Grazie a un accesso privilegiato ai reali e alla corte, Robert Hardman ci racconta i retroscena degli ultimi giorni di Elisabetta II
Agli studenti inglesi, a scuola, si insegna che il regno più lungo della storia britannica è iniziato in Kenya, davanti a una pozza d’acqua: quando re Giorgio VI morì nel sonno, il 6 febbraio 1952, la principessa Elisabetta stava osservando la fauna selvatica dai rami di un gigantesco fico. Quello stesso giorno, suo figlio Carlo diventa erede al trono. Dovrà aspettare più di settant’anni ? stabilendo uno dei suoi tanti record ? prima che l’arcivescovo di Canterbury, nell’abbazia di Westminster, posi la Corona di Sant’Edoardo sul suo capo, incoronandolo sovrano all’età di settantaquattro anni. Questo libro è il resoconto appassionato del primo anno di regno di Carlo III, e non solo.
Grazie a un accesso privilegiato ai reali e alla corte, Robert Hardman, uno dei più autorevoli esperti della storia della famiglia reale inglese, ci racconta i retroscena degli ultimi giorni di Elisabetta II, dell’operazione «London Bridge» ? il piano messo in atto alla morte della regina ?, dei preparativi per l’incoronazione del nuovo sovrano, del terremoto scatenato dalle rivelazioni dei duchi del Sussex, Harry e Meghan, e della scelta di rendere pubblica la malattia di re Carlo prima, e della principessa Kate poi. Nel farlo, tratteggia un ritratto intimo di Carlo III, ne svela il carattere e le passioni più o meno segrete, e mostra come le vicende personali si intreccino, per un sovrano, a rituali radicati in mille anni di storia e a minuziose procedure da applicare con rigore, e come il nuovo re debba, oggi più che mai, dimostrarsi capace di parlare alla Gran Bretagna moderna.