“Ambra e corallo” è l’album d’esordio di Edoardo Florio Di Grazia


“Ambra e Corallo” è il disco d’esordio di Edoardo Florio Di Grazia prodotto dalla label afro-beat parigina Comet Records. Al suo interno nove canzoni

EDOARDO FLORIO DI GRAZIA

Edoardo Florio Di Grazia è cantautore, collezionista di storie, originario della costiera amalfitana, di famiglia napoletana nato a Firenze e residente a Parigi.

Cerca, come un’antenna, di captare i segnali e trasformarli in canzoni.

Scrivere canzoni e permette di viaggiare e unire mondi lontanissimi creando paesaggi immaginari su cui sognare nuova musica: così le rocce amalfitane nel porto di Tangeri possono trasportare direttamente in una casa di Belleville con vista sulla piazza fiorentina.

La sua creatività va oltre la musica: Edoardo è anche scrittore, ha conseguito un dottorato in storia medievale presso l’Università di Firenze, scrive podcast, conduttore radiofonico e Dj Selector , digger compulsivo alla ricerca di piccole perle rare.

Edoardo ha già collaborato con Antonin (“Antonino”) con Alexia Gredyy (“Un po’ più spesso”) Bon Entendeur (“Rome”) e nella prossima primavera uscirà “Italia Express” il primo podcast prodotto da Radiooooo (https://radiooooo.com) un viaggio in cinque fermate nelle principali città italiane (Napoli, Roma, Bologna , Milano e Genova) alla scoperta della musica e della storia dal dopoguerra ad oggi.

Creatore di Almaritmi che in opposizione agli algoritmi creano playlist sulle strade poco battute da calcoli matematici nella consapevolezza che la musica di cui si ha bisogno è spesso nascosta proprio dove non la stai cercando.

Dopo un EP in collaborazione con Voilaaa, Indossare il mare, pubblicato a Giugno 2023, ora esce “Ambra e Corallo” – il disco d’esordio prodotto dalla label afro-beat parigina Comet Records (Tony Allen, Ebo Taylor, etc..). Al suo interno nove canzoni che parlano di viaggi, una piccola raccolta di storie trovate nel profondo e mitologico mare mediterraneo.

Come bottiglie nel mare queste canzoni non appartengono a nessuno e non hanno tempo , sono messaggi che sussurrano il sogno di un nuovo sentiero da esplorare.

La storia del suo disco di debutto, Ambra e Corallo, ha il sapore di un romanzo, il retrogusto di una fiaba contemporanea.

Basta ascoltare la nobile ricerca dell’ora d’oro di Fratellacci, farsi trasportare dal fascino cinematografico di J’ai vu, perdersi nella favola infuocata di C’è una stanza per te, nello specchio miracoloso di Chiedo scusa, nella delizia al limone di  Costiera e nella sottile sensualità di J’oublie. E ancora, navigare nel mare incantato di  Mare Blu, cullarsi in Rose Bianche sospesi tra lucciole e giardini o nell’arte del Kintsugi cittadino di Quarta Domenica.

Una vecchia casbah sulla costiera amalfitana , concepita e costruita dal bisnonno per accogliere i vari rami della famiglia è il luogo ideale per iniziare le registrazioni con il suo fratellaccio  musicista e produttore Niccolò Fornabaio (Vinicio Capossela , Vasco Brondi) accompagnato da Marzouk Mejri (Fanfara Station),  un multistrumentista tunisino napoletano.

Il viaggio prosegue verso Nave, Brescia, dove si trova lo studio Wunderkammer  di Alessandro “Asso” Stefana, (PJ Harvey, Calexico) e dove avviene parte delle registrazioni con la complicità di Armand Penicault, fondatore dei Papooz. Il materiale è pronto per affrontare un’altra tappa, Parigi.

A Parigi la tribù si arricchisce con la collaborazione di Victoria Lafaurie ( Polo & Pan) e Julia Johansen (Oracle sisters), il produttore e musicista Giacomo Lecchi D’Alessandro ( Le feste Antonacci ), il chitarrista spagnolo Victor Herrero, l’artista oceanica Alexia Rèveleau, il tastierista e produttore Vincent Taurelle (Air, Tony Allen) e il batterista Vincent Taeger (Tiger Tigre)

L’ultima tappa non può che essere Napoli, la città dove si danno la mano le culture spagnola, araba e italiana. Napoli diventa lo sfondo del fotografo londinese partenopeo Sam Gregg, amante degli scatti proibiti della città, che realizza tutte le foto dell’album.

Edoardo Florio Di Grazia ha ritrovato le sue radici, ma non raccontando se stesso. Le sue canzoni viaggiano introspettivamente attraverso gli occhi degli altri:

«Sono un funambolo non per scelta ma per necessità. Pauvrement solitaire et merveilleusement partagé»

Edoardo naviga senza cercare un porto, spogliandosi dell’idea stessa di tornare indietro. Nomade, senza un rifugio in cui riparare, ha toccato con mano la vita del menestrello che accoglie l’imprevisto facendone virtù, anziché programmare e controllare tutto con la ragione; ha trovato infine in una dichiarazione di Federico Fellini la perfetta definizione del proprio stato d’animo: “Non ditemi cosa sto facendo perché non lo voglio sapere”.

Benvenuti a bordo, la navigazione si annuncia eccitante.