione POETYK PSO-LTE.

In questi partecipanti i risultati di efficacia clinica si sono mantenuti dal basale fino a 4 anni, con tassi di risposta sostenuti al quarto anno del 71,7% per PASI 75 (anno 1 = 72,0%, anno 3 = 73,8%), del 47,5% per PASI 90 (anno 1 = 45,6%, anno 3 = 49,0%) e del 57,2% per il raggiungimento di un punteggio di 0/1 (pelle libera o quasi libera da lesioni) nello static Physician’s Global Assessment (sPGA) (anno 1 = 57,7%, anno 3 = 55,2%).

Profilo di sicurezza confermato anche nel lungo termine
L’analisi sulla sicurezza ha incluso 1.519 pazienti che hanno ricevuto almeno una dose di deucravacitinib tra POETYK PSO-1, POETYK PSO-2 e POETYK PSO-LTE, con un’esposizione cumulativa derivante dalla randomizzazione dello studio originario di 4.392,8 anni-paziente (PY).

Con una maggiore esposizione al farmaco, i tassi di incidenza aggiustati per l’esposizione (EAIR)/100 PY all’anno 4 sono diminuiti o non sono cambiati in confronto all’anno 1 per gli eventi avversi (EA) (anno 1 = 229,2 e anno 4 = 131,7), eventi avversi gravi (5,7 e 5,0), interruzione dovuta a effetti collaterali (4,4 e 2,2), herpes zoster (0,8 e 0,6), neoplasie (1,0 e 0,9), eventi avversi cardiovascolari maggiori (0,3 e 0,3), tromboembolismo venoso (0,2 e 0,1) e decessi (0,2 e 0,3).

«Questi risultati quadriennali convalidano ulteriormente il profilo di sicurezza, l’efficacia e il ruolo chiave della monosomministrazione giornaliera di deucravacitinib, il primo e unico inibitore della TYK2 disponibile, per gli adulti con psoriasi a placche da moderata a grave» ha affermato April Armstrong, ricercatore nel programma di sperimentazione clinica POETYK PSO e responsabile del dipartimento di dermatologia presso l’Università della California, a Los Angeles.

«Molti pazienti e operatori sanitari sono alla ricerca di un’opzione di trattamento orale efficace e conveniente che fornisca un sollievo duraturo da questa malattia cronica, consentendo loro di tornare a dare la priorità ad altri aspetti della vita quotidiana» ha aggiunto. «Questi risultati rafforzano ulteriormente la nostra capacità di offrire un potenziale standard of care per via orale per soddisfare le loro esigenze»

Il programma di sperimentazione clinica POETYK PSO
Gli studi PrOgram to Evaluate l’efficacia e la sicurezza di deucravacitinib, un inibitore selettivo di TYK2 (POETYK) PSO-1 e POETYK PSO-2, di fase III, multicentrici, randomizzati, in doppio cieco, hanno arruolato rispettivamente 666 e 1.020 pazienti con psoriasi a placche da moderata a grave. Sono stati progettati per valutare l’efficacia di deucravacitinib (6 mg una volta al giorno) rispetto a placebo e apremilast (30 mg due volte al giorno), oltre alla sua sicurezza. POETYK PSO-2 prevedeva un periodo di sospensione e ritrattamento randomizzato dopo la settimana 24.

Gli endpoint co-primari di entrambi erano le percentuali di pazienti che raggiungevano una risposta PASI 75 e un punteggio di 0/1 nell’sPGA alla settimana 16 rispetto al placebo. Gli endpoint secondari chiave includevano la percentuale di pazienti con risposta PASI 75 e punteggio sPGA di 0/1 rispetto ad apremilast alla settimana 16, più altre valutazioni di confronto tra i due farmaci.

Un numero significativamente maggiore di pazienti trattati con deucravacitinib ha ottenuto alla settimana 16 un punteggio sPGA pari a 0/1, una risposta PASI 75 e una risposta PASI 90. In POETYK PSO-1 l’82% (187/228) dei soggetti che ha raggiunto la risposta PASI 75 alla settimana 24 l’ha mantenuto alla settimana 52. Nello studio POETYK PSO-2 ha mantenuto una risposta PASI 75 l’80% (119/148) dei soggetti che ha continuato il trattamento rispetto al 31% (47/150) di quanti l’hanno interrotto.

Al termine delle 52 settimane previste, 1.221 soggetti sono stati arruolati nello studio in corso di estensione a lungo termine POETYK PSO-LTE per ricevere deucravacitinib in aperto alla dose 6 mg una volta al giorno. Oltre ai trial citati, il farmaco è stato valutato nella psoriasi anche in altri due studi di fase III, ovvero POETYK PSO-3 e POETYK PSO-4.