Acoramide efficace per la cardiomiopatia amiloide da transtiretina


Acoramide può migliorare sia la massa che la funzione cardiaca negli adulti con cardiomiopatia amiloide da transtiretina (ATTR-CM) sintomatica

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I dati di un piccolo sottostudio condotto con risonanza magnetica cardiaca suggeriscono che l’acoramide può migliorare sia la massa che la funzione cardiaca negli adulti con cardiomiopatia amiloide da transtiretina (ATTR-CM) sintomatica. I risultati sono stati presentati ad Atlanta, durante la sessione scientifica dell’American College of Cardiology (ACC).

I dati dello studio di fase 3 ATTRibute-CM avevano mostrato che l’acoramide, una piccola molecola sperimentale di nuova generazione stabilizzatrice della transtiretina (TTR), portava a benefici coerenti su sopravvivenza, ospedalizzazione e altre misure di gravità della malattia.

Nuovi dati pubblicati sul “New England Journal of Medicine” a gennaio hanno mostrato che l’acoramide nella ATTR-CM riduce il rischio di mortalità per tutte le cause e di ricoveri correlati a problemi cardiovascolari, oltre a migliorare le misure funzionali e di qualità della vita.

Sottostudio longitudinale di risonanza magnetica
«Il nostro studio di fase 3 ha rappresentato un’opportunità unica per esplorare, in modo longitudinale, le conseguenze strutturali e funzionali di questa terapia potenzialmente modificante la malattia» ha detto Jonathan Fox, presidente e chief medical officer per le malattie cardiovascolari e renali di BridgeBio Pharma. «Quando abbiamo progettato la sperimentazione, abbiamo pensato che questa fosse un’opportunità per fare qualcosa che non era mai stato fatto prima».

Per il sottostudio di risonanza magnetica cardiaca di ATTRibute-CM, Fox e colleghi hanno analizzato i dati di 31 adulti arruolati da un centro del Regno Unito sottoposti a risonanza magnetica cardiaca al basale e al mese 30. L’età media dei partecipanti era di 76 anni; la frazione mediana di eiezione ventricolare sinistra (LVEF) al basale è stata del 52% per i partecipanti nel gruppo acoramide e del 50% per quelli nel gruppo placebo.

Al mese 30, i ricercatori hanno scoperto che l’indice di massa ventricolare sinistra era ridotto rispetto al basale per i partecipanti che avevano ricevuto acoramide, ma aumentava per quelli che avevano ricevuto placebo (media, -2 g/m2 contro 5,6 g/m2).

Allo stesso modo, l’indice del volume sistolico ventricolare sinistro è migliorato dal basale a 30 mesi per i partecipanti al gruppo acoramide, ma è rimasto invariato per il gruppo placebo (media, 4,9 ml/m2 vs. 0 mL/m2) e la LVEF è migliorata per il gruppo acoramide, ma è peggiorata nel gruppo placebo (media, 4,6% vs. – 8,2%). La strain longitudinale globale del ventricolo sinistro è aumentata dello 0,1% nel gruppo acoramide e del 2,2% nel gruppo placebo.

Inoltre, i ricercatori hanno notato che una riduzione del volume extracellulare del 5% o superiore, una soglia che si ritiene indichi una regressione clinicamente significativa, è stata osservata nel 12,5% dei partecipanti che hanno ricevuto acoramide, ma in nessuno che aveva ricevuto placebo.

Grado importante di regressione all’imaging tissutale
«Nonostante la piccola dimensione del campione e la natura esplorativa dello studio, i risultati sono stati notevoli» ha detto Fox. «Mentre l’imaging tissutale ha suggerito un grado clinicamente importante di regressione, la riduzione della massa cardiaca e i miglioramenti nell’emodinamica cardiaca sono stati ancora più impressionanti. Ci aspettavamo di osservare prove che il trattamento attivo potesse rallentare la progressione della malattia, il che era l’aspettativa generale. Siamo rimasti sorpresi ed entusiasti nel vedere che i dati suggerivano un miglioramento direzionale clinicamente importante della massa cardiaca, della funzione e del carico di amiloide».

Fox ha affermato che i dati di imaging supportano il potenziale per l’acoramide di diventare un’importante opzione terapeutica modificante la malattia per i pazienti se approvata dalla FDA.

«I pazienti e i loro medici hanno bisogno di scelte» ha detto Fox. «Per qualsiasi malattia, non esiste un’unica terapia che sia giusta per tutti. Riteniamo che la totalità delle evidenze del programma, risalenti ai primi studi clinici, posizioni l’acoramide come un’opzione terapeutica interessante per i pazienti».

I punti chiave

  • I dati della risonanza magnetica cardiaca suggeriscono che l’acoramide potrebbe migliorare gli esiti per le persone con cardiomiopatia amiloide sintomatica da transtiretina.
  • L’imaging tissutale ha mostrato un grado clinicamente importante di regressione.

Fonte:
Razvi Y, et al. Abstract 1074-05. Presented at: American College of Cardiology Scientific Session; 2024; Atlanta.