L’agente-artista classe 1990 Revman torna nelle scuole e nei digital store con “Trapper AntiBulli” e “ZeroBulli“, due release che si spingono ben oltre il concetto di brano
Tra le strade ricche di creatività ed energia delle periferie milanesi, luoghi in cui i margini diventano stimolo per superare i limiti ma anche ostacoli e sfide spesso complessi da fronteggiare, l’impegno del celebre poliziotto-rapper Revman nella lotta contro il bullismo non si ferma e continua a supportare i giovani attraverso la divulgazione del suo “Rap della Legalità”. A pochi mesi dal successo del suo inno contro la droga “Rogoredo Trap 2.0”, l’agente-artista classe 1990 torna nelle scuole e nei digital store con “Trapper AntiBulli” e “ZeroBulli“, due release che si spingono ben oltre il concetto di brano per diventare vessilli di una battaglia sociale portata avanti da chi, con determinazione e passione, conosce bene il terreno di gioco.
Frutto dei “Laboratori Rap” condotti nelle scuole delle periferie milanesi in collaborazione con l’associazione FarexBene e l’Ufficio Regionale Scolastico della Lombardia, entrambi i singoli hanno trasformato territori spesso difficili in luoghi di creazione, condivisione e speranza, rendendo un semplice appuntamento formativo un vero e proprio grido di ribellione composta contro il bullismo.
“Trapper AntiBulli” e “ZeroBulli“, sono infatti il culmine di un percorso di sensibilizzazione condotto nelle scuole dei quartieri Adriano e Baggio sotto l’attenta direzione di figure professionali come la psicologa Marta Mereghetti e la psicoterapeuta Annapaola Primavesi. Attraverso il rap, i giovani hanno esplorato ed esposto le loro esperienze e i loro sentimenti riguardo al bullismo e al cyberbullismo, convertendo il dolore e la rabbia in arte e messaggi di resilienza. Le giovani voci di questi quartieri, sotto la guida di Revman e del team di psicologi, hanno dato vita a testi che risuonano con la potenza della loro esperienza diretta e del loro impegno contro le dinamiche della prevaricazione e della violenza.
«I laboratori hanno coinvolto studenti provenienti da diverse istituzioni educative – dichiara Revman –, animando il quartiere Adriano ad Est ed il quartiere Baggio ad Ovest di Milano. Insieme alla psicologa Marta Mereghetti e alla psicoterapeuta Annapaola Primavesi, ho guidato i giovani in un viaggio musicale ed emotivo, affrontando il tema spinoso del bullismo e del cyberbullismo attraverso la potente forma artistica del rap».
“Trapper AntiBulli”, nato tra le vie di Baggio, va dritto al punto, presentando un approccio diretto e senza fronzoli: «Vieni a Baggio, ti insegniamo il linguaggio della vita e del coraggio» invita il testo per far riflettere sull’importanza dell’uso delle parole, ponendo l’accento su una nuova consapevolezza e su una resilienza acquisita e condivisa. Un inno alla forza collettiva in chiave rap, un appello a riconoscere e respingere le facciate ingannevoli. «La vostra gang è Fake, come le vostre tute e le vostre face», denuncia Revman con il suo flow incisivo, sfidando le apparenze superficiali per promuovere autenticità, rispetto e sostegno reciproco. Un dialogo aperto con la società che dona una nuova prospettiva sulle false immagini spesso associate alla cultura giovanile urbana. Gli alunni, sotto la guida di Revman, esprimono non solo il coraggio di affrontare i problemi quotidiani, ma anche la capacità di trasformare la negatività in messaggi positivi e costruttivi. Un messaggio importante che rende “Trapper AntiBulli” un manifesto celebrativo sul valore della comunità e della solidarietà, incoraggiando ogni ascoltatore, di qualsiasi età e provenienza, a diventare parte attiva del cambiamento, sostenendo il prossimo e distanziandosi da atti di bullismo che ancora troppo spesso si fortificano dietro maschere di indifferenza.
“ZeroBulli”, dall’altro lato della città, nel quartiere Adriano, offre una visione ancora più ampia, una dichiarazione che va oltre il contesto locale per parlare a tutti coloro che sono stati marginalizzati o feriti dalle parole e dalle azioni altrui. Un pezzo che suona per un futuro libero da pregiudizi e discriminazioni e che, con un ritmo deciso e incalzante, promuove un ambiente di accettazione reciproca e sostegno: «ZeroBulli è il nostro motto, sì questo è il nostro motto» riecheggia il ritornello con forza, un mantra che si propaga non solo nei corridoi delle scuole, ma anche nell’anima di chi ascolta, invitando a riflettere sull’importanza della solidarietà. Un appello all’azione, un richiamo a prendere posizione contro il bullismo facilitando un clima di inclusione e rispetto. Con versi che combinano l’esperienza diretta con l’aspirazione ad un mondo migliore, “ZeroBulli” dimostra efficacemente come la musica possa essere un veicolo trasformativo, capace di ispirare cambiamenti concreti e di costruire ponti di comprensione tra diversi strati della società.
I due brani sono manifestazioni tangibili della determinazione dei giovani milanesi nel contrastare il bullismo e ogni forma di violenza all’interno delle loro comunità. Due tracce che non solo evidenziano la creatività e l’empatia degli uomini e delle donne di domani, ma riaffermano il legame indissolubile di Revman con i valori di legalità e giustizia. Distaccandosi dall’immagine stereotipata del rapper e portando avanti la sua visione di un’arte responsabile, l’artista-agente, durante l’intera realizzazione del progetto, ha indossato il suo brand di abbigliamento REVMAN, una “seconda uniforme” come ama definirla, prodotta con materiale ecologico, riflettendo la sua identità unica ed il suo impegno per il cambiamento sociale.
Revman continua a tessere la sua missione di legalità e rispetto attraverso l’arte della parola parlata, invitando il pubblico a prestare orecchio e cuore a queste nuove voci, di Milano e non solo, unendosi a loro in una lotta silenziosa e composta, ma più tenace che mai, per un futuro libero dal bullismo e dalla violenza.
«Ogni ascolto, ogni condivisione ed ogni like – conclude Revman – è un passo avanti nella lotta contro il bullismo, un gesto di sostegno alla visione di un mondo più giusto e rispettoso».
“Trapper AntiBulli” e “Zero Bulli” sono un appello all’azione tradotto in barre, incastri e punchlines di libertà, un invito a supportare la musica come strumento di cambiamento positivo una rima alla volta, rafforzando una comunità di ascoltatori attivi e partecipativi.